Dove eravamo rimasti?
Gli occhi del cerbero
Jennifer si lasciò scivolare dalla sedia per rannicchiarsi sotto la scrivania. Non senza fatica: i jeans le stringevano crudelmente in vita. Mentre il bottone le si insinuava nelle carni, giurò di non mangiare mai più polpette e di buttare quei pantaloni non appena recuperata la valigia.
Dal suo nascondiglio, poteva vedere i piedi dei suoi compagni d’avventura e quelli, riconoscibili dagli anfibi e dai pantaloni della divisa, dei pompieri. Sentiva anche i rumori, limitati per lo più a spostamenti di sedie e sintetici ordini. Stava quasi per ricominciare a respirare, jeans permettendo, quando notò due occhi che la fissavano. Grandi, di un blu intenso, incorniciati da lunghe ciglia biondo-rossicce. Magnifici e accusatori.
«Hi…»
Una mano, su cui brillava una deliziosa peluria della stessa tonalità delle ciglia, le intimò di tacere e uscire dal nascondiglio.
«Go with your friends, Lady. Hurry!».
Jenn pensò di precisare che non erano suoi amici, li conosceva appena e si era trovata tra loro per una serie di sfortunate circostanze, ma qualcosa nello sguardo di lui la dissuase. Ora che poteva vederlo bene, dal basso in alto, data la stazza, apprezzava l’insieme: il volto un po’ squadrato era addolcito da una spolverata di lentiggini, corollario perfetto degli occhi incorniciati di biondo. La bocca carnosa al punto giusto. Gli trovò una vaga somiglianza con il ragazzo con cui si era fotografata la mattina. Si chiese se, sotto la divisa, la sua pelle avesse lo stesso profumo.
«Hurry, Lady!»
Jenn si scosse e s’incamminò a capo chino, stringendo al petto la borsa in cui serbava la preziosa foto ricordo.
Avrebbe voluto parlare con Simone o gli altri, ma camminavano tutti silenziosi e a testa bassa, delusi dal fallimento dell’evento, o intenti a riflettere su come sfruttare l’incidente a fini di buzz. Jennifer si sentiva sola. Certo, il bel vichingo la marcava stretto, ma la cosa non era di conforto: appena osava voltarsi per lanciargli un’occhiata, le faceva cenno di accelerare. Sospirò. Avrebbe voluto che la vita assomigliasse a uno di quei romanzi che la facevano sognare. Essere per un giorno una di quelle eroine. Come April di Metti il mio cuore in prigione e butta via la chiave. Ingenua e bellissima fioraia arrestata per aver causato un incidente guidando ubriaca, dopo che ha scoperto di essere figlia biologica di due feroci serial killer, giustiziati quando lei era ancora in fasce; April crede che sia l’inizio della fine: ripercorrerà le orme dei genitori, schiava del destino inscritto nel suo DNA. Ma gli occhi dolci e sensuali del vice sceriffo Logan sanno leggere la bontà e il bisogno di tenerezza di lei. Riesce ad evitarle il carcere e le insegna ad amare e che il destino lo scrive il cuore. Grazie al patrimonio di lui, erede di una dinastia di magnati, poliziotto per vocazione, fondano una casa-famiglia per figli di criminali.
Jennifer sospirò di nuovo. Non voleva davvero essere April: per quanto le passioni cinematografiche di sua madre le avessero complicato l’infanzia, dal nome di battesimo alle imposizioni capillari e vestimentarie, non le sarebbe piaciuto scoprirsi figlia biologica di un Charles Manson padano. Né aveva voglia di lavorare con i bambini, preferiva gli anziani. Avrebbe però intensamente voluto che il bel pompiere smettesse di guardarla in cagnesco e si invaghisse di lei almeno quanto bastava ad evitarle guai.
Erano usciti dal museo: il freddo pungente della notte la fece rabbrividire. Il gruppo sostò accanto al camion dei pompieri, mentre il comandante parlava via radio. Jennifer si voltò a cercare il proprio cerbero. Lo scorse pochi metri più in là, in compagnia di un uomo, addossato a un’auto bianca. Aveva qualcosa di familiare. Strizzò gli occhi, rimpiangendo di non aver con sé gli occhiali. Controllò che nessuno la sorvegliasse, le bastarono pochi passi: il suo fidanzato fotografico. Cosa ci faceva lì? E se non avesse smesso di pensare a me e fosse venuto a cercarmi? Mentre esitava sul da farsi, incrociò lo sguardo interrogativo del giovane. Lo vide confabulare con il pompiere, che si girò a sua volta a fissarla. I due parlarono ancora diversi secondi, poi le fecero segno di avvicinarsi. Dentro di lei ansia e speranza combattevano una battaglia furibonda. Incapace di parlare, si sforzò di ignorare il cerbero, concentrandosi sullo sguardo amicale dell’altro uomo.
«Hi Jenn. My brother told me what happened».
Jenn sentì un enorme macigno scrostarsi dal petto e lo immaginò evaporare verso il cielo sotto forma di nuvolette rosa, mentre ascoltava Aloys, un nome bello quanto lui, spiegare che il pompiere, suo fratello maggiore, lo aveva avvertito dell’allarme al museo. Aveva dunque deciso di venire a controllare di persona. Riconoscendola, aveva chiesto al fratello di fare uno strappo alla regola e di lasciare che la riaccompagnasse. Dopo molte insistenze, aveva accettato. La ragazza osò sbirciare verso il volto del pompiere, che le fece un rapido cenno del capo, prima di tornare dai colleghi.
E quindi, nel decimo capitolo vedremo
- Ma se è arrivata da due giorni soltanto, che fine e fine, la vacanza è apena cominciata! (88%)
- La fine della vacanza (0%)
- La fine di questa lunga notte (13%)

10/05/2018 at 12:52
Ciao, Maan. In queste ultime settimane piene di scassamenti di zucchina mi sono perso, tra tante altre cose, anche il tuo finale.
Ah ah, io ero convintissimo che la svolta rosa del nono fosse in realtà un indizio che i fumi della seduta spiritica avessero avuto effetti allucinogeni su Jenn. E invece… hai capito la mandrilla! 😀
😀
Stavo scrivendo “adesso mi aspetto Jenn tre”, poi l’occhio è caduto sui commentatori precedenti: Napo, Keziarica, Ilaria, in un modo o nell’altro tutti trattano questa possibilità. Questo, a parer mio, significa che sei riuscita a creare un vero personaggio.
Brava!
Ciao, a presto
11/05/2018 at 17:15
In realtà l’ho inviato da poco, il finale. Un po’ che la storia era praticamente conclusa al nono capitolo, un po’ che il “siamo solo all’inizio” mi bloccava, ci ho messo un po’.
In ogni caso, non credo che cannella e aneto emettano fumi allucinogeni e Jenn aveva molto bisogno di conforto. Tra l’altro mi parse di capire già anni or sono che gli svedesi sono molto meno impacciati e laboriosi e pudibondi nell’approccio e nel flirt, mi sembrava giusto farne approfittare la ragazza.
Non so se ci sarà un tre. Ne avevamo già parlato, mi sembra: il personaggio mi piace e ho creato mentalmente tutta una sua biografia, mondo e personaggi satellite. Se mi venisse in mentre null’altro spunto, credo che la rispolvererei.
Ora no.
08/05/2018 at 18:36
Questo finale aperto m’insospettisce: vuoi continuare con la serialità delle avventure di Jenn? Lo stile leggero di Maan Keno non dispiace affatto, lo sai, quanto alla serialità… ma anche no, hai già dato con questa protagonista.
La scena degli scuri è capitata anche a me, solo che non era un campo di hockey ma una piscina. Arrivato tardissimo nel solito albergo di una catena americana, al risveglio ho dimenticato che mi avevano dato una stanza a pianoterra che – ahimè – si è rivelata avere un’intera parete a vetri al posto della solita finestra…
09/05/2018 at 10:32
Il finale corrisponde all’opzione di maggioranza, che io avevo messo più per scherzo che altro: ma che fine e fine siamo solo all’inizio della vacanza.
Al momento non ho idee di altre avventure della Bottazzi, ma il personaggio mi piace, mi diverto a scriverne e ho in mente tutto un background biografico e di personaggi satelliti. Se mi vengono idee prima o poi ne scrivo un altro. Non amo i sequel ma la ricorrenza dei personaggi sì, anche come lettrice sono parecchio seriale: non necessariamente nell’ordine cronologico, ma mi piace leggere tutti i libri che un autore dedica alo stesso personaggio.
Non lo so, ora per sono più ìn voglie thriller/dark
Ciao, napo
09/05/2018 at 18:14
Sia ben chiaro: come lettore non ho nulla contro la serialità, come autore personalmente mi scoccia. Vabbè che per ora proprio mi scoccia scrivere. Poi mi sembra che questo sito sia in declino: delle grandi novità preannunciate dalla redazione per l’inizio di quest’anno non c’è alcuna avvisaglia. Siete rimasti in pochi a sfornare un racconto dietro l’altro.
11/05/2018 at 17:22
Sì il sito sembra un po’ in fase di stanca; ma a me piace per la dinamica di interazione, ho provato Intertwine e non mi soddisfa altrettanto; i forum sono un’altra cosa. Penso di continuare a frequentarlo, certo è più piacevole quando ci sono più scambi con interlocutori diversi, ma magari è una fase e ci saranno momenti di maggiore affluenza. Per le novità non so se siano abbandonate o in attesa.
Per tornare alla serialità, un aspetto che mi interessa è anche quello di sviluppare lavori più lunghi. Non ho ancora mai provato a scrivere narrativa lunga (o meglio ho tentato una volta ma è diventato di nuovo un racconto): avere un personaggio ricorrente con background e comprimari ricorrenti forse può essere una palestra per abituarmi a riflettere a vicende più lunghe e elaborate, subplot e intrighi collaterali. Non voglio scrivere un romanzo della Bottazzi, ma imparare a elaborare storie e personaggi di lungo respiro. O forse no, intanto mi diverto.
08/05/2018 at 07:34
Ciao Maan.
ci sono storie che non vedi l’ora di finire e archiviare, questa non è una di quelle.
Hai creato un personaggio simpatico e interessante, con un certo spessore, che necessita di altre storie… Oppure sono io a desiderarne altre? Mi sa che è la seconda che ho detto…
Insomma, brava. Hai saputo creare una storia divertente e accattivante, le avventure della protagonista sono originali, eppure, in qualche modo, mai troppo distanti dalla realtà. Il lettore si immedesima e se la ride sotto i baffi.
Io aspetto il prossimo racconto, e ti auguro una buona settimana.
Alla prossima!
09/05/2018 at 10:27
Grazie, Kappa,
Jennifer piace anche a me, ho immaginato tutto un universo e background intorno a lei. Le mancano solo i lettori 🙂
Al momento non ho altre idee, ma magari in futuro le capiteranno altre sconclusionate avventure.
A presto
21/04/2018 at 01:17
Ciao Maan.
Secondo me l’avventura comincia ora.
Non può certo finire…. Con il vichingo e il fidanzato fotografico all’orizzonte!
Ciao
Ilaria
20/04/2018 at 18:15
Ciao Maan, è questo il nome vero?
Bella storia, leggera, spiritosa, ben scritta, ti fa venire voglia di andare avanti e scoprire come finisce, per cui, datti da fare e facci avere novità a stretto giro di posta.
In bocca al lupo
pienne
19/04/2018 at 14:56
Rieccomi, Maan. In effetti, una vacanza così breve potrebbe significare che la espellono dal Paese, quindi, nel dubbio, voto per “ma quale fine…” 😀
Una delle parti che mi sono piaciute di più è il bignami della storia rosa 😀
A proposito di rosa, la deriva romantica delle ultime righe mi insospettisce…
Ciao, ti auguro un’ottima settimana.
19/04/2018 at 15:32
Ti insospettisce? Poverina, mica vorrai farla spartire il letto tutta la vita solo con un gatto nero!
Sai che quella dell’espulsione potrebbe essere un’idea per coniugare ultimo capitolo e siamo solo all’inizio della vacanza? Ci rifletterò 😉
18/04/2018 at 21:00
Eh eh i voli fantapindarici della sig.na Bottazzi mi ricordano quelli di JD di Scrubs 🙂
La vacanza è appena cominciata, ti pare che se ne va? Specialmente adesso che il suo eroe è intervenuto e l’ha salvata dai pompieri malvagi.
19/04/2018 at 15:29
Io di Scrubs devo aver visto qualche raro frammento per sbaglio; nel mio immaginario la mente di Jenn sta a metà tra Ally McBeal e Paperino 🙂
L’eroe l’ha salvata dai pompieri malvagi, ma ti confesso che l’opzione: ma che fine e fine era solo la 3 scelta “sbruffona” perché” dovevo scriverne una e perché mi sono resa conto che in realtà avevo fatto tutto il racconto su 2 giorni di viaggio. Ma non ho la più pallida idea di cosa questa scelta possa contemplare, tanto più che non ho intenzione di fare un secondo racconto sulla vacanza-ikea.
Quindi, boh! XD
18/04/2018 at 12:08
Vabbè, i siparietti con le eroine dei romanzi rosa ti vengono proprio bene dai 🙂
Jennifer, Jennifer devi ancora recuperare il bagaglio e già te ne vorresti andare?
La vacanza è appena incominciata!
…e ricordati che ti sei ripromessa di non mangiare più polpettine svedesi 🙂
Ahahahahah!
Brava, Maan, bel capitolo.
19/04/2018 at 15:24
Eh, ma se un giorno dovesse imbattersi in un romanzo in cui l’eroina trova il grande amore grazie a un piatto di polpette, forse potrebbe ripensarci 😉
Sarà anche appena incominciata ma ha già avuto più disguidi che sei mesi di una vita normale, riuscirà a godersi tranquillamente il resto?
19/04/2018 at 15:27
Ma-an_Ke-no, ovviamente.
😀
18/04/2018 at 08:26
La vacanza è appena cominciata, vorrei che continuasse tra imprevisti e fatti assurdi e divertenti.
Ciao Maan,
ottimo lavoro anche con questo capitolo. Insomma, alla fine la cara Jenn cade sempre in piedi, sono curiosa di sapere cosa succederà nel gran finale, se di finale si tratterà…
Ciao e alla prossima!
p.s. carina anche la storia della figlia dei criminali… Potresti creare uno spin off, o anche diversi, vista la fantasia.
19/04/2018 at 15:21
Facciamo che se mai un giorno Jenn dovesse diventare famosa quanto Harry Potter, nascerà un “fuori serie” con i suoi loveromance preferiti, come le fiabe del bardo, della Rowling.
Insomma, era un modo per dire “ma quando mai”, certe “perle” devono restare allo stato embrionale di plot! 😆
Sono curiosa anch’io i sapere come finirà, intanto lascio a Jenn il tempo di godersi il suo “salvatore” mentre rifletto 😉
17/04/2018 at 20:54
La fine di questa lunga notte.
Sbaglio o questo capitolo è inusitatamente breve rispetto al tuo standard? Resta comunque una lettura molto gradevole.
Ci rivediamo al finale.
19/04/2018 at 15:17
All’ultimo conteggio 4996 caratteri circa 🙂
Devo prendere come un segnale positivo il fatto che sembri più breve? O negativo il fatto che gli altri paressero più lunghi? 😆
Vediamo di dare un finale a questo pasticcio, in ogni caso.
Ciao, Na’, a presto
08/04/2018 at 00:56
Ciao Maan
Io continuo a votare gli imprevisti, che mi piacciono molto.
Vorrei che il prossimo capitolo si svolga fuori, in un altro ambiente, tanto per cambiare un po’.
Ciao alla prossima
Ilaria
10/04/2018 at 19:48
In ogni caso, ormai dal museo si esce e forse anche Jenn comincerà ad averne abbastanza di ikea, chissà 🙂
Ciao
06/04/2018 at 15:42
Un altro imprevisto no. Mi piacerebbe vedere Jenn alle prese con gli irreprensibili vigili del fuoco svedesi.
Ciao Maan
10/04/2018 at 19:47
Mi sa che ci saranno i pompieri ma anche l’imprevisto. 🙂
Ciao, Napo
06/04/2018 at 09:31
Ma no, proprio sul pi bello, con la musica che andava alla grande e le invocazioni che avrebbero potuto davvero portare alla festa il grande capo!
Ciao Maan,
mi ha fatto molto ridere questo nuovo capitolo, intelligente e spiritoso al punto giusto.
Io direi che succede qualcosa e, magari, Jenn riesce anche a incappare in un man after midnight, senza l’aiuto della medium poliglotta.
Siamo quasi alla fine, purtroppo, le tue storie sono sempre molto coinvolgenti! Questa poi, davvero originale e ben costruita. Brava Maan!
Alla prossima!
10/04/2018 at 19:46
Dici che se lo merita un incontro galante?
Sì, purtroppo l’esperienza esoterica è stata interrotta, chissà che risultati avrebbe potuto avere! 😉
Intanto cerchiamo di cavarla d’impiccio, povera Bottazzi.
Ciao, Allegra, alla prossima
05/04/2018 at 14:35
«Durante l’evacuazione, un imprevisto e/o intervento esterno la separerà dal gruppo e dai pompieri»
Beh, che dire; gli ABBA sono sicuramente la band migliore per la colonna sonora di rituali satanici alle aromatiche erbe svedesi 😀
Fossi stato un pompiere, li avrei schizzati tutti col tubo ad alta pressione.
05/04/2018 at 21:51
Gli svedesi sono molto avanti con l’ecologia, secondo me non l’hanno il tubo ad alta pressione, devono avere un metodo per spegnere incendi con pochissime gocce d’acqua 😉
Ne deduco che, in fin dei conti, l’esperienza esoterica non ti ha fatto paura. Sarà merito degli ABBA e delle loro note ipnotiche. 😜
Ciao
05/04/2018 at 13:16
Voto per “riesce a nascondersi”.
Molto divertente l’inserimento della medium, ma soprattutto quello degli Abba😁😁 che ridere quando ho fatto partire il link.
The ritual è stato invece meno divertente… Brrrivido…
Ciao Maan
05/04/2018 at 14:13
Confessa che, nella sua lunga e onorata carriera, lo Sprnagalaporta non ha mai assistito a una seduta spiritica a suon di ABBA!
In realtà a me The Ritual non è neanche piaciuto più di tanto, ma l’idea dei sacrifici, riti Woodoo e adoratori di strani idoli nelle foreste svedesi mi faceva tanto ridere.
Dici che riesce a nascondersi? Saranno sbadati i pompieri svedesi?
Ciao, Massimo, felice di averti fatto ridere
05/04/2018 at 10:34
Buongiorno Maan Keno. Ti si legge sempre volentieri. Allegrissimi questi accordi ipnotici: predispongono al godimento olfattivo.
Io direi che riesce a nascondersi.
05/04/2018 at 14:09
Sì, una seduta spiritica molto « sensoriale » e godereccia, ma è andata in fumo! 😂
Grazie del commento, Ercole, a presto
26/03/2018 at 20:05
Ciao Maan!
Innanzitutto complimenti per la copertina. Te la meriti alla grande!
Il capitolo è molto spassoso, mi è piaciuto.
E poi…. nonostante si svolga nella stessa location, succede veramente di tutto 😁.
La seduta spiritica. Un’idea magnifica.
Ottimo lavoro.
Ciao
Ilaria
27/03/2018 at 17:30
Spiritismo all’Ikea. Se ne venissero a conoscenza, potrebbero inventare e commercializzare mobili e accessori appositi anche per quello, secondo me. 😆
Ciao, Ilaria, grazie tante tante
26/03/2018 at 17:07
Qualcosa la interrompe.
Melis? E come ti è venuto in mente quel cognome?
È mio per metà! 😀
Chi lo portava, in effetti, aveva un intuito che il bimbo che anch’io sono stato decenni fa confondeva facilmente con doti extrasensoriali 🙂
Capitolo molto divertente, così come i giochi di parole (Melis compresa) per i quali però (ti piace il fioccare di assonanze? 😀 ) avrei paura di un “effetto saturazione”.
Ah, complimenti per la copertina, ti sei fatta notare 🙂
Ciao, a presto
27/03/2018 at 17:28
Bé, il cognome è venuto da solo.
I nomi in ballo per la sensitiva erano quello o Bavmorda, ma con il secondo non avevo patronimici credibili.
La “sardegnità” del cognome Melis mi era nota ma non voluta e, non vorrei deluderti, ma mamme e nonne sono tutte un po’ sensitive per quel che riguarda i pargoli hihihi.
Lo so che i giochi sui nomi sono tanti, ma mi sono divertita e poi hanno occupato solo due capitoli e direi che sono proprio finiti. A meno di sorprese durante la seduta spiritica…
La copertina mi fa molto piacere, anche se avrei preferito dei plaid e cuscini invece degli appendini, ma mica si guarda in bocca al ronzino, no?!
Ciao, ciao
27/03/2018 at 18:40
Be’, non avrei proprio potuto immaginare che la cosa fosse voluta, a meno di presumere che fossi tu la sensitiva 😉
Facevo solo notare una coincidenza che mi ha fatto sorridere.
26/03/2018 at 15:22
Finalmente ho capito perché una compagna di liceo, del banco dietro il mio, scuoteva i glutei in un certo modo sfiorandomi per prender posto, e la ringrazio con ritardo per avermi fatto sognare….
Ti faccio i miei complimenti per la scrittura fluente (specie nei dialoghi) e voto per la seconda opzione.
Buon pomeriggio.
27/03/2018 at 17:24
Ciao, Ercole,
piacere di averti qui.
Eh, gli ormoni, al liceo, che sconquasso 😉
24/03/2018 at 09:30
Ah, dimenticavo: COMPLIMENTI PER LA COPERTINA!
24/03/2018 at 09:29
Ciao Maan,
direi che la seduta inizia, sembra funzionare, ma viene interrotta sulla più bello.
La lambada da bambina mi dice che sei poco più giovane di me… I bei tempi della spensieratezza… O quasi.
Come sempre ben scritto e divertente.
Aspetto il prossimo.
Ciao!
24/03/2018 at 13:45
Quella che all’epoca della Lambada era bambina è Jenn. Io ero in piena adolescenza a quei tempi, la Bottazzi l’ho pensata un po’ più giovane di me 🙂
L’opzione che hai scelto corrisponde alla mia idea originale, vedremo se prevarrà.
Ciao, Keziarica, a presto
24/03/2018 at 00:53
Sembra proprio che con lo pseudonimo di Maan Keno le copertine fiocchino. Congratulazioni.
Io sono per qualcosa che interrompe la seduta sul più bello.
24/03/2018 at 13:48
Secondo me è una questione di colori: sono più o meno gli stessi delle caramelle dell’altra copertina 😁
Quello che mi fa piacere è che per una volta la copertina sia arrivata con la storia ancora in corso e non a 9 capitoli e mezzo.
Quell’opzione piacerebbe anche a me, vedremo.
Ciao
23/03/2018 at 15:08
Hai scritto “seduta spiritica” e “medium” ed eccomi qua.
Questa carrellata di canzoni mi ha messo di buon umore, poi con le polpette mi hai rovinato tutto🤢🤢
Chiaramente ho votato per “dall’inizio alla fine”…se hai bisogno di un Terapeuta del Paranormale batti un colpo😜
23/03/2018 at 15:33
E complimenti per la copertina😉
24/03/2018 at 13:49
Ma no,
Non sia mai che vederti vicino alla Melisandreina Evelyn diventi gelosa e sparisca per sempre 😜
E non preoccuparti, le polpette Jenn le ha mangiate tutte, non c’è ne sono più Hihihi
Ciao, Will, a presto
23/03/2018 at 14:57
Oh mio DIo, hai veramente intenzione di disturbare il riposo del sig. Ikea?
Ho paura.
Per questo spero che la seduta s’interrompa subito.
E poi la lambada… ho recentemente appreso che anche la signorina degli anni ’80 è ormai passata a miglior vita… tragicamente.
Adesso ho ancora più paura.
Vado a nascondermi in un ADARLIK.
Chiamami al prossimo episodio.
24/03/2018 at 13:55
No, figurati se io voglio disturbare nessuno, l’idea dell’evocazione è dei Labimba e soci.
Della cantante della lambada ho letto anche io, cercando le date d’uscita per questo capitolo, porella, una roba orrenda. Ma Jenn per fortuna non ne sa nulla e per lei quel ritmo è solo fonte di ricordi d’infanzia, e di fitte alla milza.
Nasconditi pure, ma il modello che hai scelto non mi pare affidabile, anche il mio gatto sa aprirlo grattando e la porta! 😜
Se può rassicurarti, non credo che ci sarà gran che di paranormale, qualunque siano gli esiti del voto dei lettori. Ops! Spoiler?!
Ciao, F.
24/03/2018 at 18:39
Non so se ho commentato prima della meritata premiazione della colorata copertina; in ogni caso complimenti 🙂
20/03/2018 at 13:01
Direi che mangia, perché mi pare che con questa opzione tu voglia riproporre la Jenn “intraprendente” .
Spassosissimo.
Ciao, a presto
19/03/2018 at 13:53
Ho iniziato a seguire la storia. Molto divertente e ben scritta.
19/03/2018 at 23:18
Grazie,
spero che ti divertirà ancora.
Ciao
19/03/2018 at 10:45
Ciao Maan,
“SimSaLabim” Simone e Salvatore Labimba…
” LabimbUmbAm” Umberto e Amilcare Labimba…
Ma come ti è venuta? Mi ha fatto proprio ridere questo capitolo, Maan, molto divertente. Interessante l’idea dell’evento social, facciamola partecipare la nostra Jenn, vediamo che succede.
Alla prossima!
19/03/2018 at 23:21
Ho pensato a una formula famosa ma assurda e poi ho cercato di incastrarci dei nomi. Ti confesso che la prima idea era ambarbaciccicoccò, ma non riuscivo a infilzarci nessun nome 😁
Sì, facciamola partecipare, tanto ha la machera. 😉
Ciao
17/03/2018 at 19:53
Ciao Maan
La nostra protagonista, sarà molto affamata e non potrà resistere alla tentazione di mangiare le succulente polpette svedesi. Dunque si farà trascinare da questi pazzi nel cuore pulsante della FIESTA!
Magari si diverte e magari incontra anche qualcuno di interessante e magari fa sloggiare il gatto dal suo letto 😂😂😂😂
Ciao alla prossima!
Ilaria
19/03/2018 at 23:24
Ma no, il gatto farà un po’ di spazio, al massimo, mica lo sloggia, poverino 🙂
Ma tu ci usceresti con uno schizzato che è andato fino in Svezia solo per partecipare a sta roba?! Va bene che Jenn è un po’ in astinenza… 🤣🤣
Ciao, Ilaria
17/03/2018 at 13:18
Facciamole fare un po’ di vita sociale e raggiungiamo gli altri 😛
Cavoli, bel racconto, sei riuscita a strapparmi parecchi sorrisi di qua e di là, soprattutto alla lettura dei nomi della famiglia Labimba, un intero squadrone da calcio capace di fondare le più innominabili srl ahahaha 🙂 complimenti per la fantasia… e anche per lo stile di scrittura che non annoia mai!
Aspetto il prossimo capitolo 🙂
17/03/2018 at 18:21
Grazie,
sì, i labimba piacciono anche a me, penso di sfruttare ancora le loro poliedriche possibilità 🙂 anche se credo di aver esaurito le formule contenenti un “BIM”, e toccherà cercare un altro ramo della famiglia.
La tua opzione è la mia preferita, del resto, con una maschera a garantire l’anonimato, chi non sognerebbe di partecipare a un’esperienza del genere… 😉
Piacere di averti qui
17/03/2018 at 10:29
Se fossi in J mi rilasserei, tanto ha la maschera…
Meglio non far scattare l’allarme, dovesse arrivare qualche poliziotto reazionario a cui non piacciono i Creedence…
E poi, cosa farebbe un Lebowsky?
Un white russian, un po’ d’erba e tanto relax.
E poi ci sono le polpette.
Non dimentichiamo le polpette.
17/03/2018 at 18:17
I Dude sono rimasti a Isernia, un grande successo dei SimSal, qui la performance sarà diversa, e l’anonimato garantito dalla maschera potrebbe essere una bella protezione. O no.
Avevo 3 possibilità di film di cui ricorre l’anniversario nel 2018: Animal house, 2001: odissea nello spazio, e TBL. Ho scelto quello un po’ perché un centinaio di tizi in golf putrido e tappeto al bowling mi facevano ridere, un po’ pensando a te. (Ma solo un po’, non vorrei ci leggessi messaggi nascosti e nuovi sospetti di sindrome da Misery! Ahahahah).
Il richiamo delle polpette, sembra il titolo di un film
17/03/2018 at 10:14
Sai che farei di tutto per evitare quelle 🙊 polpettine 🙊deliziose 🙊 quindi voto e spero che Jennifer continui ad insistere con quella maledetta porta!!!
LIBERTÀ!
17/03/2018 at 18:12
Tu devi essere uno di quegli italiani che viaggia all’estero portandosi i tupperware con le lasagne e la parmigiana di mamma in valigia, perché si mangia bene solo in Italia 😉
Mi hai dato un’idea: mi sa che nel gruppo del museo ci sarà qualcuno così. Ma se Jenn riesce ad andarsene non lo conosceremo mai… 🙁 XD
Ciao, né
16/03/2018 at 22:44
Ciao Maan, bel capitolo anche questo, bravissima come sempre!
Ps. Continua a cercare il modo di aprirla… aspetto il prossimo capitolo a presto 😉
17/03/2018 at 18:10
Grazie,
non ero sicura che i miei deliri divertissero altri che me, mi fa molto piacere.
Alla prossima
16/03/2018 at 21:15
Anch’io rimango fermo sulla mia idea che Jenn parteciperà.
17/03/2018 at 18:09
Lo spero anch’io
16/03/2018 at 14:23
Continuo a dire che parteciperà! 😁
Questo mi è parso un po’ un capitolo di passaggio, mi aspetto una bella “esplosione” nel seguito!
Alla prossima!
17/03/2018 at 18:09
Hai ragione, o meglio, il “capitolo di passaggio” in troppo era il precedente, ma mi sono lasciata prendere la mano dal romanzo rosa. Questi due capitoli avrebbero dovuto essere uno solo ma tra ebook d’amore e presentazione dei Labimba, da cui non potevo esimermi, non riuscivo a sintetizzare e ho preferito divertirmi dilugandomi. Nel prossimo succederà infine qualcosa, spero. Ho un’idea che mi fa parecchio ridere, sempre che non vinca la fuga, allora improvviserò.
Grazie, Favola, a presto
12/03/2018 at 13:10
Dopo aver perso un’intera giornata di vacanza a dormire bloccata in un cavolo di bagno?! Partecipa eccome secondo me! In fin dei conti cos’ha da perdere? È in un paese straniero, nessuno la conosce… Le condizioni di sono proprio tutte per lasciarsi un po’ andare!
Però a quanto pare… Sono in minoranza 😅
14/03/2018 at 20:42
La pensavo anche io come te, ma la prudenza ha prevalso. Chissà, potrà sempre farsi contagiare dall’entusiasmo nel proseguo della serata 🙂
11/03/2018 at 12:44
CIAO!
Jenn sembrerebbe una pasticciona timida e impacciata e dubito che abbia voglia di partecipare alla nuova esperienza. La vedrei meglio nei panni di chi vuole uscire dal museo a tutti i costi.
La mia scelta però, è in minoranza anche se tutto può cambiare 😉
Ciao a presto,
Ilaria
11/03/2018 at 19:09
Pasticciona, sfortunata e maldestra sicuramente ma timida non credo, pensa solo al suo intortamento di commesso per farsi fotografare con lei, ma che la notte al museo possa non entusiasmarla è più che probabile. Vedremo cosa succederà.
Ciao, Ilaria, a presto
09/03/2018 at 16:15
Vorrebbe andarsene, come chiunque sano di mente farebbe in quella situazione.
Ma non può.
Quindi resta con gli altri.
Un po’ come quasi tutti gli eroi; si trovano in un posto in cui non vorrebbero essere, ma poi risolvono brillantemente il problema. Anche se non sono dell’ “umore” adatto 😀
11/03/2018 at 19:07
Sano di mente mi sembra prendere troppo dalla cara Jennifer, ma sono sicura che apprezzerebbe molto l’essere considerata l’eroe narrativo, come un Ulisse, un Frodo, una Wonder Woman. Vedremo cosa la notte le riserverà.
09/03/2018 at 11:39
Boh, avrei anche votato che partecipa, ma è quel “con entusiasmo” che non mi convince. Quindi, per me, partecipa in disparte.
Ciao Maan.
Ho paura che l’intermezzo romantico, agli appassionati del genere, non appaia neppure ridicolo 😀
Quanto ti è costato quel profluvio di aggettivi? 😀
TI è riuscito benissimo, comunque.
Ah, una cosa: ma l’audiolibro è ripartito da capo o il mappazzone dura più di sei ore? Da suicidio 😀
Ciao, a presto
11/03/2018 at 19:04
Ma come, Jenn è una romanticona ottimista nonostante tutto, l’entusiasmo fa parte di lei!
ma mi adeguo alla visione maggioritaria (qui, nella realtà molto meno :lol:)
Non ho capito il tuo accenno alla ridicolaggine dell’intermezzo romantico: il libro rosa è serissimo, sapessi quanto mi sono documentata, studiato, cercato esempi ;-P
Invece, sulla durata, mi ero posta il quesito, ma in fondo, un libro non si legge in due ore, a meno che sia micro, e la voce narrante di un audio book legge lentamente, scandendo, recitando, una mezza giornata almeno la prenderà, no? E poi, con una trama densa di colpi di scena e avventure, non che di sentimenti… 🙂
Ciao, J, alla prossima
08/03/2018 at 23:07
Io credo che Jenn parteciperebbe con entusiasmo.
Vai avanti così che vai alla grande.
09/03/2018 at 10:20
Anch’io penso che Jenn sia una capace di entusiasmarsi per un’esperienza fuori dell’ordinario come questa, tanto più che ha deciso che questa vacanza insperata è l’inizio di un periodo senza jella. Ma sembra che siano più numerosi a vederla diffidente e prudente.
Grazie, Riccio, alla prossima
08/03/2018 at 19:53
Ciao Maan, altro bel capitolo complimenti… l’audiolibro è stato davvero geniale, che dire, fantastico
Ps. Vorrebbe andarsene…Aspetto il seguito 😉 a presto
09/03/2018 at 10:17
Sì, lo so, la narrativa rosa è proprio il mio pane, sono portata per il romanticismo scrittevole, non posso negarlo 🤣🤣
Scherzi a parte, grazie, a presto
08/03/2018 at 18:06
Maan Ciao!
Altro capitolo esilarante, l’idea dell’audiolibro è ingegnosa e divertente, come divertenti sono le reazioni di Jenn a quel che le capita intorno.
Ora c’è pure la notte al museo dell’Ikea, impagabile!
Dico che vorrebbe andarsene ma non può, sono curiosa di sapere che combinano gli intrusi.
Alla prossima!
09/03/2018 at 10:15
Grazie K,
Sai quando ti piacciono i romanzi invece leggere no, resta la soluzione ascolto, con gli inconvenienti soporiferi. Anche se con una trama così avvincente, come ha potuto addormentarsi! 😁
L’idea della notte rinchiusi all’ikea era lì dall’inizio, la denominazione filmica è nata all’ultimo minuto, ora devo decidere se avrà un’influenza sullo svolgimento.
Ho riso molto scrivendo, mi consola non ridere da sola 🙂
08/03/2018 at 16:19
Ho votato per “Vorrebbe andarsene ma il museo è chiuso fino al mattino, resta con gli altri ma un po’ in disparte sperando di trovare una via d’uscita”
Maan la trama dell’audiolibro mi ha ipnotizzato: non vedo l’ora di sapere di più riguardo a Eve e Vlad😄
08/03/2018 at 17:28
Lo so,
quello per la narrativa romance è un mio grande talento purtroppo ancora non sfruttato. Appena pubblicherò questo capolavoro ne avrai una copia firmata (e profumata di sudore e di iodio per renderla più autentica) 😜
07/03/2018 at 09:05
Ciao, questo racconto è davvero divertente e ben scritto!! Lo seguo volentieri, complimenti 🙂
08/03/2018 at 16:04
Grazie, Flow,
felice che ti piaccia. 🙂
06/03/2018 at 18:35
Rieccomi, Maan. Be’, non potevo scegliere niente di diverso dalla maestra 😀
La mia frase preferita di un capitolo esilarante:
“… rammentandole che prima o poi tutti si finiva a decorare il comò di una zia”.
Triste la vita 😀
Oddio, a pensarci bene, anche la fitta ambivalente di Jenn non è male.
Ciao, un sacco di belle cose!
08/03/2018 at 16:05
Grazie, Erri,
il “memento mori” versione prima o poi finiamo tutti sul comò di zia piace molto anche a me. Filosofia esistenziale in chiave domestica ;-p
05/03/2018 at 20:23
ciao Maan
immagino ovviamente Jenn nei panni di una maestrina ahhaha
Il capitolo è molto simpatico, scorrevole.
La protagonista è davvero inconsapevolmente ironica e a me fa sorridere.
Attendo il prossimo
ciao
Ilaria
06/03/2018 at 17:11
Sarà perché le sono affezionata, ma credo che a volte lo sia anche consapevolmente 🙂
Ciao, Ilaria, sì, la maestra ha avuto successo
04/03/2018 at 13:48
Ciao Maan, mi dispiace essere arrivata solo ora, ma mi sono proprio divertita a leggere questi quattro capitoli… Hai uno stile divertente e molto fluido, che ho apprezzato molto. La protagonista è simpaticissima e la cigliegina sulla torta è stata inserire il mio profumo preferito 😉
Aspetto il prossimo, nel frattempo voto anche io per la maestra e il bagnino. A presto!
04/03/2018 at 20:04
Io il profumo non l’ho presente,, ho cercato « i 10 profumi da uomo alla moda », quindi confermi che è buono? Buon gusto il commesso svedese, e anche Jenn. 🙂
Grazie della visita, maestra e bagnino hann avuto un successone, speriamo non deludano.
A presto
04/03/2018 at 02:07
Vada per maestra e bagnino, mi stanno simpatiche, le maestre.
Ciao, Maan!
Ma perché proprio il gatto renderebbe la situazione perfetta?
E se poi si fa le unghie sul petto del vichingo. O peggio?
Capitolo divertentissimo, anche Jenn riderebbe delle sue piccole sf1ghe, se sapesse quando divertono i lettori.
Ciao, a presto
04/03/2018 at 20:01
Perché Maan, da quando vive con Romeo, sa che la presenza di un gatto, animale che rappresenta il punto più alto dell’evoluzione naturale, sublima ogni situazione… dici che la gattarautrice sta stingendo sul personaggio? 😉
Mi sto divertendo molto a scrivere questa storia, il piacere raddoppia se si divertono anche altri, ci manca solo un gatto perché sia perfetto… no, questo l’ho già detto 🤣
Ciao
03/03/2018 at 19:05
Ciao Maan
Bei capitoli davvero… il comò è stata una genialata ahahah… mi hai fatta ridere molto in questi 4 capitoli divorati in un istante… scrivi molto bene e la storia si legge facilmente complimenti…
Seguo e aspetto il 5° capitolo… ps. la maestra e il bagnino
A presto 😉
04/03/2018 at 19:55
Grazie, Atharis,
un piacere averti qui. Sì, il comò lugubre ha avuto successo… e a quanto pare anche l’accoppiata bagnino e maestra, sembra proprio che ne conosceremo qualche gesta nel cap. 5, non mi resta più che inventarle, queste gesta 😁
A presto
02/03/2018 at 10:12
*la maestra e il BAGNINO.
02/03/2018 at 10:11
Ciao Maan,
fantastico questo capitolo, mi è piaciuto tantissimo!
Il comò dei morti è geniale, chi non ne ha incontrato uno, facendo visita a una vecchia zia? O non zia, fa lo stesso.
Il bell’addetto che posa con lei, e che sparisce lasciandola interdetta con il suo profumo ancora nel naso… Brava Maan, hai il dono di riuscire a trovare il modo di mettere di buon umore.
Alla prossima con la maestra e il bambino… Spero.
02/03/2018 at 22:36
Eh sì, guarda un po’, pensavo che la fiorista illibata avrebbe spopolato invece è il fascino intramontabile del bagnino 🙂
Sai che pensavo che il mobile dei morti fosse una rob della mia famiglia ma da8 commenti pare essere una cosa universale. E ti confesso che scrivere sta roba mette di buon umore me 😘
Ciao, K.
01/03/2018 at 23:41
Se non fossi così intrigato dal torbido passato del bagnino, avrei votato sicuramente l’illibata fiorista.
Io non ricordo, grazie al cielo, mobili dei morti. O forse ho rimosso la loro esistenza, non so.
Maledetti scandinavi e la loro repellenza nei confronti degli scuri… Ma che siamo, animali?
02/03/2018 at 22:40
Figurati se in tutto il parentado non sei mai incappato in un mobile, mensola, muro dei morti. Tanto, ricordati che tutti, prima o poi, ci si si finisce su un mobile dei morti di zia 🤣
Ma non generalizziamo, non so se in tutta la Scandinavia latitino scuri e persiane, quel che è certo è che manchino all’ikea Hôtel d’Almhult (grazie tripadvisor 😉)
01/03/2018 at 19:44
Uhm… Così, di getto, avvocato e taccheggiatrice.
Oddioooo il mobile dei mortiiii 😂 c’è anche a casa di mia nonna! Un’impressione….!
Vai col prossimo capitolo!
Ciao Maan!
PS: anche io ho capito adesso il tuo, di nickname! 😂😂😂
01/03/2018 at 19:14
Voto per la maestra e il bagnino, ma il vero vincitore di questo (sempre bel) capitolo è il famigerato mobile dei morti della zia 😀
Per la serie:
la nostra generazione ha visto cose che voi umani…
Le tue descrizioni vivide sono efficaci: ma ci sei stata veramente in quel museo o sei come Salgari che scriveva della Malesia senza esserci mai stato?
Ciao Sandokà…ehm…Maan 😉
Alla prossima
01/03/2018 at 19:31
Non dirlo a nessuno ma l’idea del mobile mi è venuta pensando a un buffet di mia madre che per l’appunto regge parecchie foto di estinti (non così tanti però, e non solo quelle, come soprammobili) e che mia cognata da sempre sostiene metta strizza. Dedica alla famiglia 😉
Della Svezia io ho visitato solo Stoccolma e Uppsala, il museo l’ho googlizzato un po’ per questo racconto e appena ho visto “sii la star del catalogo” ho pensato che Jenn non si sarebbe fatta scappare l’occasione.
Però da ragazzina divoravo libri di Salgari come noccioline, conta? XD
01/03/2018 at 19:09
Maestra elementare e bagnino dal torbido passato (perché quest’ultimo, se della costiera romagnola, evoca di rimando la Scandinavia).
Gustose episodio di preparazione all’insolita esperienza.
01/03/2018 at 19:27
Oddio, non lo so, ho buttato giù i tre prompt così su due piedi (o piuttosto stravaccata sotto un plaid, neanche dell’ikea, tra l’altro) ma non ho ancora riflettuto alla provenienza del bagnino, dovesse vincere, provvederò. L’insolita esperienza doveva introdursi nel finale qui ma mi sono incartata coi caratteri e ho preferito prenderla comoda. 🙂
Ciao (ma sai che l’ho capito solo adesso il tuo Pseudonimo? Che meningi rapide!)
24/02/2018 at 12:53
Come ogni banana che si rispetti, temo l’ikea e tutti quei loro mobili che sembrano bellissimi e facilissimi da montare.
Salvo poi trovarti le istruzioni in austro-ungarico pre bellico.
Seguo
01/03/2018 at 18:58
Credo che jenn si sia sempre fatta aiutare da uno o l’altro dei suoi ex fidanzati fedifraghi, per montare i mobili, perché maldestra e sfortunata com’è da sola non s’arrischia 🙂
Ciao Mr Banana, grazie della visita
20/02/2018 at 12:05
Ciao Maan Keno
Da buona acquirente dell’Ikea, con il titolo del tuo racconto mi incuriosisci, quindi decido di seguirti.
Il tuo modo di scrivere è molto frizzante.
Ho votato per l’esperienza insolita.
Ciao!
Ilaria
20/02/2018 at 18:39
Ciao Ilaria,
benvenuta.
Credo proprio che dovrò concentrarmi su questa esperienza insolita.
A presto
19/02/2018 at 10:59
Il ristorante neovegano 🙂 🙂 🙂
La famigerata sfiga di Jenn… una domanda, sempre che abbia senso farla:
Questo racconto è antecedente o successivo al precedente?
Così, per capire l’esito sentimentale post-ospizio.
Insolita esperienza, sperando sia positiva (e divertente).
19/02/2018 at 16:20
Decisamente successivo: Ahmad è ormai un amico fidato ( e sfruttato come catsitter) e con il direttore Marsala ha già avuto una torrida relazione che si è chiusa quando lui è tornato dalla ex moglie. Incinta.
Sono passati come minimo parecchi mesi.
L’esperienza la vorrei strana, negativa no. Non credo, ma chissà.
Ciao
P.S Per fortuna nessuno mi ha chiesto un esempio di cucina “neovegana”. Quel neo mi faceva ridere, una sorta di fusione tra vegan e newage! 😆
19/02/2018 at 10:52
Un’esperienza insolita! Guai no, ha già perso la valigia e il fedifrago!
Ciao Maan,
fantastico questo capitolo. Mi hai fatto ridere un sacco. Ma come ti vengono certe idee, la trama del libro che Jenn ha letto è tua? Potresti mettere su un altro racconto umoristico. Il contrasto con il delicato dipinto del profumo della protagonista contrapposto al profumo di lavanda chimico è esilarante.
Aspetto il prossimo.
Buona settimana.
p.s. la valigia la ritrova vero?
19/02/2018 at 16:16
In realtà il guaio volevo dire che lo combinava non che lo subiva, ma dovevo usare un solo verbo per introdurre le tre opzioni.
La trama rosa… bazzicando quasi ogni giorno i forum, gruppi e pagine di sedicenti scrittori, ormai ho una certa familiarità (molto più vasta di quello che vorrei) con il mondo degli eromance in selfpublishing (e non); per non ferire nessuno non esprimo mai opinioni aperte sulle trame originali e appassionanti che dominano in suddetto mondo. Ma attraverso Jenn mi diverto a scherzarci su. Ma senza (troppa) cattiveria.
La cosa della lavanda lidl faceva ridere anche me, sono contenta lo abbia notato.
E sì, la valigia la ritroverà, certo, ma forse non così presto come le hanno promesso!
Ciao, carissima, ora devo riflettere a questa esperienza insolita 🙂
19/02/2018 at 09:47
Un’esperienza insolita, vista la scelta dell’aggettivo, direi che potrebbe non essere negativa… e lo spero per Jenn 😀
Ciao Maan, strepitose le fantasie sul bagaglio smarrito 😀
Questa storia è fresca e fragrante come il buon pane.
Passiamo alle annotazioni: in svedese si scrive Älmhult e mi spiace sottolineare che l’hai scritto in modo errato per ben due volte, testimoniando con ciò che non è un semplice refuso ma una convinzione fallace. Per quanto riguarda l’eventuale “d” eufonica interposta tra la preposizione semplice che precede il toponimo e lo stesso, a una prima analisi la ritengo opportuna, ma prima di darti un responso definitivo aspetto il parere della Crusca, che ho investito del problema 😀
Oh, valga per tutti:si scherza, eh? 😀
Ciao, a presto
19/02/2018 at 16:09
In realtà avevo inizialmente pensato a “eccezionale” o “straordinaria” come attributo di esperienza, ma avevo paura che finisse per catalizzare troppo i voti e ho cercato un aggettivo più vago.
Quanto alle imprecisioni di grafia, pena che sono anche andata a fare un copia-incolla di Småland perché non trovavo il pallino sulla a nella lista dei simboli di word. E poi ho scordato la dieresi di Älmhult!
In realtà il capitolo è intriso di ben altre imprecisioni e brutture (tipo un proliferare di due punti in uno stesso periodo) ma devo dire a mia discolpa (oddio non che la cosa dia di me un’immagine performante) che, sdravaccata sul divano col pc portatile, ho cliccato sul pulsante “invia il racconto” per errore, quando avrei dovuto e voluto ancora rileggerlo un altro paio di volte almeno. Ma la mia imbranataggine ha avuto la meglio sulla mia pedante pignoleria 😆
Ciao CC (questa sigla te la spiego poi)
18/02/2018 at 22:48
Ciao!
Nello scorso capitolo (che ero certa aver commentato e invece…bah! Strani scherzi della mente!) avevo votato per la preparazione della valigia (ma a questo punto mi chiedo se l’ho fatto davvero oppure se ho solo pensato di farlo… 😅), invece questa volta scelgo l’esperienza insolita, che mi pare lasci ampio margine alla creatività!
Per il resto, beh, che dire?! Racconto scritto molto molto bene e si legge che è un vero piacere! I pensieri di Jenn sono proposti così bene (chiedo venia per la ripetizione!) che non si può non immedesimarsi… Che poi in fondo… C’è un po’ di Jenn in ognuno di noi, no?! 😜
A rileggerti presto!
19/02/2018 at 16:00
Ciao,
no, se avessi già letto un tuo commento, mi sarei ricordata del tuo bel nickname sognante 🙂
In ogni caso, benvenuta e grazie, e ti confesso che io, di sicuro, ho molto di Jenn in me, quantomeno l’abitudine di parlare, rispondere e battibeccare con me stessa, non che di fare castelli in aria nei momenti meno opportuni.
Vedremo cosa le succederà nella sua prima giornata svedese.
A presto
18/02/2018 at 22:19
Un’esperienza insolita.
In italiano si dice il week-end, come pure il whisky anche se la w è una semivocale e la regola vorrebbe che si dicesse l’whisky.
19/02/2018 at 15:57
Ti ringrazio davvero, perché l’whisky, come l’weekend lo uso spesso e nessuno me l’aveva mai fatto notare, in nessun forum. Decisamente questo buonismo da commenti sta diventando pernicioso 🙂
E, tra l’altro, le regole d’uso “il” e “lo” le avrei anche ripassate, ma là non mi ero proprio posta il problema, che torda!
Ciao, Cap
18/02/2018 at 19:29
Ma la valigia della nonna no, dai 😄😄😄
Voto per “incontro”, intanto buon appetito con le deliziose (bleah) polpettine svedesi🙊
19/02/2018 at 15:54
Bé, ma almeno al ristorante dell’hotel le faranno buone, non serviranno quelle surgelate, o no? 😉
In realtà la valigia prestata dalla nonna aveva un suo perché nel caso avesse vinto l’opzione “bagagli”, la volta scorsa, ma ho inserito il dettaglio lo stesso, non si sa mai che torni utile più in là
Ciao, 2.0, grazie
09/02/2018 at 17:10
Combattuto, ho infine votato per l’arrivo in Svezia.
Ciao, Maan. mi sono immedesimato troppo nell’assurdo senso di colpa di Jennifer, che pur non avendo fatto niente è quasi rassegnata a essere bandita in eterno dalla catena 😀
Mi hai anche ricordato un’altra cosa: la Ikea di Milano è stata teatro dell’unica mia azione di taccheggio in tutta la vita adulta. Era l’inizio di questo millennio, e avevo fatto una fila interminabile (no, veramente interminabile, la fila alle casse più lunga che ricordi). Quella volta misi da parte il mio senso di colpa preventivo e come segno di protesta non misi sul nastro il pupazzo di un porcellino, uscendo col maltolto in saccoccia!
Ben gli sta!
Ciao, a presto
08/02/2018 at 08:36
Al suo arrivo in Svezia.
Ciao Maan,
molto divertente questo Capitolo. Accidenti e accipicchia, ma quante volte è andata Jenn all’Ikea?
Le loro matitine saranno anche gratis, ma hanno una grafite durissima che mal si sposa con il mio modo di scrivere. Perciò ne ho portata a casa solo una… Ops, le telecamere!
Ciao e alla prossima.
08/02/2018 at 18:41
Ma infatti Jenn non ci scrive, le usa per dare sfogo alla sua creatività che va molto oltre quanto appreso nei corsi di ceramica da bambina!
Credo che gli svedesi ti perdoneranno 😉
Ho riso scrivendolo, se anche qualcun altro ride, leggendo, ne sono davvero contenta.
Peccato solo per la vostra fretta di arrivare, avevo un paio di idee che riguardavano le valigie e i preparativi, magari riesco a infilarcele lo stesso.
Ciao, K, grazie sempre
05/02/2018 at 18:11
Io pretendo di leggere la preparazione dei bagagli!
Ciao Maan 😉
06/02/2018 at 11:59
Piacerebbe anche a me, potrebbe trasformare in odissea anche quello. 😉
Grazie, Massimo, mi viene sempre da chiamarti Tony, devo fare attenzione.
Ciao
06/02/2018 at 17:13
Tranquilla, va benissimo anche “emminenza”🙊
05/02/2018 at 17:54
Al suo arrivo in Svezia.
Che strano, proprio a luglio scorso sono stato a Stoccolma e, arrivando dall’aeroporto con l’Arlanda Express alla Centralstation, la prima cosa che ho visto è stato il capolinea dei pullman Ikea.
Bella Stoccolma. Per favore porta Jenn a Gamla Stan.
06/02/2018 at 12:04
Sì, Stoccolma è bellissima. Io ci andai vent’anni fa… oddio come mi sento vecchia a pensarci, e i pullman Ikea direi che non ci fossero. Ma il viaggio di Jenn è sulle orme della storia del marchio, Stoccolma non è la priorità.
Credo che le aspettative della Bottazzi e la realtà nonncoincideranno perfettamente, ancora una volta, ma chissà.
Ciao ciao
05/02/2018 at 16:25
Direttamente in Svezia, senza perder tempo.
Certo, in questo periodo l’ikea è in lutto per la morte del suo compianto fondatore (filonazista?), ma tant’è che la Bottazzi è la decimilionesima cliente e merita quel viaggio.
Il capitolo è ben scritto, scorrevole, piacevole lettura bla bla bla bla bla.
06/02/2018 at 12:33
Sì, in effetti, il suddetto non ha nemmeno avuto la creanza di avvertirmi che aveva l’intenzione di morire proprio nel momento in cui m’apprestavo a scrivere un racconto di ambientazione ikeale, la proverbiale cafonaggine scandinava. .
In ogni caso, dato il suo senso degli affari, credo che non tollererebbe la sospensione di un’iniziativa promozionale per una quisquilia come la morte, the business must go on.
Grazie di essere passato, del commento e dei bla bla bla.
Il miglior commento da qui al decimo capitolo vincerà un portafoto fatto a mano tutto di matite ikea XD
31/01/2018 at 22:20
Ciao! Io ho votato un uomo di bell’aspetto! Magari la fortuna inizia a girare dalla sua parte !! 🙂
01/02/2018 at 13:04
Ciao.
Mi sa che per questa volta il bell’uomo non ci scappa, ma nei prossimi capitoli prima o poi uno lo incontra. Auguriamoglielo 😉
30/01/2018 at 10:12
Ciao Maan, Bentornata!
Ma no, che fine ha fatto Marsala???
Molto divertente il nuovo incipit. Conosco molto bene la sensazione di bisogno urgente per cose inutili, che si sviluppa una volta entrati all’Ikea. Conosco anche le sensazioni degli addetti vendita, essendo anch’io commessa, seppure in altro settore.
Aspetto la prossima disavventura e voto: un dipendente. E che l’Ikea ce la mandi buona 😉
31/01/2018 at 10:33
Ahahah,
Io lo so che fine ha fatto il Marsala, ma non so se riuscirò a infilarlo nella storia. Ciao Allegra, felice di trovarti qui, anche se ti confesso che sono un po’ impallata: avevo cominciato a lavorare sull’amico d’infanzia e improvvisamente il voto si è ribaltato. Mi serve tempo per riesumare il commesso. Chiedo venia.
25/01/2018 at 16:26
Lettura molto piacevole.
voto per l’amico d’infanzia 😉
ciao
28/01/2018 at 11:54
Grazie,
Comincio a riflettere a questa opzione.
25/01/2018 at 13:51
Un dipendente dell’Ikea.
Ciao, Maan.
Incipit divertente e con una sfumatura malinconica che non guasta mai.
Tifo per Jenn, e da sano maschilista le auguro di riuscire a battere un chiodo entro il decimo capitolo, tanto, alla fine, sempre lì vanno a finire i suoi pensieri 😀 😀
A perte le battute grevi, vorrei farti osservare qualcosa che ho notato leggendo: i “non”. Mi sono saltati all’occhio, all’inizio non capivo perché, allora li ho contati (cioè, li ho fatti contare al browser 🙂 ): sono diciotto.
Forse tanti, per cinquemila caratteri, ma non credo sia il semplice totale ad avermi colpito. Penso siano le frasi che cominciano per “non…”: sono nove e due di esse hanno la forma “non che”. Aggiungici la decima che comincia per “nonostante”.
E niente, l’ho notato, volevo condividerlo, perché un po’ mi ha “disturbato” la lettura.
Ciao, a presto
28/01/2018 at 11:54
Non dico che tu abbia torto, e non nego che non mi dispiacciano le affermazioni formulate in negativo, ma non mi ero accorta di questa non indifferente profusione di non… ok la smetto, ma non senza prima averti ringraziato del tuo occhio attento! Ahahaha, ciao J.
23/01/2018 at 16:41
Di nuovo qui, davvero?
Che sia stata la mancanza di Jen a farti tornare da queste parti?
Scommetto di sì.
Non sono affari miei?
Certo che lo sono, visto che sto commentando 😀
Nessun belloccio, solo una rompiscatole del passato.
25/01/2018 at 10:07
Ma certo che sono affari tuoi, sei stato uno dei primi “amici” di Jenn qui.
Avevo voglia di inventare altre storie sue perché mi sono molto divertita con la prima ma non avevo idee. Poi, l’altra settimana, ero per strada e mi è venuto in mente Jenn che passava sotto una scala e qualcuno che le diceva “porta sfortuna” e lei che si faceva la tirata sulle superstizioni e il gatto nero. Non mi restava più che trovare una “location” plausibile per passare sotto una scala…
E ti dirò, l’opzione del belloccio è la sola per cui non ho ancora nemmeno un abbozzo di idea.
Ciao
P.S. Non te l’avevo ancora detto ma la tua foto del profilo è bellissima.
23/01/2018 at 16:11
Non amo i sequel, ma questo non è un sequel. giusto? Mi fa piacere ritrovare Jennifer, anche se io odio l’Ikea proprio perché mia moglie – come Jennifer – è capace di riempire la busta gialla di indispensabili cose inutili. Per non parlare di quella assurda incongruenza “Ti piace la busta gialla, comprala blu” sulla quale rimango a congetturare tutto il tempo senza venirne a capo. Perciò per contrappasso voto per il dipendente dell’Ikea. Magari vorrà rimproverarla perché non è ora di merenda (che in svedese si scrive fika ma si pronuncia filca).
Bentornata
25/01/2018 at 10:12
No, un sequel no, solo un’altra storia con la medesima protagonista (e forse qualche comprimario).
Mi sono molto divertita a scrivere la prima e mi è venuto in mente tutto un universo e un background “jenniferici”, avevo comunque l’intenzione di sfruttarli ancora, qui o altrove. Forse lo farò qui E altrove, ci sto ancora pensando.
Quella della borsa gialla… blu, credo voglia essere una battuta spiritosa. Swedish humour?
Per il dipendente avevo un’altra idea, spero in un nuovo voto perché ora come ora sono a 33-33-33, uhm!
Ciao Ca…po 😉
25/01/2018 at 13:02
Ho capito da tempo che hai cap…ito. UNa postilla ora me l’ha confermato 😉