Dove eravamo rimasti?
VITA DI ANNA
“Il cielo è limpido, la serata promette bene. Immagino che farà freddo. Caro diario, oggi compio 16 anni, ci puoi credere? Papà mi ha regalato un telescopio giallo. Lo ha montato nella mia stanza, accanto alla finestra, ma ci sono troppe luci, da qui non riesco a vedere nulla. Io lo so da dove si vedono le stelle, dal lago Birdy.”
Anna chiuse il suo bel diario e vi passò sopra le dita, con una carezza veloce, apprezzò il dorso ruvido e percorse la scritta che vi riposava in rilievo: VITA DI ANNA. Lo aveva fatto sua madre e glielo aveva regalato una mattina di otto anni prima, mentre in cucina il sole esplodeva da una finestra e le illuminava il volto sorridente.
Quando Anna uscì di casa, quel giorno, incontrò il cielo di cristallo su cui il sole morente disegnava un lieve arco rosato e sorrise, sapeva che quella sarebbe stata la sua sera speciale.
Con le mani nelle tasche e lo zaino sulle spalle, infilò le scale che portavano alla Metro.
Sulle pareti delle gallerie, volti dipinti con spray colorati parevano prendere vita, in graffiti antichi che le ricordavano qualcosa, una sensazione. Volti enormi, dagli occhi grandi con le labbra appena socchiuse, sussurravano qualcosa in languidi mormorii che finivano per perdersi nel brusio metropolitano. Anna rimase incantata da piccoli fiori chiari sul risvolto scuro di un colletto, che come minuscoli uccelli, si libravano in volo sparendo alla vista, man mano che la scala mobile scendeva.
La ragazzina salì sul treno e prese posto nell’unico seggiolino rimasto libero. Con lo sguardo assente fissò il riflesso della vita che sonnecchiava nello scompartimento. Si tolse distrattamente la gomma di bocca e, con un gesto automatico, la appiccicò sullo schienale di fronte a sé. Alzando lo sguardo incontrò quello corrucciato di una donna che la fissava. Anna arrossì, tenendo lo sguardo sulla macchia gommosa che macchiava lo schienale.
«Mi ricordi una persona» le disse quella sorridendo.
«Davvero?» domandò Anna senza perdere il suo colorito acceso.
«Davvero» rispose la donna, prima di alzarsi per raggiungere l’uscita. Per un attimo una falda del cappotto si scostò lasciando intravvedere un pezzetto di stoffa azzurra, su cui stava appuntata una targhetta recante il nome DAHLIA.
Quando arrivò nel parco era già quasi buio. File di lampioni illuminavano i viali di ghiaia, con timide luci giallognole. Anna ne percorse alcuni, intravvide la sagoma di una statua, respirò l’odore del lago e si lasciò incantare dal volteggiare blando di una foglia d’acero portata dal vento.
Eccola pensò illuminandosi, appena vide la chiglia di una piccola barca biancheggiare sulla riva. Si avvicinò a passo svelto, dallo zaino spuntava l’ultimo tratto del telescopio. Intorno a lei non scorse anima viva. Con un movimento traballante salì sull’imbarcazione e con gesti goffi spinse la barca verso il largo. La superficie del lago brillava illuminata dalla luna e dalle stelle. Anna alzò gli occhi e si meravigliò di tanta bellezza. Estrasse l’aggeggio dallo zaino e lo puntò verso il cielo.
«Fantastico» sussurrò, cercando di rintracciare una delle stelle conosciute.
Senza pensarci troppo si alzò, in equilibrio tra il lago e la volta celeste, stava per mettere a fuoco qualcosa, bastava spostarsi un pochino… splash!
In un attimo si ritrovò ad annaspare, la chiglia chiara dondolava indolente a filo d’acqua sopra di lei.
Un effluvio liquido e dolciastro le penetrò nelle narici, il telescopio le cadde di mano e divenne una macchia gialla e informe, che scendeva verso il fondo, in un gorgo scuro.
Le stelle parvero tuffarsi una a una nell’acqua per vorticarle intorno. La luna si fece enorme, oltre la superficie, dilatandosi a dismisura e colorando di luce il buio.
Il diario scivolò fuori dallo zaino aperto e le pagine si aprirono mollemente, lasciando volare via le parole, nello sciogliersi inesorabile dell’inchiostro.
Anna danzava volteggiando in liquide spire argentee, d’un tratto qualcuno la prese per mano e parve accompagnarla nella danza.
La presa si fece più forte e ora le serrava il polso e la strattonava, non più in una danza ma, in un vigoroso trascinamento.
Quando riaprì gli occhi tossendo, qualcuno le poggiava le labbra sulla bocca e sussurrava qualcosa che, al momento, le parve incomprensibile.
Piano piano il volto assunse contorni definiti e Anna si trovò di fronte due grandi occhi nocciola, che la fissavano brucianti.
«Chi sei tu?» gli domandò.
«Un pessimo nuotatore» rispose lui ridendo.
Anna si tirò su e lo fissò per un istante.
«Abbiamo ballato?» gli domandò.
«Come scusa?» il ragazzo la osservò perplesso.
La luce della luna illuminò la medaglietta che lui portava al collo.
«È Boote…» disse lei sfiorandola con un dito.
«Sì, ti intendi di astronomia?»
«Fin da piccola.»
«Davvero? E qual è la tua preferita?»
«Arturo» rispose Anna sorridendo, mentre il lago alle sue spalle restituiva alla notte le stelle cadute.
20/03/2018 at 13:37
Ciao, Allegra!
Be’, non so bene per quale motivo, mi ero perso il capitolo finale, quindi arrivo con un ritardo intollerabile e ti chiedo scusa.
Tanto è il ritardo che hai rimosso il video linkato! 😀
Un finale molto, molto bello, che chiude il cerchio di una storia davvero toccante e ci lascia con un groppo alla gola, a crogiolarci in riflessioni filosofiche sul senso della nostra esistenza. O delle nostre esistenze.
Bello, veramente. Brava davvero.
Ciao, a presto
20/03/2018 at 21:10
Ciao Jaw,
non devi scusarti, ci mancherebbe, ci sta una svista. Io ho talmente tante notifiche di nuovi episodi che, a stento, riesco a stare dietro a tutti. 🙂
Ho ricaricato il video per ringraziare anche te. E’ una piccolezza, ma è il mio modo “poetico” per mostrare la mia gratitudine a chi ha avuto la pazienza di arrivare fino in fondo, di leggere tra le righe e di commentare con puntualità e sincerità.
Grazie ancora e a presto!
https://www.youtube.com/watch?v=Vt03Hh33q0o
21/03/2018 at 09:46
Molto suggestivo, immagini, parole e… musica. Insomma, un’artista a tutto tondo.
Bravissima!
Grazie anche di questo dono 🙂
Ciao, a presto
28/02/2018 at 00:05
Credimi. Io sono facile alla noia. E’ una malattia. Il tuo stile è invece qualcosa che in questo sito non avevo ancora trovato. Punti di contatto, altri più lontani che comunque mi incuriosiscono… spero tu scriva presto un’altra storia qui. Mi hai incuriosito. Grazie.
26/02/2018 at 20:16
L’eternità dell’anima, una delle fiabe preferite dell’umanità: la tua versione poetica, danzante e onirica è davvero deliziosa. Struggente senza essere melodrammatica. Un cambio di genere riuscito, e i tuoi versi lo sono altrettanto.
A presto
27/02/2018 at 11:22
per dirvi grazie ho pensato di realizzare questa piccola cosa. Chiedo venia per l’inesperienza con chitarra e piano 🙂
https://www.youtube.com/watch?v=IyW5KOEN_DI&feature=youtu.be
27/02/2018 at 16:41
La chitarra slide mica è cosi male, anzi…
Bel pensiero: Brava e grazie a te😉
27/02/2018 at 11:24
Grazie B,
mi lascia un buon sapore questo racconto e i commenti che ha suscitato, sono rimasta così colpita dalla piega che ha preso la storia, che ho voluto realizzare questo videino di ringraziamento, perciò grazie ancora e spero di ritrovarti alla prossima storia, e chissà di che parlerà.
Passa una buona settimana!!
26/02/2018 at 17:39
Hai chiuso in bellezza un racconto dai toni psichedelici, come piace a me.
Non posso che esserne soddisfatto, nonostante non ami il rosa.
Scritto bene, molto suggestivo. Brava.
Ora mi butto sull’horror per compensare 😉
27/02/2018 at 11:20
per dirvi grazie ho pensato di realizzare questa piccola cosa. Chiedo venia per l’inesperienza con chitarra e piano 🙂
https://www.youtube.com/watch?v=IyW5KOEN_DI&feature=youtu.be
27/02/2018 at 11:22
Grazie Fue,
sei troppo gentile.
Sono felicissima della riuscita di questo racconto. Non ci avrei scommesso una lira e invece è piaciuto… Devo essere sincera, è piaciuto anche a me scriverlo.
Ciao e buon proseguo di settimana.
26/02/2018 at 00:02
Ciao Allegra, complimenti per tutto il racconto! Mi è piaciuto moltissimo. Spero di leggere presto un’altra tua storia 🙂
Pamela.
27/02/2018 at 11:20
per dirvi grazie ho pensato di realizzare questa piccola cosa. Chiedo venia per l’inesperienza con chitarra e piano 🙂
https://www.youtube.com/watch?v=IyW5KOEN_DI&feature=youtu.be
26/02/2018 at 00:01
Ciao Allegra, complimenti per tutto il racconto! Mi è piaciuto moltissimo. Spero di leggere presto un’altra tua storia 🙂
27/02/2018 at 11:22
Grazie tante Pamela,
grazie per essere arrivata fin qui e per i bei commenti.
Ti auguro un’ottima settimana.
24/02/2018 at 16:30
Ciao Allegra
Condivido la frase di Massimo: storia delicata, sussurrata, quasi.
A rileggerti.
25/02/2018 at 10:24
Ciao Maria,
grazie.
Ci ho provato e sono felice di esserci riuscita, in qualche modo.
Al prossimo racconto.
Buona giornata.
27/02/2018 at 11:20
per dirvi grazie ho pensato di realizzare questa piccola cosa. Chiedo venia per l’inesperienza con chitarra e piano 🙂
https://www.youtube.com/watch?v=IyW5KOEN_DI&feature=youtu.be
23/02/2018 at 22:41
ciao Allegra
bellissime le tue immagini tra sogno e realtà, una danza di evocazioni tra le sensazioni di Ella e quelle di Anna.
Bravissima davvero. Un finale dolce come tutto il tuo racconto.
Spero di ritrovarti tra non molto, tra le pagine di The incipit con una grande, struggente e delicata storia.
A presto!
Ilaria
25/02/2018 at 10:23
Ciao Ilaria,
non so se sarò capace di scrivere qualcosa di struggente, il romance non è proprio il mio genere preferito… 🙂
Però, non dispero.
Solo, vorrei evitare di scrivere panzane inseguendo la voglia di ricreare un’atmosfera che ormai è volata via, insieme alla nostra Ella.
Comunque mai dire mai… 🙂
Buona giornata, Ilaria e grazie per il supporto.
Siete impagabili!
27/02/2018 at 11:19
per dirvi grazie ho pensato di realizzare questa piccola cosa. Chiedo venia per l’inesperienza con chitarra e piano 🙂
https://www.youtube.com/watch?v=IyW5KOEN_DI&feature=youtu.be
27/02/2018 at 22:30
Ma Allegraaaaaa woooooooowwww, artista dentro e fuori, bravissima!!
Ilaria
23/02/2018 at 07:57
Fantastico Allegra.
Adesso tutto torna e la percezione che avevo avuto si è realizzata. Le descrizioni di questo ultimo capitolo sono davvero riuscite ed hai dato la giusta chiusura ad una storia piena di poesia e ricca di emozioni. Delicata, sussurrata quasi. Hai fatto un bel lavoro, secondo me.
Rinnovo il mio apprezzamento, ti ringrazio per la compagnia e ti attendo PRESTO con una nuova storia😊
Ciao!
25/02/2018 at 10:20
Ciao Massimo,
sono felicissima di averti trasmesso qualcosa di buono, e ti ringrazio infinitamente per questo bel commento.
A presto e passa una bellissima domenica!
27/02/2018 at 11:18
per dirvi grazie ho pensato di realizzare questa piccola cosa. Chiedo venia per l’inesperienza con chitarra e piano 🙂
https://www.youtube.com/watch?v=IyW5KOEN_DI&feature=youtu.be
23/02/2018 at 02:06
ECCOCI ALLA FINE.
CHE POSSO DIRVI? GRAZIE.
GRAZIE PER AVERMI SEGUITO FIN QUI, PER ESSERE STATI PRESENTI E PAZIENTI. HO PROVATO A RACCONTARE UN SOGNO, UTILIZZANDO UN GENERE CHE MI APPARTIENE POCO. SPERO DI RITROVARVI AL PROSSIMO RACCONTO.
AUGURO A TUTTI VOI UN OTTIMO FINE SETTIMANA!
A PRESTO.
15/02/2018 at 16:26
16!
sei magica come sempre!
continua così!
Buon weekend!
16/02/2018 at 09:13
Ciao Cristina,
grazie.
Felice che continui a piacerti. Continuerò di sicuro, almeno per un capitolo ancora 😉
Ti auguro un bel fine settimana!
13/02/2018 at 16:24
Voto 16 anni perché è l’età della adolescenza quindi l età delle emozioni più intense dove nulla è impossibile;
mi piace pensare che nulla finisca veramente ma che qualcosa rimanga per fare dei giri immensi e poi infine ritrovarsi.
Attendo il Gran Finale 😀
16/02/2018 at 09:12
Ciao Vivi,
sì, i 16 anni, gli anni del tormento, della crescita, della scoperta di sé.
Anch’io spero che nulla finisca e che, invece, ci si possa ritrovare per sempre…
Alla prossima, buon weekend !
12/02/2018 at 17:59
25, l’età della piena maturità.
Ciao, Allegra.
Molto toccante e ben scritto.
Sei una continua conferma. Anzi, sei sempre meglio.
Brava!
Ciao, a presto
13/02/2018 at 09:50
Jaw buongiorno!
Che bello il tuo commento, mi sorprendono le belle parole che mi avete scritto. Mi fanno pensare che, magari, questa volta, non la mollo la scrittura…
Grazie infinite.
Passa una bella settimana!
12/02/2018 at 14:07
Bene, adesso oltre alla solita tristezza del lunedì, ho anche gli occhi lucidi.
Grazie.
13/02/2018 at 09:47
ahahahah, Fue…
A me gli occhi lucidi vengono a leggere i vostri commenti. Grazie.
Sei troppo gentile con me.
Ti auguro una giornata di sole, asciutta e senza occhi lucidi. O forse sì?
Ciao!
11/02/2018 at 23:29
Questa storia è una bolla di sapone: magica, delicata, onirica, con un tocco rischia di scomparire..
L’ immagine della statua dell’angelo addormentato è di una bellezza struggente. Sei un talento.
13/02/2018 at 09:45
Ciao Mago,
anche il tuo commento è come una bolla di sapone, ho paura che, se la leggo troppo, possa svanire… Grazie davvero per le belle parole.
Ti auguro una bella giornata.
11/02/2018 at 17:56
Bellissimo capitolo. Io il sole l’ho visto nella introduzione ( come da risultato della votazione) e la sua luce nella fine del racconto con la rinascita!
Emozionante anche la storia di Arthur-Arturo 🙂
Non ricordo, le poesie che aprono i tuoi episodi sono le tue?
13/02/2018 at 09:44
Ciao Pamela,
grazie davvero. Sono felice che ti sia arrivata la nota romantica del capitolo. Sono anche contenta che il sole tu lo abbia notato, grazie.
E sì, le poesie, se così si possono definire, sono mie.
Ciao e passa una bellissima giornata!
11/02/2018 at 09:10
Buongiorno Allegra
Capitolo scritto bene, in sintonia con i precedenti.
Atmosfera malinconica dal colore grigio blu. Il sole (opzione scelta) ha un ruolo più che marginale. Infatti, il suo calore, la sua luce non si fanno sentire.
Temo di non avere capito bene l’ultima parte, ma forse è solo un problema mio 🙁
voto, a intuito, 16 anni.
ciao
11/02/2018 at 09:54
Ciao Maria,
che ti posso dire? La domanda che chiudeva l’ultimo capitolo chiedeva quale elemento dovesse aprire il capitolo. La scelta è stata IL SOLE e, con il sole, il capitolo si è aperto. Non ho detto che l’elemento avrebbe accompagnato l’intero scritto o lo avrebbe caratterizzato in qualche modo.
Questo è il quarto racconto che scrivo qui su TI e ho sempre lasciato molto spazio alle scelte dei lettori, coi bivi (anche perché ogni racconto scritto qui è stato scritto qui, non esisteva prima), spesso anche finendo per ritrovarmi nei pasticci. In questo caso, ho cercato di mantenere una linea che potesse portarmi dove volevo andare. Avevo bisogno di una domanda neutra, come quelle che molti altri qui usano per condurre il racconto fin da principio, e ho pensato agli elementi atmosferici. Per il prossimo episodio ho pensato ai numeri.
Mi spiace di non essere riuscita a rendere l’ultima parte più comprensibile, mi pareva lo fosse, ma evidentemente mi sbagliavo.
Ti ringrazio comunque per il commento e per la sincerità.
Ti aspetto per il finale, se lo vorrai, e ti auguro una buona domenica.
11/02/2018 at 11:33
Ciao Allegra
Mea culpa. In effetti hai ragione: il sole doveva iniziare il capitolo. Mi era sfuggita la sfumatura.
Il fatto è che l’opzione sole ha probabilmente creato delle aspettative, e la speranza di una svolta positiva nella vita della protagonista.
a presto e una buona domenica anche a te.
10/02/2018 at 15:58
Sedici.
Ti è scappato un “stringerglisi” che doveva essere “stringerlesi”.
Comunque triste, anche se ben reso.
10/02/2018 at 20:18
Ciao Cap,
Avevo scritto scritto giusto… poi ho corretto nel l’incertezza di aver scritto una stupidaggine, dato che word me la dava errata e ho sbagliato!
Errori da ignorante quale sono🙂.
Ciao Cap e grazie tante per aver letto con n attenzione e commentato!
10/02/2018 at 14:02
Wooooww
Ciao Allegra…. Caspita che sensazione meravigliosa!
Un mondo dolce, triste, etereo ma anche pieno di speranza per Ella: ecco la sua rinascita.
Un finale suggestivo in questo capitolo, che riparte con una nuova vita….. Bello davvero, complimenti.
Io ho scelto i 16 anni perché sono anni teneri, di amori intensi, adolescenziali quindi profondi come lo è Ella.
Ma sono in minoranza….🤔
Staremo a vedere le prossime scelte.
Ciao a prestissimo
Ilaria
10/02/2018 at 12:21
25!
Eheheeh Allegra Allegra…
Sono stato piacevolmente coinvolto da questo 9 cap. Brava! Il viaggio di Ella ci ha portato fino qui e…non dico altro: voglio attendere il finale 😊
Ciao
10/02/2018 at 20:19
Non dici altro… mi metti in ansia😊. Spero vi piaccia il mio finale…
Grazie Massimo per essere passato!
Buona serata
06/02/2018 at 15:59
Voto anch’io per il sole.
Bel capitolo. Intenso come gli altri. Brava!
09/02/2018 at 09:53
Ciao Cristina,
grazie.
felice che ti sia piaciuto anche questo capitolo.
Ci si rivede al prossimo.
Buon fine settimana!
04/02/2018 at 14:26
Sempre più bello il tuo racconto! M’incuriosisce la valigia, non so perché…
Ho votato il sole, mi piace l’idea di una rinascita piena di luce 🙂
09/02/2018 at 09:52
Ciao Pamela,
forse perché sei curiosa di sapere cosa contiene…
Credo che quasi tutti abbiano votato il Sole e infatti sarà lui ad aprire il prossimo capitolo. Manca poco…
Ciao e passa un buon weekend!
02/02/2018 at 12:43
Scelgo il vento, anche se ho paura che sia un voto di pura testimonianza.
Ciao, Allegra!
Un bel modo per rappresentare la rievocazione di una vita intera, preludio, si dice, all’ “exitus ultimus”. Però è la serenità della protagonista che fa la differenza e si propaga al lettore.
Belle immagini.
Mi “rimproveri” di essermi intenerito, ti rispondo che è la tua storia a essere tenera e io mi adeguo 🙂
Comunque capisco cosa intendi e sono d’accordo: l’interazione tra noi è fondamentale.
Ho cercato quindi qualcosa che potesse fornire spunto di riflessione e qualcosa ho trovato 😀
Questa frase:
… ed eccola, la piccola Ella,
è molto particolare. Te la faccio notare solo perché da poco qualcuna mi ha parlato dell pessima fama che hanno le allitterazioni e io ho voluto approfondire l’argomento 😀 Ecco, qui ci sono un sacco di “la”. Ho cercato un po’ di letteratura, e un mostro sacro come Eco, tra le 40 regole per parlare bene l’italiano, mette questa al primo posto:
“Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi”:
Ora, io, molto modestamente, non vedo nelle allitterazioni il male assoluto, nel senso che in un certo tipo di letteratura (ad esempio quella per bambini 😉 ) ci stanno e le considero un mezzo espressivo valido. Si tratta solo di essere coscienti di quando le si usa e di avere la sensibilità di decidere se sono opportune o meno. Insomma: forse hai pensato di mettere tanti “la” in quella frase per ottenere il tenor del lallare e intenerire il lettore col tratteggio vagheggiante l’avvento di un venturo lattante. 😀
In caso contrario, se rileggendola non ti suona bene, dovresti riconsiderare la scelta dei vocaboli.
Poi altre cosettine:
… l’immagine si staccò, come le altre e, volteggiando in una spirale ascendente, si…
Probabilmente scorrerebbe meglio tagliando in due periodi, sostituendo “e,” con un “;”.
Qui, invece:
Ma la notte spense d’improvviso […], ma…
fai cominciare due frasi consecutive con il “ma”:
Ecco, io ho provato a impegnarmi, ma come vedi sono bruscolini e anche piuttosto opinabili 🙂
Ciao, a presto
02/02/2018 at 17:35
Ciao Jaw,
grazie, grazie davvero per il tuo bel commento. Lo sai che non l’avevo notata: l’allitterazione, eppure è bella corposa. Pensa che leggo sempre più volte e ad alta voce, e non l’ho notata. Accidenti! Vabbè, ormai è andata.
Ho riletto anche l’altra frase ed effettivamente sarebbe risultata più scorrevole.
Per il “ma” ripetuto, idem come sopra. Sono tutti errori che potrebbero benissimo essere evitati ma che, chissà perché, non saltano agli occhi al momento giusto. E daje con sto “ma”… 😉
ciao Jaw, i tuoi consigli sono preziosi.
Passa un buonissimo fine settimana!!
02/02/2018 at 12:05
La luce assordante e i versi del finale sono la cosa che ho amato di più in un questo bel capitolo sognante.
Per restare in sintonia con la luce, nessuna assorda più di quella del sole 🙂
Deliziosa, questa storia
02/02/2018 at 17:28
Ciao B,
sono molto contenta che ti sia piaciuto. Ho idea che sarà proprio il sole ad aprire il prossimo capitolo. Grazie per il commento e per il passaggio.
passa un ottimo fine settimana!
02/02/2018 at 01:08
Ciao Allegra… In un commento precedente, mi sono accorta di averti chiamato “Ella”… Boh, evidentemente il tuo personaggio crea dipendenza 😀
Che dire. Ogni capitolo è migliore dell’altro e questo girovagare in uno strano mondo, mi piace da impazzire.
Leggendo il tuo racconto, mi sono chiesta se davvero ognuno di noi, non sia destinato ad intraprendere un viaggio simile, dopo un sogno, dopo una sospensione dalla vita, dopo la morte… Chissà.
Hai comunque “inventato” un nuovo concetto di “limbo” che a me continua a incuriosirmi.
Non vedo l’ora di leggere i prossimi capitoli ma soprattutto l’ultimo!
Ciao
Ilaria
02/02/2018 at 09:48
Ciao Ilaria.
Che bel commento. Mi sono domandata, come immagino un po’ tutti, cosa può attenderci a quel punto della vita… Ho immaginato un viaggio, come questo. E’ bello pensare che potrebbe non finire tutto, che possa esserci ancora la luce. Il tunnel che qualcuno dice di vedere potrebbe essere quello che ci spinge alla nascita, quando veniamo dati alla luce? Chissà…
Ciao e passa un buonissimo Weekend!
01/02/2018 at 17:25
Emozionante questo tuffo nei ricordi, negli affetti di una vita che volano nell’aria come foto al vento.
Complimenti per i versi che hai scelto per dipingere questa rinascita:”Tienila al caldo,
Sotto coperte di sole,
quando sarà triste…”
Mi e’ piaciuta molto anche l’immagine del tunnel che la “spinge” fuori… verso la luce… verso appunto una nuova vita 🙂
A presto.
02/02/2018 at 09:45
Ciao Vivi,
i versi li ho messi alla fine proprio per trasmettere l’atto della rinascita. Sono felice che tu lo abbia notato e ancora di più che ti sia piaciuta l’idea.
Ci stiamo avvicinando al finale.
Grazie per essere arrivata fin qui e per i bei commenti.
Ciao!
01/02/2018 at 00:24
Due immagini molto forti. Quella del diario e quella del tunnel.
Entrambe “vendute” molto bene (specialmente con il diario rischiavi il “già visto” )
Quella del tunnel mi è piaciuta di più… con quel pizzico di ambivalenza di interpretazione che gli hai dato. Sempre onirica, leggera, ma mai banale. Mi aspetto grandi cose più ci avviciniamo al finale. Brava 🙂
02/02/2018 at 09:43
Ciao Mago,
grazie. Eh lo so, il diario era pericoloso, ho tentato di raccontare l’ovvio con qualcosa di originale, spero di esserci riuscita. Era un po’ il ricalcare l’idea che in punto di morte si ripercorra tutta la vita.
Grazie per il passaggio e per il bel commento.
Buon weekend
30/01/2018 at 18:44
Voto per il sole 😉
Molto ben scritto, come sempre.
p.s.
La poesia finale è tua?
ciao!
31/01/2018 at 09:46
Ciao Massimo,
sì, tutte le poesie, se così le possiamo chiamare, sono mie. Nascono proprio per questo racconto, durante la stesura dei capitoli. Ho voluto usare i miei versi anziché i versi nelle canzoni di altri, per accompagnare il viaggio di Ella.
Grazie per il passaggio e per il complimento.
Ciao e buon proseguimento di giornata!
30/01/2018 at 18:35
Ciao Allegra
Hai saputo creare un’atmosfera… l’atmosfera trasognata di Ella.
Forse hanno ragione Fue e Cap, ci vuole il sole.
Ci sta bene qualche “pennellata” di giallo, qua e là, su una tela dai colori freddi.
31/01/2018 at 09:44
Ciao Maria,
grazie. Creare un’atmosfera in questo racconto era fondamentale, sono felice di esserci riuscita.
Grazie per il passaggio e per il bel commento.
Passa un buon mercoledì!
30/01/2018 at 16:31
Voglio un po’ di sole.
Stile inconfondibile 😉
Comunque devo dire che è impressionante come riesci oggi a gestire la punteggiatura, se panso ai tuoi esordi. Ha studiato, eh?
30/01/2018 at 16:42
Ciao Cap,
lo sai che leggevo i vecchi racconti proprio in questi giorni, e mi sono resa conto del miglioramento. I vostri “rimproveri” sono serviti a qualcosa ;-).
Sì, ho studiato. La punteggiatura non è il mio forte, come moltissime altre cose, ma ce la metto tutta per migliorare. Nonostante l’età. Come si dice: c’è sempre tempo per imparare e non si finisce mai di farlo. Non ho potuto studiare a modo quando ero ragazzina, lo faccio ora.
Grazie mille per il bel complimento, spero di continuare sulla buona strada.
Ti auguro un’ottima settimana!
30/01/2018 at 15:04
Sole.
È ora di dare un po’ di luce a queste atmosfere belle, ma profondamente tristi.
30/01/2018 at 16:25
Ciao Fue,
ci proviamo.
Nei prossimi due capitoli qualcosa di bello accadrà. Intanto ti ringrazio per il passaggio e per il commento.
Buona settimana.
27/01/2018 at 12:17
Sette capitoli letti tutti d’un fiato. Mi ha sempre attirato il tuo pseudonimo, ma non avevo mai avuto la forza di iniziare a leggere il tuo racconto perché l’idea di un rosa che parla di morte m’intristiva. Poi un’altra te mi ha portato qui.
È bello questo racconto ed è anche particolare: è una sorta di versione horror di Alice nel paese delle meraviglie, ha potenza evocativa e delicatezza narrativa, insomma… è fatto della stessa materia di cui son fatti i sogni.
27/01/2018 at 22:41
Ciao Cap,
Grazie infinite. Sono davvero felice che ti sia piaciuto fin qui.
Un bellissimo commento, grazie davvero.
Alla prossima 😉
26/01/2018 at 20:41
Ciao Allegra,
innanzitutto complimenti per lo stile quasi onirico con cui racconti lo svolgersi delle vicende, molto poetico e descrittivo, sembra quasi di riuscire a palpare l’atmosfera e di provare i sentimenti stessi di Ella. Ben fatto, davvero. Buona serata e continua così 😉
27/01/2018 at 07:58
Ciao Astialin,
grazie per il passaggio e i complimenti. MI piace molto descrivere e, a volte, esagero anche. Però in questa storia un eccesso di particolari può risultare necessario. Grazie per aver apprezzato il mio sforzo!
Buon weekend!
23/01/2018 at 19:03
Ciao Allegra, voto per la rinascita e per il ritorno di Arthur 🙂
24/01/2018 at 18:07
Ciao Pamela,
ti piace la storia con Arthur? Ma certo che Arthur tornerà, questo, in fin dei conti, è un romance… un po’ atipico 🙂
grazie per il passaggio e per il commento.
ti auguro una bellissima serata!
23/01/2018 at 00:55
“Tutt’intorno aleggiava il profumo della tranquillita’”…
Ed è quello che si prova leggendo, riga dopo riga… forse anche noi abbiamo intrapreso il nostro viaggio tra sogno emozione e realtà… Voto assolutamente Rinascita!!!
24/01/2018 at 18:06
Ciao Vivi,
Riprendi sempre una frase dello scritto che ti è piaciuta per esprimere il tuo pensiero nei commenti, lo trovo molto carino da parte tua. Grazie.
Mi sa che non sei la sola a votare per la rinascita, non credevo che avrebbe avuto tanto peso…
Ciao e passa una buona serata!
22/01/2018 at 13:37
Mah, visto Arthur, direi “costellazioni”.
Molto poetico e struggente, brava 🙂
Ciao, a presto
24/01/2018 at 18:03
Ciao Jaw,
😉 sì, mi sarebbe piaciuto scrivere di costellazioni e incontri cosmici ma, quanto pare, si vota per la rinascita.
Grazie come sempre per il passaggio.
Buon proseguimento di settimana.
p.s. non trovi più refusi, virgole erranti e altri caratteri infestanti. Uhm… non è che ti ho intenerito troppo?
21/01/2018 at 23:40
Ciao Ella
Che capitolo meraviglioso.
È tenero, palpabile e vellutato. È come guardare un petalo di rosa che si stacca e lentamente si appoggia per terra.
Ella forse non è più nel suo mondo, ma sta cercando di risalire ed è giusto che nel diario ci sia la scritta “rinascita”.
Ciao.
Ilaria
22/01/2018 at 08:13
Ciao Ilaria,
ti ingaggio come creatice di versi!
Grazie, per il commento delicato e per essere tornata a leggere.
Al momento la rinascita è l’opzione più votata, staremo a vedere.
Ciao!
22/01/2018 at 08:13
*creatrice…
20/01/2018 at 20:08
Costellazioni, forse perché è l’opzione più neutra.
Trovo bellissimo, reale, e toccante che tra i ricordi di una vita che si vogliono rievocare agli ultimi istanti ci sia una cosa banale e sciocca come una gomma appiccicata secoli prima. Un dettaglio perfetto, per me.
Una ripetizione che toglierei è quella del cielo che si sp chiaro in uno specchio d’acqua. O usi riflettersi o cambi lo specchio in qualcos’altro. A gusto.
Riapriamo questo diario 🙂
21/01/2018 at 09:22
Ciao B,
Lo sai che mi sono accorta della ripetizione solo rileggendo dopo la tua segnalazione, mannaggia!!
Ormai è fatta, pazienza.
Sono contenta che ti sia piaciuto il particolare della gomma.
Le costellazioni hanno un loro perché nel racconto… Staremo a vedere.
Buona domenica, B.
20/01/2018 at 17:49
Che meraviglia, Allegra!
Che meraviglia!
Ma quanto sei brava?
Grazie per la risposta al mio commento precedente. Non c’era tristezza nelle mie parole eh? 🙂
Voto per la RINASCITA!
21/01/2018 at 09:13
Ciao Cristina,
felice di sapere che non c’era tristezza 🙂 Felice per il tuo bellissimo commento pieno di entusiasmo. Sei troppo buona, davvero.
Ho quasi paura di continuare e di rovinare tutto.
Ciao, passa una bella domenica!
20/01/2018 at 12:29
Ciao Allegra
Un sogno a occhi aperti, un’atmosfera evanescente dove tutto può essere il contrario di tutto.
Amore che, in modo particolare, può portare a una rinascita spirituale.
21/01/2018 at 09:10
Ciao Maria,
grazie. L’intento è proprio di dipingere con le parole il passaggio estremo con le tinte del sogno. L’amore può portare a rinascita. Questo è un racconto rosa, quindi ci starebbe proprio bene.
Vedremo quale via prenderanno le scelte degli altri lettori.
Alla prossima e buona domenica!
19/01/2018 at 17:21
Rinascita per forza.
Il treno…l’acqua…questa storia ha davvero i tratti morbidi del sogno… sono curioso di vedere cosa succederà al risveglio…
Brava davvero.
20/01/2018 at 10:24
Ciao Mago,
grazie per le parole gentili e per il passaggio.
Vedremo cosa succederà, siamo alle ultime battute …
Ti saluto e ti auguro un buon fine settimana!
19/01/2018 at 15:18
Non ci sto capendo nulla, ma va bene così. Le immagini descritte continuano a essere molto gradevoli. 🙂
Brava.
Costellazioni.
20/01/2018 at 10:23
Ciao Fue,
il non capirci nulla ci sta, visto che il viaggio di Ella è quello verso l’ignoto. Questo è il bello di scrivere a questo proposito, nessuno potrà mai contraddirmi 😉
Sono comunque contenta che le immagini rese ti piacciano.
Alla prossima, passa un buon weekend!
19/01/2018 at 11:44
Mannaggia che cliff-hanger mi hai tirato! E adesso aspetterò la prossima puntata con questa sensazione di curiosità:-)
Atmosfere molto raffinate, Ella: bel capitolo che lascia quel “ne-voglio-di-più” che ci sta benissimo!
Voto x RINASCITA.
Buon week end
20/01/2018 at 10:20
Ciao massimo,
grazie.
Sono felice che le idee che nascono nella mia testa matta possano creare qualcosa di bello anche negli occhi di chi le legge.
Ci vediamo al prossimo.
Buon weekend anche a te!
17/01/2018 at 13:01
Ciao Allegra, che dire di questo capitolo…é stupendo! Ci vediamo sulle rive del lago 😉
17/01/2018 at 23:03
Ciao Pamela,
grazie. Sono felice che ti sia piaciuto. Spero che in riva al lago le mie parole continuino a piacerti.
Alla prossima.
14/01/2018 at 15:34
Bravissima! Fantastico! Ciò che hai scritto è fantastico!
Complimenti!
Voto per il lago perché… Perché io vorrei che le mie ceneri fossero buttate nell’ acqua, perché così potrei ancora girare il mondo, anche se sotto un’altra forma. E quando l’hai messo tra le proposte, ho immaginato lo stesso anche per Ella.
Perché la morte non sia la fine ma solo un cambiamento di stato.
14/01/2018 at 17:45
Ciao Cristina,
grazie! Grazie per l’entusiasmo con cui hai accolto questo mio nuovo episodio. Sono davvero felice che ti sia piaciuto e non ci pensare alle ceneri, pensa al lago per un bel giro in barca con il tuo fidanzato o semplicemente per guardarvi dormire il sole.
Sei molto gentile spero di farti compagnia con altri capitoli di tuo gradimento.
Passa un’ ottima settimana, una settimana nuova di zecca!
13/01/2018 at 01:14
Ciao Allegra, finalmente riesco a leggere il tuo bellissimo capitolo.
Scelgo il lago perché abbiamo visto la città, l’ospedale, la metro. Ella si sta spostando per andare chissà dove ed è giusto farla approdare in luoghi pittoreschi e magici.
Complimenti davvero.
Ilaria
13/01/2018 at 09:48
Ciao Ilaria,
ti ringrazio moltissimo. Che posso dirti? Non credevo che sarei riuscita a trasmettere i miei pensieri attraverso le parole, eppure parrebbe di sì.
Ormai si va verso la conclusione, non manca moltissimo. Vedremo come andrà a finire.
In questo racconto i mondi magici e pittoreschi servono davvero.
Grazie per il passaggio e per il bellissimo commento.
Passa un buon weekend!
12/01/2018 at 18:30
Mi ispira il sentiero in pendenza.
Ciao Allegra.
Sempre molta struggente poesia in ciò che scrivi.
Un sogno triste, ma carico di partecipazione.
O compassione, forse è più appropriato 🙂
Vado matto per le poesie che inglobi nel capitolo.
Ciao, bravissima, a presto
12/01/2018 at 18:52
Ciao Jaw,
sei troppo gentile. Felicissima che le mie “poesie” ti piacciano.
Il sentiero piaceva molto anche a me… ma temo non sarà la destinazione dei due protagonisti.
Ci si rivede al prossimo!
ciao, passa una buona serata 🙂
12/01/2018 at 18:01
Andiamo tutti al lago.
Ogni capitolo diventa sempre più poeticamente confusionario, mi piace. Questo in particolare sembra più cupo degli altri. Mi domando se questa “cupezza” continui ad aumentre con il passare dei capitoli, oppure ci saranno un cambio di atmosfera.
Ciao Allegra,
a presto
12/01/2018 at 18:50
Ciao Fue,
la “cupezza” andrà via via sparendo…
Grazie molte per il passaggio e il commento. Sono felice che la confusione poetica ti piaccia.
A quanto pare ci si rivedrà al lago. ti aspetto!
p.s. bella la nuova immagine del profilo 😉
12/01/2018 at 13:47
Chissà dove ci porterà questo mix di sensazioni : Stupore, Meraviglia, Paura, Dolore, Curiosita’… Un po’ come quando al cinema davanti ad un film Horror ti metti davanti agli occhi la mano… ma piano piano la apri perché vuoi vedere… Leggendo provo questo,
è il momento di risalire sul treno e continuare il viaggio, che sia verso il lago…
12/01/2018 at 15:23
Ciao Vivi,
Ho idea che ci ritroveremo sulle sponde del lago…
Grazie infinite per il passaggio.
Passa un buonissimo pomeriggio!
😊
12/01/2018 at 09:53
Poesia e malinconia non contano nulla senza il ” portami via”. E questo capitolo mi ha portato via 🙂
Una bella capacità, la tua, di rapire il lettore e di fargli percorrere i tuoi scritti.
Hai fatto un buon lavoro! Il mio voto va al lago ( of course)
Buona giornata Allegra
12/01/2018 at 13:33
Ciao Massimo.
Troppo buono :-).
Grazie davvero per essere passato e per i complimenti, spero di poterti “portare via” anche con i prossimi episodi.
Ho idea che il lago sia la scelta più gettonata. Staremo a vedere.
A presto e passa un’ottimo pomeriggio.
12/01/2018 at 01:42
Lago per forza. Io sono una creatura d’acqua. Ne sento il richiamo.
Questa storia continua ad avere le tinte oniriche del sogno, ma senza essere dispersiva quando la leggi…in qualche modo è terribilmente concreta… c’è la giusta alchimia… davvero brava.
12/01/2018 at 13:31
Ciao Mago,
grazie. Il passaggio da questo mondo all’altro deve assumere un che di onirico, per essere sopportato… Almeno, questo è quello che penso io. Spero che il viaggio continui a piacerti, io per il momento ti ringrazio tanto per essere sempre puntuale nella lettura e nei commenti.
oh, e per i complimenti, ovviamente 😉
Buona giornata!
11/01/2018 at 19:04
Ciao Allegra
episodio malincolico e ricco di immagini. In qualche caso, ho avuto difficoltà a visualizzare la scena.
Per esempio, secondo te, il paragrafo che trascrivo di seguito potrebbe scorrere meglio così?
“Il pianto si fece cristallo e si frantumò in miriadi di gemme. Trafitte da lame di luce danzavano sulle pareti e sul cielo infinito, per poi salire in alto e ridiscendere come pioggia, impigliandosi tra i capelli.”
Ho votato lago.
12/01/2018 at 13:29
Ciao Maria,
effettivamente la modifica che proponi dona maggiore leggibilità alla frase.
Ma sai com’è, non è sempre facile scorgere i difetti delle proprie creature, occorre un occhio esterno e allenato per accorgersene e per questo ti ringrazio. Grazie per l’attenzione che metti nella lettura.
Ciao Maria, passa una bella giornata! 🙂
12/01/2018 at 14:16
Verissimo. A chi lo dici, sapessi quanto mi hanno bacchettato per le virgole in racconti precedenti… 🙂
Non sei più venuta a trovarmi.
12/01/2018 at 15:22
Oh, si che sono passata… 😉
11/01/2018 at 19:02
Sul lago, mi sembra un luogo appropriato. Sempre più poetico, ogni tanto le immagini sono così ricche di dettagli che mi ci perdo un po’ ma è molto suggestivo.
Mi è piaciuto molto quel perdonarsi di non aver fatto di più della sua vita 🙂
12/01/2018 at 13:22
Ciao B,
felice che ti sia piaciuto. Sì, lo so, mi perdo nei dettagli e nemmeno me ne rendo conto, se non quando me lo fate notare :-).
Grazie per il passaggio e per i complimenti.
Alla prossima!
08/01/2018 at 16:57
Ciao :-). Sono capitato quasi per caso nella tua storia e devo dire che come inizio è molto interessante. La protagonista, così giovane eppure già condannata alla morte, vuole vivere ogni giorno che le rimane al massimo, perché per lei davvero potrebbe non esserci un domani. Molto ben scritto, non ho trovato errori di alcun tipo e interessante la sua voglia di vivere e non pensare solo alla sua malattia. Leggerò presto anche tutti gli altri capitoli!
09/01/2018 at 09:22
ciao Emmegi,
grazie per essere passato e aver letto. Quello che dici è vero, anche se in realtà quel che succede è uno’ da interpretare… gli errori ci sono eccome, ma grazie per non averli notati… 😉
alla prossima.
p.s. ti ho dato della Brava nel commento al tuo ultimo capitolo, perdonami.
Bravo.
09/01/2018 at 09:28
In realtà io sono una ragazza!! XDxDxD
09/01/2018 at 10:03
Ri-perdonami, ho letto il tuo commento e ho capito male…
“Ciao :-). Sono capitato quasi per caso nella tua storia”
Scusa!
07/01/2018 at 15:14
Io vorrei che Arthur tornasse.
Mi sembra così fragile la nostra Ella, non vorrei lasciarla sola.
09/01/2018 at 09:20
Ciao Cristina,
pare che tu sia l’unica a volerlo rivedere… ma non temere, prima o poi tornerà!
Grazie tante per il commento, ti auguro un’ottima giornata.
06/01/2018 at 19:31
Non ho mai preso LSD ma ora è come se l’avessi fatto!
Scherzi a parte ho apprezzato molto la fantasia e le descrizioni!
Nice trip 🙂
Voto per l’altra sè!
Ciao
09/01/2018 at 09:19
Ciao Massimo,
grazie. neanche io ho mai preso LSD ma la fantasia, nonostante l’età, non mi manca.
Felice che il trip ti sia piaciuto.
Passa una buona giornata!
05/01/2018 at 16:50
Che Viaggio… dalla metro alle scale mobili alla Galleria… Un forte mix di emozioni come il mix di colori delle maioliche, fantastiche e fantastico il paragone ad una tavolozza di colori…
Spero che la Galleria si trasformi…
05/01/2018 at 17:50
Ciao Vivi,
un viaggio amaro eppure dolce al tempo stesso…
Sono contenta che tu abbia colto le emozioni nei risvolti onirici di questo episodio.
Spero che il seguito susciti in te altre emozioni positive.
Grazie per il passaggio e per i complimenti.
Passa una bella serata.
05/01/2018 at 00:43
Credo che Ella debba restare sola con l’altra sé.
Bene, noto con piacere che la psichedelia poetica continua a crescere.
La cosa mi garba parecchio.
La storia inoltre, continua a essere tutt’altro che scontata.
Ciao ciao Allegra,
a presto
05/01/2018 at 09:17
Ciao Fue,
troppo gentile, come sempre.
Il genere è particolare, psichedelia poetica… Mi piace. Mi piace anche che ti garbi e spero di continuare a interessarti.
ciao ciao a te, Fue.
Ti auguro una Buona Giornata.
04/01/2018 at 18:09
Molto indeciso per l’opzione da scegliere, alla fine ho scelto che la galleria si trasformi, perché voglio tornare alla dura realtà, dove magari Arthur assume fattezze più concrete 😀
Molto bella l’immagine della “pittura” sulle maioliche.
Ma sai che non avevo capito il riferimento nel nome di Arthur? Proprio per nulla!
Molto ben scritto come sempre.
Ciao a presto
05/01/2018 at 09:14
Ciao Jaw,
grazie. Sai che i tuoi commenti sono sempre molto apprezzati.
Arthur Boote… Lo sapevo che tu avresti capito… 🙂
Ti auguro una buonissima giornata.
04/01/2018 at 09:08
Ciao Allegra
Parole e azioni sospese, tra sogno e realtà;
il tutto in un’ atmosfera un po’ evanescente.
…rimanga sola con se stessa
05/01/2018 at 09:11
Ciao Maria,
credo che vincerà l’opzione dell’incontro con se stessa.
grazie per il passaggio e per il commento.
Passa un’ ottima giornata!
04/01/2018 at 02:44
Già che l’abbiam trovata facciamoci due chiacchiere no? 🙂
Continua ad esserci in questa storia (nello stile, nella costruzione, nelle immagini rese) qualcosa di “diverso” … di raramente provato prima… che ti fa venire la curiosità di continuare a leggere….
Avanti così… mentre io la riassaporo sul palato…
04/01/2018 at 08:47
Ciao Mago,
grazie per i tuoi complimenti che mi fanno davvero tanto piacere, visto che a farmeli è un ottimo autore di questa piattaforma.
Le parole vengono fuori quasi per conto loro. Ero partita con un’idea, poi i personaggi hanno un po’ preso il sopravvento, non so se sia un bene… Ma a me piace quello che hanno da dire.
Grazie ancora.
Have a wonderful day today!
03/01/2018 at 20:40
Ciao Allegra.
Un capitolo velato di malinconia. Non saprei definire le sensazioni provate leggendolo.
È molto profondo, delicato, dolce e amaro specialmente nelle ultime righe.
Ella è una ragazza molto particolare.
Decido di portarla da qualche altra parte. In un’altra dimensione, in un viaggio successivo, quindi spero che la galleria di trasformi in qualcos’altro.
A presto ☺
Ilaria
04/01/2018 at 08:43
Ciao Ilaria,
Grazie infinite per il commento. Sì, è malinconia. pura e semplice.
Vedremo se il destino vorrà portarla da un’altra parte…
Ti auguro di passare una meravigliosa giornata.
…ciao Ila.
03/01/2018 at 19:37
La Galleria si trasformi in qualcosa di altro!
04/01/2018 at 08:40
Ciao Andrea,
chiaro e conciso. Vediamo se avverrà la trasformazione…
Grazie per il passaggio e il commento.
Ti auguro un buon proseguimento di giornata.
02/01/2018 at 11:23
Spero di non aver fatto un danno scegliendo la galleria di maioliche.
Ciao, Allegra!
Sai che mi stai facendo appassionare al genere Rosa?
No, non è e questo, non è corretto. Penso che la tua storia, a prescindere dal genere che hai scelto a me certamente poco familiare, sia una bella storia, e basta. Raccontata con sapienza e sensibilità. Mi piace davvero.
Già la poesia in apertura è un tocco di classe e bravura che ti introduce alla “giusta” disposizione d’animo con la quale leggere il resto del capitolo.
Osservazioni? Solo una, per dimostrarti che ho cercato di leggere con obiettività e attenzione: qua e là ho trovato qualche d eufonica che avrei evitato.
A parte questo, complimenti, veramente.
Ciao, a presto
04/01/2018 at 08:39
Ciao jaw,
il genere rosa che poi tanto rosa non è… Ma forse lo diventerà più avanti.
Per le d eufoniche hai ragione, ho cercato di evitarle in questo nuovo capitolo.
Grazie per l’attenzione che poni a ogni scritto, sei gentile e competente.
Le maioliche hanno vinto, la luce ha vinto sull’oscurità, dovrebbe andare così…
Ciao Jaw, passa una bella giornata!
02/01/2018 at 10:24
Buongiorno,
Ho letto con interesse, perché hai saputo descrivere personaggi e scene in modo da attirare la mia attenzione di lettore. Brava. Votato per ” il misterioso antro oscuro”!
Attendo la prossima puntata
Ciao
04/01/2018 at 08:36
Ciao Massimo,
perdona il ritardo nella risposta.
Ti ringrazio per essere passato e per aver commentato con tanta gentilezza.
Spero che vorrai seguire anche quello che verrà.
Ciao, ti auguro una bellissima giornata!
01/01/2018 at 21:45
Ciao Allegra
Il capitolo è molto profondo a tratti struggente.
È delicato, come i due protagonisti.
Lei senza scarpe, con i calzettoni… È un’immagine tenera, anche quando lui la solleva. Mi piace.
Scelgo la galleria con le maioliche.
Vorrei restare ancora nella testa di Ella, che elabora a modo suo quello che ha intorno.
Brava.
Ilaria
27/12/2017 at 17:52
Ho scelto il misterioso antro oscuro ma dubito che vincerà 🙂
Ciao,
il capitolo mi è piaciuto davvero moltissimo, con la sua atmosfera da sogno a occhi aperti o esperienza extrasensoriale. A metà tra realtà e poesia.
Per questo ti segnalo solo i passaggi che secondo me meriterebbero revisione. Mica perché mi credo migliore, eh? Solo perché è più facile vedere imperfezioni e ripetizioni nel lavoro degli altri che nel proprio 🙂
Il primo paragrafo, secondo me ha qualche problemino di punteggiatura.
Io lo farei piuttosto così: ” Ella si sentiva quasi galleggiare. Nella sua testa, un piccolo vortice di pensieri si agitava, mosso dal vento della ragione, e le domandava cosa diavolo ci facesse in giro, di notte, in maniche di camicia, in compagnia di un perfetto sconosciuto.” Magari mi sbaglio, ma nella tua versione ho dovuto leggerlo due volte perché avevo perso il filo.
“hey” è l’interiezione in inglese, credo. In italiano si scrive “ehi”. Non so dove si svolga la storia, ma è scritta in italiano, mi sa che un editor non te la lascerebbe passare.
Tutto qui, vedi tu se può esserti utile, il resto mi è parso delizioso. “non so se ce l’ho il tempo di una pausa”: bellissimo e così delicato.
🙂
27/12/2017 at 18:24
Ciao B,
fai benissimo a segnalare quel che risulta poco chiaro. C’è chi lo fa di mestiere e si fa pagare salatamente. Qui ho ottimi consigli e del tutto gratis… 😉
In realtà la frase iniziale era un po’ confusa anche per me, l’unica cosa è che io volevo dire che lo sconosciuto era in maniche di camicia non Ella. ma la frase è un po’ strana comunque, d’altronde anche in altra occasione ho fatto presente che le virgole non sono mai state il mio forte, in realtà la punteggiatura in generale andrebbe rivista, ma sono vecchia per le vecchie nozioni…
Su “Hey” hai ragione, non si trovano in Italia, ma il testo è in italiano quindi andrebbe rivisto. Ti ringrazio per avermelo segnalato, io l’ho sempre scritto così, anche altrove e mia hanno lasciato nella mia ignoranza, Prossima volta lo scrivo come si deve.
Ti ringrazio e vado a leggere il tuo nuovo episodio…
Alla Prossima!
27/12/2017 at 12:31
Sembra un sogno! Sarà tutto vero?
Sono molto curiosa di scoprirlo!
Voto per il luogo affollato 🙂
28/12/2017 at 20:37
Ciao Cristina,
Chi lo sa…
Sono contenta che tu sia ancora con me. Spero di non deludere le aspettative!
Grazie e alla prossima 🙂
27/12/2017 at 10:38
Capitolo intriso di immagini surreali. Molto poetico, brava.
La protagonista, completamente abbandonata al suo destino, si lascia trasportare verso il nulla senza rimanerne indifferente. D’altra parte non ha più nulla da perdere…
Per controbilanciare l’atmosfera di questo episodio, ho votato un locale affollato.
Ciao,
a presto
27/12/2017 at 18:19
Ciao Fue,
ci sto provando.
La stanza affollata può dare ottimi spunti. Vedremo se verrà scelta come prossima opzione.
ti ringrazio, come sempre, per la puntualità nella lettura e nel commento.
Ci si sente presto.
Buona continuazione di feste!
27/12/2017 at 09:27
Ciao Allegra
C’è in questo capitolo un’atmosfera quasi irreale, quasi ne possiamo sentire il respiro 🙂
Suscita un sacco di domande e non suggerisce risposte.
“gesta non fatte e cose non dette, tutto perso tra i cassetti in disordine nella sua mente”, mi piace.
voto galleria
27/12/2017 at 18:01
Ciao Maria,
grazie, sempre graditissimi i tuoi commenti.
Sì, è mia intenzione dipingere gli ultimi momenti di Ella su questa terra, con tinte tenui. Fare in modo di raccontare il passaggio ultimo nel modo più leggero possibile, senza togliere nulla alla tragicità alla morte, solo donandole una veste meno pesante.
Ciao!!
28/12/2017 at 19:19
Ciao Allegra
ho risposto al tuo commento sul mio racconto.
Te lo dico, perché non so se ti arrivano le notifiche delle risposte.
A me non arrivano mai.
28/12/2017 at 20:38
Grazie Maria,
Ho risposto poco fa 🙂
A me, per fortuna, le notifiche arrivano puntuali!
Alla prossima
27/12/2017 at 02:04
Questa storia continua ad avere un nonsoche di impalpabile…di leggero… che mi incuriosisce….non poco. Brava.
27/12/2017 at 17:58
Ciao Mago,
grazie tante. Un bel complimento da te, che sei uno dei miei preferiti in quanto a stile.
Spero di continuare ad interessarti e ti aspetto col prossimo capitolo.
24/12/2017 at 12:38
Mi piacciono molto questi inserti poetici! Brava 🙂
Voto per la metro e continuo a seguirti.
25/12/2017 at 10:22
Ciao Cristina,
ti ringrazio, sono lieta che i miei inserti poetici ti siano piaciuti. Spero di trovarne di nuovi e di altrettanto efficaci.
Ti ringrazio per il tempo che hai dedicato alla lettura del racconto e ti auguro Buon Natale.
🙂
20/12/2017 at 22:28
Ciao Allegra,
Scelgo la metro per una questione di comodità 😁. Anche perché, con la barca, Ella si buscherebbe un malanno… tant’è vero che non ha nemmeno i suoi vestiti addosso.
La storia si intenerisce…. Un incontro con un uomo misterioso… Bello, mi piace.
Al prossimo capitolo, ciao
Ilaria
21/12/2017 at 00:11
Ciao Ilaria,
D’altronde si tratta di un romance, sono felice che si sia notato “l’intenerimento”…
sì, non ha i suoi vestiti, sta male, ma ci sono ancora cose da…
Te lo dico coi prossimi episodi.
Grazie, sempre gentile🙂
19/12/2017 at 15:04
Ciao Allegra
Non so bene perché, ma mi è sembrato un po’ strano l’aiuto che Ella ha ricevuto in ospedale.
Prende il tram,, senza saliscendi che possono risultare faticosi per la protagonista.
A presto
20/12/2017 at 10:35
Ciao Maria,
l’aiuto del malato era solo un espediente per farle lasciare l’ospedale e farlo in modo non troppo tragico. Può risultare strano visto il tema trattato, ma l’intento è quello di alleggerire.
Ti ringrazio per il passaggio e per il commento.
vedremo quale sarà il mezzo di trasporto.
ciao!
19/12/2017 at 13:29
C’è un’atmosfera leggera, ovattata nel tuo scrivere che ben si adegua al tema…. mi piace molto. Ho votato la metro, da buon londinese. Vediamo dove vanno a finire 😛
20/12/2017 at 10:30
Ciao Mago,
grazie, il mio intento è proprio quello e sono felice che traspaia da ciò che tento di scrivere…
Vediamo se sarà la metro…
Dev’essere bella Londra in questo periodo. ho un’amica che ci vive da poco e quando pubblica foto della città, mi brillano gli occhi.
19/12/2017 at 13:09
Ciao Allegra,
un tema molto delicato quello che stai affrontando in questo racconto. Fin’ora l’ho trovato piuttosto poetico, specialmente quest’ultimo capitolo. Vediamo come prosegue.
Ho votato il Tram, più sicuro della barca visto lo stato di salute di Ella, ma meno claustrofobico della metro.
20/12/2017 at 10:20
Ciao Laney,
grazie. Sì, l’intento era quello di rendere questo racconto poetico ma non patetico…
Spero anche di riuscirci.
Il tram è certamente un buon compromesso, vedremo quale opzione avrà la meglio.
13/12/2017 at 11:54
Ciao, Allegra. Ho votato un bambino, forse perché è la categoria che meno ti aspetti, in un ospedale.
Da dove comincio? Mi è piaciuta la poesia, mi è piaciuto il capitolo.
Mi è piaciuto il colpo di scena dell’anziana che saluta sé stessa.
E sai che ti dico? Una cosa che meraviglia un po’ anche me: mi è piaciuto il discorso pieno di pathos dell’anziana, perché è qualcosa che io non avrei scritto, è un po’ lontano dalla mia natura… ursina, eppure mi ha colpito e ne ho apprezzato molto la funzione. Non ti parlo di lacrimucce che cadevano perché sono un uomo e gli uomini queste cose non le fanno 😀
Narri con delicatezza e sensibilità un tema spinoso, e riesci a creare una ricetta originale con elementi semplici. Il che è bravura 😉
Brava, chef!
Ciao, ti auguro un’ottima settimana.
13/12/2017 at 18:19
Ciao Erri,
ora sono io ad arrossire…
grazie. Sono davvero felice che ti sia piaciuto.
Sai, quando ero bambina, mia madre mi raccontava delle storie, attingendo ai ricordi di quando bambina era lei, tanto tempo fa. Mi raccontava di persone fantastiche, che facevano cose fantastiche in piccoli paesi della Sardegna, dove la magia si mescola alla tradizione e alla cacofonia di campanacci e spari di assassini, e di notti di anime inquiete che danzano per castigo, saltando su un piccolo fuoco. La vecchia signora che tiene la mano a se stessa, accompagnandosi nel passaggio, nasce un po’ da quei racconti antichi che mi ricordano mia madre e la saggezza un po’ stramba che si portava dietro.
Alla prossima!
11/12/2017 at 19:08
Voto un’ altro malato, perche’ può capire al meglio il bisogno di Ella di scappare.
Molto bella l’immagine della valigia d’oro fatta di spazi da riempire… fa’ riflettere.
E allora andiamo a riempirla 😀
12/12/2017 at 18:09
ciao Vivi,
l’idea della valigia mi è venuta in mente poco prima di dormire. Di solito mi dimentico di tutte le idee che arrivano nel dormiveglia, questa volta è andata bene 😉
Grazie per essere passata e alla prossima!
11/12/2017 at 11:54
Io vorrei che fosse un inserviente 🙂
Questo capitolo era molto riflessivo. Mi piace il tuo modo di scrivere.
Aspetto il nuovo capitolo 🙂
12/12/2017 at 18:08
Ciao Cristina,
grazie per essere passata e aver letto e commentato.
Vedremo chi aiuterà Ella.
Alla prossima!
09/12/2017 at 21:31
Ciao Allegra
Questa storia mi sta stupendo perchè il primo capitolo non mi aveva affascinato moltissimo mentre il secondo capitolo l’ho divorato perchè è molto leggero da leggere, scritto molto bene e devo proprio dire che scorre benissimo, se questi sono gli sviluppi non vedo l’ora di leggere il prossimo episodio! Continua così
P.S: se hai voglia di dare un’occhiata al mio primo episodio della storia “Eravamo ad un passo da noi” mi farebbe molto piacere ricevere una tua opinione.
10/12/2017 at 09:40
Ciao Ely,
grazie per il bel commento. Sono felice che il secondo capitolo ti sia piaciuto di più.
Spero di non deluderti con il prossimo.
Alla prossima!
09/12/2017 at 15:45
Un malato.
Ciao, Allegra, avevo letto il primo capitolo, che mi aveva lasciata un po’ perplessa. Troppe ripetizioni nella forma, e troppe informazioni date in fila.
Questo capitolo mi è piaciuto molto di più.
Seguiamo Ella nella sua missione per riempire la valigia.
Ciao
P.S. Nel passaggio “Intanto all’esterno, una soffice luce dorata accese l’orizzonte, gettando nella stanza appena illuminata, una luce tiepida e avvolgente.” “Appena illuminata” è superfluo, e luce è ripetuto due volte in due righe.
“Una soffice luce dorata accese l’orizzonte, inondando la stanza di un chiarore (alone, lunminosità, …) tiepido e avvolgente”.
Le ripetizioni sono forse l’unico difetto che trovo nella tua scrittura. 🙂
09/12/2017 at 20:26
Ciao B.
Hai ragione, come ho scritto a Ilaria, mi sono accorta solo dopo la pubblicazione degli errori…
Mi viene un nervoso… 🙁
Grazie per il passaggio e sono felice che ti sia piaciuto di più questo capitolo. Spero che il prossimo sia ancora meglio.
Alla prossima!
09/12/2017 at 15:13
La metafora della valigia funziona. Inoltre, suggerisce che la protagonista dovrà affrettarsi a riempirla di esperienze/sentimenti vissuti e non solo sognati.
Malato.
09/12/2017 at 20:23
Ciao Naria,
Lieta di ritrovarti.
Ella ha ancora un po’ di tempo per non partire a mani vuote…
Grazie per essere tornata.
09/12/2017 at 15:11
Tratti un tema per nulla facile in un modo assolutamente non banale per ora: voglio vedere come te la giochi. Seguo
09/12/2017 at 20:22
Ciao Mago,
Non so se riuscirò a tenere testa alla banalità evitandole di sopraffarmi… lo spero. Il rosa non è proprio il mio genere, ma vediamo cosa viene fuori. Volevo raccontare una storia e questo era il genere che più si avvicinava al contenuto…
Alla prossima e grazie!!
09/12/2017 at 12:30
Ciao Allegra, bella la tua storia e complimenti per i tratti di poesia che ci doni all’ inizio dei tuoi capitoli.
09/12/2017 at 20:21
Grazie Pamela,
Anche per aver notato le poesie🙂
09/12/2017 at 11:23
Ciao Allegra, questo capitolo mi è piaciuto molto.
Io voto per il malato anche perché in teoria i bambini non dovrebbero stare nel reparto insieme agli adulti. Però è anche vero che hai usato molta immaginazione, ora…non so se lei ha le allucinazioni dovute alla malattia oppure ha incontrato davvero la vecchietta con la valigia.
Quindi la razionalità mi porta a scegliere ovviamente il malato ma d’impulso avrei scelto il bambino. Boh starò a vedere.
Volevo farti notare solo due piccolezze, qui per esempio:
“Intanto all’esterno, una soffice LUCE dorata accese l’orizzonte, gettando nella stanza appena illuminata, una LUCE tiepida e avvolgente”
Una frase meravigliosa peccato per queste due paroline ravvicinate😫😫😫
Poi riempirlo forse è meglio riempirlA, visto che ti stai riferendo alla valigiA.
Per il resto fila deliziosamente, come la tua fantastica poesia
Ciao!
Ilaria
09/12/2017 at 20:20
Ciao Ilaria,
Hai ragione, mi sono accorta della ripetizione dei refusi solo dopo la pubblicazione…mi succede spesso!
Per il discorso del riempirlA io in realtà intendevo riempire lo spazio…
Grazie infinite per essere ripassata e per aver letto con attenzione!
Alla prossima!
06/12/2017 at 01:12
La sua amica Dahlia, perché non ci crederai, ma anch’io ho un’amica che ha questo particolarissimo nome.
Ciao Allegra.
Il tuo incipit mi ha incuriosito parecchio. È molto curato e scorrevole, atmosfere suggestive e, come il genere scelto richiede, pathos ai massimi livelli.
Ti segnalo una cosa che forse è un problema solo mio, ma lo trovo interessante da osservare. In questa frase:
“Ma non è che avesse potuto farci molto…”
il congiuntivo mi stonava un po’. Non è affatto sbagliato, ma la prima impressione è stata che lo fosse.
Penso che sia perché nel periodo precedente la stessa diagnosi è sostanzialmente messa in dubbio, rimane ancora “ipotetica”, mentre utilizzi lo “avesse” per constatare che non ha avuto, successivamente alla diagnosi, possibilità di contrastare attivamente il suo destino. Ecco, forse sarebbe stato più immediata per chi legge una coniugazione all’indicativo (“non poté farci molto”).
Perché ti scrivo questa cosa, visto che è chiaro che è un dettaglio quasi insignificante?Perché ho l’impressione che tu possa apprezzare le mie noiose osservazioni 😉
In ogni caso, un bell’incipit, complimenti!
Ciao, a presto
06/12/2017 at 18:36
Ciao Jaw,
sei assolutamente il benvenuto qui e altrove come portatore di osservazioni, per nulla noiose, e dettagli decisamente significanti…
Felicissima che questo incipit ti sia piaciuto. Prometto che utilizzerò il tuo consiglio nel caso dovessi pubblicare questo racconto in altra forma.
Cercherò di incuriosirti anche con il seguito e ti auguro una buona serata!
Alla Prossima!
02/12/2017 at 18:21
Che incipit delicato!
Come la vita della protagonista, delicata e fragile.
Bello!
Sono curiosa di leggere il seguito.
Sentiamo l’amica cosa propone.
03/12/2017 at 10:37
Ciao Cristina,
sono felice che tu abbia colto la delicatezza che ho cercato di far trasparire tra le righe. Sarò felice di presentarvi la cara Dahlia, se sarà lei a spuntarla…
Ciao e alla prossima!
02/12/2017 at 13:39
Io voto la donna anziana, in un’atmosfera così una persona saggia e di una certa età, ci starebbe bene.
Ciao
03/12/2017 at 10:35
Ciao Pinusa,
grazie per il passaggio.
Vediamo se sarà la donna anziana a fare il suo ingresso nel prossimo episodio.
Intanto ciao anche a te e grazie ancora.
02/12/2017 at 10:43
Buongiorno Allegra e benvenuta
L’atmosfera malinconica e, in fondo, disperatamente tragica della protagonista, è resa bene.
Hai scelto il genere “Rosa” per il tuo racconto il che mi fa pensare che comunque “il calore” dei sentimenti forti verrà a gala 🙂
un amica
03/12/2017 at 10:34
Ciao Maria,
sono felice che ti sia piaciuto. Spero di continuare così.
Le emozioni di sicuro accompagneranno questo scritto, cercherò di farle venire fuori con la maggiore intensità possibile. Senza esagerare però… altrimenti diventa un mattone.
Grazie ancora e a presto!
02/12/2017 at 01:11
Ciao Allegra,
Ho votato per la donna anziana.
Una storia iniziata tristemente, spero si evolva in qualcosa di meno tragico.
Ti faccio notare soltanto una piccola imperfezione.
Quando scrivi:
“Quando glielo dissero: che aveva il cancro, pensò che forse si sbagliavano, che non poteva essere”
I due punti io li leverei. Non sembrerebbe più scorrevole?
Una cosa: la poesia iniziale l’hai inventata tu?
Perché è bellissima
Ilaria
03/12/2017 at 10:30
Ciao Ilaria,
la poesia è mia, sì. L’idea era quella di accompagnare ogni capitolo a qualche verso…
In effetti. l’inizio è molto triste, ma cercherò di renderlo meno tragico di sicuro.
Grazie molte per aver letto.
Alla prossima!
01/12/2017 at 14:37
Voto per l’uomo Misterioso…
La sua amica sarà sicuramente la prima a giungere all’ospedale al suo fianco, ma un nuovo incontro potrebbe dare una svolta alle sue giornate… staremo a vedere.
Buona Scrittura.
02/12/2017 at 00:41
Ciao Vivi,
Grazie, sei la prima! Bene, vediamo se sarà l’uomo misterioso ad incontrare Ella…
Alla prossima!