Dove eravamo rimasti?
OGNI PASSO CHE FAI...
Prendo il suo volto tra le mani, appoggio la mia fronte sulla sua e dico:
«Vieni a vivere con me… Io e te… siamo fatti l’uno per l’altra…»
Me le sposta con dolcezza e risponde: «È un sogno…»
Serio, chiedo: «Qual è il problema? Non mi vuoi?»
China la testa, abbassa lo sguardo: «No… che dici…»
«Allora è per il lavoro? Sei una freelance… puoi lavorare anche qui…»
«È che… ho in ballo una questione molto delicata.»
«Sii più esplicita… forse ti posso aiutare.»
«…tu non puoi fare niente…»
«Fammi capire… non mi va di rimuginare su congetture.»
Non spiega nulla.
Le sussurro all’orecchio: «Sai, con te mi sento una persona migliore. Mi prende una voglia tutta nuova di cambiamento.»
Sfiora le mie labbra con un lieve bacio.
D’un tratto dice: «Tieni. È per te.»
Mi dà la sua stilo.
Sconcertato, domando: «Come mai non la vuoi più? Pensavo fosse molto importante per te.»
«Sì, lo è… per questo te la regalo.»
«… grazie… sei proprio sicura?»
«Per anni l’ho conservata… come una specie di medicine bag, capisci? Ora voglio che passi di mano… e protegga anche te…»
La vera natura delle sue reazioni rimane per me un enigma.
Mentre parla sento una strana fitta allo stomaco, è come l’anteprima di un’inspiegabile paura.
**
Quattro piedi nudi lasciano orme precise sulla sabbia umida del bagnasciuga.
Lacci annodati, le nostre scarpe sono appese allo zaino che porto sulle spalle, penzoloni. Ballano, al ritmo indolente dei nostri passi.
La prendo a braccetto e la tengo stretta a me.
Il tempo scorre via insieme ai nostri pensieri, fino a perdersi nell’azzurro tinto di rosso dell’orizzonte. Siamo in viaggio dentro di noi, senza remore né perché.
Ci fermiamo.
Mi tira per il braccio. Avverto, confusamente, che mi vuole dire qualcosa…
«Ti devo confessare due cose: una buona e una cattiva. Quale ti dico per primo?»
Con il batticuore, rispondo: «… fai tu.»
«La cattiva è che…»
«…è che?»
«Io vado via.»
Resto di sasso.
Pallido, sento la mente sbiancare.
Le mie gambe vacillano.
Mi lascio cadere sulla sabbia. Lei si siede accanto a me.
«Cosa??» sussulto, incredulo.
«Lascio tutto… parenti, amici… tutto, tutto… me ne ritorno da…»
«Dove diavolo vai?» urlo.
«Io… devo partire. Non ho scelta.»
«Che ti prende? …ma perché?» strepito.
«Ascoltami, Nic…»
«Zitta! Non parlare.»
«Ascoltami. Lascio questa storia…»
«Come sarebbe a dire?»
Cerca le parole.
«Alcune storie finiscono presto. Altre restano sospese o non cominciano mai, per mancanza di linfa creatrice. La nostra invece… tempo e spazio sono finiti.»
«Io… ci ho creduto… abbiamo tante cose da dirci…»
«Vero…»
Silenzio.
«Sii onesto Nic, lo sapevamo che… a un certo punto, ci saremmo separati…» Un’ombra di stanchezza avvolge le sue parole.
«Ma…non puoi negare… tra di noi c’è affinità elettiva…»
«Lo so…»
«È stupido… sì, stupido andarsene così.»
«Mi aspettano oltre oceano… per chiudere un’altra storia.»
«E… non c’è modo di tirarsi fuori da questa situazione?»
«No. Meno parliamo, meglio è.»
Istanti di silenzio.
«… cos’altro mi volevi dire?»
«Riprenderò mio figlio.»
«… figlio!? Dimmi che sto sognando!»
«Si concluderà a breve il contenzioso per l’affidamento.»
«E… solo ora me lo dici? Non è giusto… non è leale…»
«Non credere che non ci abbia mai pensato. Temevo che… Ho un bambino di Juan.»
«Ecco come si disfa un sogno… potevamo farlo insieme… noi… un figlio…»
Lei tace.
«Che devo fare? Potrei raggiungerti… o aspettare il tuo ritorno…»
«Le cose finiscono. Nessun sequel.»
«Se… ci ripenserai… non è detto che io sia ancora qui…»
«Mi mancherai.» la sua voce trema.
«Tu già mi manchi. Mi mancherai sempre…»
Aggiunge, trasognata: «Ogni passo che fai, cambia l’equilibrio delle cose. Un giorno la nostra storia svanirà… e… con essa svanirà il ricordo di noi.»
Mi si blocca il respiro.
«Non voglio sentire più nulla.»
I nostri occhi si fissano, cupi, pensosi.
Ciascuno dei due si rende conto di non essere in grado di trattenere l’altro.
Ci perdiamo in un abbraccio caldo, lungo e sincero.
Poi, lentamente, si stacca da me.
«Perdonami Nic. Devo uscire dal tuo futuro.»
«Jolyana, ci rivedremo?»
«Può succedere. Ma… è molto improbabile.»
Pausa.
«… tu… cosa farai?»
«Io… devo metabolizzare il vuoto della tua assenza…»
Pausa.
«… di una cosa però sono sicuro: sparirò… per un bel po’…»
**
Quanto tempo è che sono qui?
Prendo di nuovo il taccuino. Cerco una pagina speciale.
Quanto tempo è passato da quando ho scritto queste righe?
Le riscrivo sulla sabbia:
Frammenti di me
Butto via nel mare
Con te, rinasco.
Un’onda arriva, le cancella all’istante. Per sempre.
Spariscono i versi, la loro memoria no.
Infreddolito, le ossa intrise di umidità e dell’emozione dei ricordi, mi alzo.
Un bastardino mi si avvicina scodinzolando, e mi fa festa. Lo conosco. Ogni mattina, alle 7:30, porta a spasso il suo padrone, insieme alla sua solitudine.
Lui si è arreso, io no.
Un piccolo stormo di gabbiani s’innalza rumorosamente in aria.
Il loro grido rauco e stridente echeggia solitario, sopra la pigra increspatura delle onde.
**
… Volo British Airways 0782 con destinazione Miami Internazionale, uscita A15, imbarco immediato…
12.02.2018
01/09/2018 at 00:44
Ciao Maria.
Come l’hai chiamato: rosa atipico? Ci sta, soprattutto perché il rosa dovrebbe avere, per definizione di genere, un lieto fine e il finale aperto non è un lieto fine.
Leggendo tutto di fila risaltano i punti che restano sospesi: perché Nic fa yoga, per esempio? Il suo carattere evolve da cinico materialista in… qualcos’altro, ma non si capisce se e Jolyana a portartelo o qualche altro motivo.
Un’altra cosa: a chi si rivolge Nic? Nel secondo (o terzo) episodio si rivolge esplicitamente a “voi”, quindi si interrompe la sensazione di flusso di coscienza perché il narratore si rivolge a qualcuno. Questo mi ha distratto più di ogni altra cosa nella lettura.
Mi è piaciuto molto l’uso che hai fatto delle immagini, complimenti per l’idea e per le immagini che hai scelto. A parte i difetti che ti ho fatto notare, mi sembra che la scrittura sia fluida. Piaciuta la trama, peccato che ci hai messo troppe cose che alla fine non si sono completamente risolte oppure non sono state approfondite.
Grazie e attendo il prossimo racconto.
01/09/2018 at 18:43
Ciao Achillu e grazie per aver letto e commentato il mio racconto.
Vorrei risponderti ai vari punti che evidenzi ma non sono sicura di riuscirci. Per esempio, a chi si rivolge Nic? a se stesso, quando riflette sul suo modo di sentire e di interagire con gli altri (all’inizio) e dopo con Jolyana in particolare, ma anche ai lettori.Hai presente quando, nei fumetti, il disegno “scavalca” il riquadro in cui è ingabbiato?
In fondo, lui racconta sempre se stesso.
Non condivido l’idea che il rosa debba avere un lieto fine. Le fiabe sì.non le storie d’amore. Il finale aperto risponde, a mio avviso, all’imprevedibilità del futuro.
grazie ancora per le belle parole.
Buona serata
02/09/2018 at 04:29
Ciao Maria.
Definizione di Treccani: letteratura, cinema rosa e giallo-rosa e più spesso un romanzo, un film, un telefilm rosa […] genere e lavoro letterario, cinematografico o televisivo, caratterizzato da una tematica d’amore, di tono sentimentale e comunque leggero, […] sempre con tono leggero, non drammatico.
Quindi per essere definito “rosa” un racconto deve essere una “commedia leggera”, altrimenti è un racconto con tema sentimentale ma non è un racconto rosa. Le storie d’amore non devono per forza avere un lieto fine: è vero. Ma se non hanno un lieto fine non sono storie rosa. Spero di essermi spiegato. Non è un’osservazione al tuo racconto. Come dicevo prima: tu stessa lo definisci un “rosa atipico” e infatti è atipico anche perché non ha un lieto fine esplicito.
Quanto a Nic: diciamo che oggi non si usa più che un personaggio si rivolga ai lettori. Come fai notare tu stessa, è un espediente da fumetto. Il tuo racconto è un flusso di coscienza, quindi, a mio avviso, Nic dovrebbe rivolgersi sempre a se stesso. Tutto qui, ovviamente non è obbligatorio. Lo stesso Manzoni, che si identifica con il narratore dei Promessi Sposi, si rivolge ai propri lettori. Diciamo che lui ha tutto un romanzo per preparare questo tipo di narrazione e lo adopera coerentemente. In un racconto breve è molto difficile gestire una cosa di questo genere e infatti l’hai usata solo in un episodio.
Alla prossima.
30/04/2018 at 11:28
Ciao Maria! Ho letto i capitoli che mi mancavano e devo ammettere che scorrono via come olio. Il finale mi ha lasciata un po’ con l’amaro in bocca, perché io nutro una certa antipatia per quelle persone che hanno paura di essere felici e che quando ci stanno per riuscire distruggono tutto con bugie o segreti che hanno tenuto celati. Ce ne son parecchie,eh,di persone così! Lei decisamente è una di quelle:) io pure! speriamo che lui a Miami abbia trovato un’altra storia da ricominciare! Brava,bel lavoro; alla prossima storia!
01/05/2018 at 08:27
Buongiorno Flow
mi fa piacere ritrovarti qua 🙂
Come dici tu, tante persone non rischiano, per paura di soffrire un eventuale futuro distacco.
Inoltre, spesso succede che pensiamo una cosa e accade un’altra 🙂
ciao e grazie della lettura e del commento.
07/03/2018 at 02:08
Ciao Maria eccomi qui!
Mi dispiace, sono arrivata troppo tardi… ho letto la tua storia e mi è piaciuta molto, mi piacciono molto le tue descrizioni e come hai caratterizzato i personaggi… il finale aperto, mi lascia sempre con quell’amaro in bocca, ma sinceramente lo adoro lo stesso, complimenti per la tua storia
Ps. Non posso nè votare e nè seguire la storia, mi resta da dirti “al prossimo incipit”
Ciao 😉
07/03/2018 at 15:11
Ciao Atharis
Che bella sorpresa trovarti qui. 🙂
Grazie 1000 della lettura e del commento.
25/02/2018 at 23:22
Finale aperto (ma non troppo) che ci sta. La tua scrittura migliora ad ogni nuova Storia. Forse non sarai soddisfatta dell’evoluzione che ha preso/gli hai dato, ma la Scrittura è impeccabile.
Però forse hai ragione sul fatto che il rosa non è il tuo genere…
Un buon motivo per cimentarti con qualcosa di diverso… Osa, puoi. 😉
26/02/2018 at 13:06
Ciao Lou e grazie per avere seguito la storia fino alla fine, e per le belle parole.
Mi dispiace sempre quando ci sono drop out. 🙂
Questa storia non poteva che essere scritta così, perché così è nata nella mia mente e maturata nel tempo, in base ai commenti.
Per il futuro -non prossimo – vedremo 🙂
16/02/2018 at 20:26
Rieccomi, Maria. Non sono sicuro di aver capito bene la tua storia, anzi, sono persuaso di essermi perso. Ma forse è un po’ ciò che volevi: in fondo, i tuoi protagonisti si perdono l’uno nell’altro e, visto il finale, si ritroveranno. Eh, l’amore è misterioso e io mi appello a questo mistero come chiave interpretativa 😀
Ciao, ti auguro un ottimo fine settimana.
17/02/2018 at 12:08
Ciao Erri
Grazie per il commento e per avermi seguito.
Alla prossima
15/02/2018 at 16:35
Finale inaspettato ma mi piace! Mi piacciono questi finali liberamente interpretabili!
Brava 🙂
15/02/2018 at 19:24
Piacciono anche a me. 🙂
Grazie Cristina
14/02/2018 at 22:04
Ciao Maria,
devo dire che la fine mi ha lasciato un po’ disiorientata, un finale che non mi sarei immaginata, mi hai davvero spiazzata!
Alla fine lei gli ha dato il ben servito, e lui è rimasto traumatizzato, un po’ per la rivelazione del figlio, un po’ per la decisione di lei di troncare la storia.
Che peccato… ☹️
Lui è stato fin troppo paziente… altroché! Fossi stata nei suoi panni, non sarei stata così calma e comprensiva🤬🤬🤬🤬
Ciao Maria, al prossimo racconto
Ilaria
15/02/2018 at 09:52
Ciao Ilaria
In fondo, lei ha i suoi buoni motivi… e lui ammette che le sue reazioni rimangono un enigma 🙂
Preferisco i finali “aperti” e credo di avere lasciato uno spiraglio 🙂
Grazie per la tua costante presenza.
Alla prossima
14/02/2018 at 09:32
È andata così quindi. Una relazione-non-relazione nata dal nulla e finita nel nulla. C’è la memoria certo. Ma spesso i ricordi sono effimeri.
Ciao Maria,
a presto
15/02/2018 at 09:45
Ebbene sì… una specie di tessuto non tessuto, dici?
Il bello è che ognuno fa la sua lettura… 🙂
E’ vero, spesso i ricordi sono effimeri, ma ancora più spesso ci riempono (in modo positivo o negativo) la vita e dirigono le nostre azioni 🙂
Grazie della tua presenza.
Alla prossima
13/02/2018 at 09:35
Ciao Maria,
Una storia d’amore inquieta, irrisolta che, forse, troverà spazio in n altro luogo o dimensione che non ci è dato di conoscere, a meno che non sia tu a decidere di raccontarcela.
Ci hai guidati attraverso immagini suggestive nel mondo dei due e lo hai fatto molto bene. Il talento non si discute.
Alla prossima!
14/02/2018 at 10:06
Buongiorno K.
Grazie per il bel commento e per avermi accompagnato fino alla fine della storia.
Quando si perdono lettori per strada viene sempre da chiedersi dove si sta sbagliando, cos’è che non sta funzionando…
ciao e buona giornata.
12/02/2018 at 17:54
Non sono in esperto del genere, ma credo di poter affermare che il bel racconto lo fa la brava scrittrice.
Complimenti, scrivi proprio bene.
Chiusa questo lavoro “rosa” rimarrai nel genere o cambierai sezione?
13/02/2018 at 11:42
Grazie per le belle parole e per avere seguito la storia fin qui.
Scritrice è una parola impegnativa, piuttosto mi considero un’apprendista 🙂
Riguardo un prossimo racconto, per ora non ho nessuna idea in testa. Sarà, se e quando sarà, l’idea stessa a guidare la scelta del genere. Comunque il “rosa” è da escludere.
Se ti va un po’ di intrattenimento, prova a leggere i miei racconti “Strangetown” oppure “Al museo”. Quest’ultimo è stato il battesimo in questa piataforma.
ciao
12/02/2018 at 15:52
Giusto finale.
Brava Maria.
13/02/2018 at 11:33
QPTCC (quattro parole telegrafiche che contano).
grazie
12/02/2018 at 09:32
Ciao Massimo
Sono d’accordo, soprattutto se si sceglie, come hai notato, la formula “Suggest, don’t tell” 🙂
Grazie per la lettura e commento.
12/02/2018 at 03:11
Ho iniziato a leggere la tua storia e dopo i primi capitoli posso dirti che adoro come scrivi e ti seguirò sicuramente.
13/02/2018 at 14:12
Ciao e bentrovata
Il tuo commento mi è apparso solo ora.
Mi fa piacere sapere che stai leggendo la mia storia.
Ho concluso ieri il racconto.. Se ti va, dimmi cosa ne pensi .
Grazie
11/02/2018 at 16:10
Come sono difficili le scene d’amore. Sicuramente sarai d’accordo con me. Tu hai scelto di raffigurarla “dietro il sipario” ma mi piace come hai reso i preliminari così simili ad una danza. E’ la cosa che mi ha colpito di più del capitolo.
Voto per “sospesi” e continuo a seguire!
Buona scrittura
M
10/02/2018 at 10:47
Ciao Lou
Grazie ancora per la lettura attenta e per il commento.
Questo racconto mi ha impegnato non poco – credo che il “rosa” non sia il mio genere – e, varie volte, ho pensato di chiuderlo prima dei dieci episodi. Sono stati i lettori con i loro commenti a “convincermi” a continuare la storia. Inoltre, non mi piace per principio (come autrice e lettrice), l’inconcludenza 🙂
a presto.
PS mi sa che il tuo voto non risulta (le percentuali sembrano uguali a prima).
10/02/2018 at 09:53
Alla vigilia dell’epilogo scopriamo finalmente il motivo di questo strano titolo.
La parte che ho preferito è il racconto di quegli attimi di intimità tra i due protagonisti, resi con non comune sensibilità.
Ma devo dire che tutto l’episodio è scritto bene.
Le tre righe in chiusura sono le ultime pennellate a un ritratto estremamente realistico,che hai portato avanti per nove capitoli, piacevolissimi a leggersi.
Ogni passo che fai cambia l’equilibrio.
10/02/2018 at 10:48
ops! ti ho risposto sopra.
09/02/2018 at 01:25
Ciao Maria, dico passi che cambiano equilibri.
Molto bella la digressione, ma tutto sommato bello ogni passo quando sei tu a scrivere.
10/02/2018 at 10:35
Grazie Alessandra 🙂
a presto
10/02/2018 at 10:57
Dimenticavo…
Ho letto un po’ di tempo fa il tuo racconto su wattpad. Mi è piaciuto molto.
ciao
07/02/2018 at 11:47
Questo capitolo è quasi sicuramente il mio preferito. Prima di tutto perché si scopre il significato del titolo, ed è meraviglioso come sia collegato al ricordo della nonna e alle sue bellissime parole. Ogni frase del capitolo è piena di dolcezza, hai creato ancora una volta un’atmosfera coinvolgente, ma in questo caso c’è qualcosa di più, un pizzico di stile fiabesco che si inserisce perfettamente.
07/02/2018 at 19:38
Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo.
Non so tu, ma per me non è mai stato facile scrivere il penultimo episodio, si creano aspettative riguardo al finale, simpatia o antipatia definitive, nei confronti di personaggi e situazioni…
Ti aspetto per il finale. Quale frase hai scelto?
Ciao
A presto
06/02/2018 at 16:09
io voto “sospesi decidiamo il percorso” e attendo il grani finale 🙂
07/02/2018 at 10:14
Grazie di esserci.
a presto
05/02/2018 at 16:28
Buona cosa la digressione sul traffico di tele false.
Ha messo del pathos.
Io dico tempo e spazio lo facciamo noi.
06/02/2018 at 09:57
Ciao Fue
In effetti, un po’ di pathos ci sta sempre, è un ottimo antidoto alla noia 🙂
Spero ti piaccia anche il finale.
05/02/2018 at 02:40
Ciao Maria
Opto per cambiare l’equilibrio ogni passo che fai.
L’immagine mi evoca, appunto, l’equilibrio e quanto sia difficile muoversi in un ambiente difficile e complicato.
La coppia in questione, mi sembra proprio che stia camminando in un “terreno minato” e devono fare molta attenzione nel muoversi, nel decidere e anche negli atteggiamenti perché tutto, potrebbe cambiare da un momento all’altro…
Ciao Maria e vista l’ora, buonanotte!
Ilaria
05/02/2018 at 02:42
P.s mi è molto piaciuta l’idea di mettere il titolo del racconto tra le righe. Brava!!
06/02/2018 at 09:54
Ciao Ilaria
grazie per la lettura sempre attenta 🙂 e per il commento.
PS anche per il tuo PS
05/02/2018 at 00:37
Davvero un bel racconto!
Propongo un finale scoppiettante con la frase: ogni passo che fai, cambia l’equilibrio!
A presto:)
06/02/2018 at 09:52
Ciao Aliss e ben trovata.
grazie della lettura e del tuo commento.
a presto
04/02/2018 at 09:40
Ciao Maria,
questo è in assoluto il capitolo che mi è piaciuto di più. Bello e intenso. Il ritorno della frase che da il titolo al racconto è un tocco da maestro, sai certamente come strutturare una storia, complimenti davvero. Io non avrei aggiunto “le mamme e i bambini”, ma questa è una scelta che spetta all’autore.
Il sentiero che la lacrima traccia scendendo fino al mento ha un che di magico.
Non so cos’altro aggiungere, aspetto il finale.
Alla prossima!
Ogni passo che fai, cambia l’equilibrio, l’immagine mi fa pensare a questo.
04/02/2018 at 15:34
Ciao K.
Ma sai che le parole “le mamme e i bambini” non c’erano nella mia prima bozza? Le ho aggiunte prima di caricare il capitolo, perché mi sembravano parole adatte a chiudere il dialogo tra nonna e nipotina, insomma, a portata della comprensione della bambina.
Grazie della lettura attenta e del commento.
a presto
04/02/2018 at 03:58
Alla fine di ogni capitolo di questa storia ho sempre una sorta di nodo in gola: le scene dipinte sono così intense nella loro semplice bellezza che un po’ di fiato te lo tolgono: leggi e solo poi respiri…
Davvero brava. Mi aspetto grandi cose per il finale.
04/02/2018 at 15:29
Ciao Mago
Suscitare emozioni con le parole non è da poco; se ci sono riuscita è molto gratificante.
Grazie del tuo bel commento, spero di non deluderti con il finale.
03/02/2018 at 17:35
Ciao Maria,
la faccenda si fa interessante!
Hai avuto una bellissima idea nell’inserire l’affare delle tele rubate: rende tutto ancora più coinvolgente.
Molto riuscita la scena tra lui e lei. Sei proprio brava 😉
Buon week end
03/02/2018 at 17:37
voto per “Sospesi, decidiamo il percorso”
04/02/2018 at 15:27
Ciao Massimo
Ti dirò, l’idea delle tele (collegata al lavoro di lei) era presente nella mia testa già dall’inizio. Ho dovuto però aspettare il momento giusto per inserirla.
Grazie della lettura e dei complimenti.
03/02/2018 at 13:15
Una ridda di sentimenti e reazioni dei due che lascia frastornati, così racchiusi in cinquemila caratteri. Il colpo di scena delle tele, la rabbia di lui che si stempera nel fare l’amore, le lacrime di lei (parole sacrosante le tue sulla reazione di un uomo al pianto di una donna), tutto avrebbe avuto bisogno di più spazio. Ma va bene anche così.
Equilibrio mutevole.
04/02/2018 at 15:22
Se devo essere sincera, non ho avvertito la limitazione del numero di caratteri. Come in un quadro, paradossalmente, a volte è più importante quello che togli (bene) rispetto a quello che aggiungi 🙂
Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Mi preoccupano un po’ le aspettative per il finale.
Grazie del tuo commento.
01/02/2018 at 11:51
Rieccomi, maria. Ho votato “attraverso te ricreo me stesso”.
Il disordine del protagonista lo comprendo molto bene, meno la sua idea di “cucina come alchimia”, ma non per ostilità al concetto, quanto piuttosto perché la mia è una cucina “da campo”: hai venti minuti di tempo e devi inventarti qualcosa con quello che c’è per sfamare tre giovani esseri che, prima di pranzo, possono essere orribili e irritanti 😀
Jolyana dice che lui ha la mania del controllo? Ma allora perché io ho la sensazione che sia lei che controlla tutto?
Ciao, ti auguro un’ottima settimana.
02/02/2018 at 18:23
Ciao Erri
Cucina da campo… ahah! come ti capisco! Anch’io non riesco a usare tre ore del mio tempo per fare un ragù 🙂
Il protagonista, invece, è uno scappolo, buon gustaio e perfezionista. Lo immagino a entrare in cucina “come in un laboratorio”…
La frase di Jolyana forse (solo lei lo sa esttamente 🙂 ) si riferiva soprattutto al controllo di se stesso, lui controlla la corrispondenza tra l’immagine che ha di sé e il suo comportamento.
Grazie mille per la lettura e commento.
02/02/2018 at 18:31
“scapolo” (mi è scappato)
31/01/2018 at 22:21
A tu per tu. Sempre molto convincente la tua scrittura, Maria. 😉
01/02/2018 at 12:02
Grazie della lettura e del commento.
Ti auguro una buona giornata 🙂
31/01/2018 at 18:48
Ciao, Maria.
Ci ho messo un po’ a decidere la frase, in onestà. Alla fine ho scelto la terza, perché sono curioso di capire come la userai, Forse stiamo per scoprire qualcosa in più sulla misteriosa Jolyana. Sul protagonista sappiamo già tanto, grazie alle belle pennellate introspettive che ci fornisci.
Buona scrittura!
Massimo
01/02/2018 at 11:56
Ciao Massimo
Qualcosa in più su Jolyana? Al solito mi piace di più suggerire che spiegare…
vedremo 🙂
grazie per la lettura e per i tuoi apprezzamenti.
a presto
31/01/2018 at 17:58
Arrivo in ritardo e non volevo metterti nei guai perciò ho votato l’opzione in maggioranza: attraverso te ricreo me stesso, che poi è anche la più suggestiva e intrigante tra quelle proposte. Va beh, mi è piaciuto. Specie la parte in cui lei gli spiega la differenza tra mentire e recitare, sciorinando argomenti che farebbero dare di matto anche a un monaco shaolin! Brava, davvero.
01/02/2018 at 11:53
Buongiorno Lou
… monaco shaolin ahah! Vuole dire che non sei d’accordo con l’argomentazione?
Mancano solo due capitoli e mi chiedo quali aspettative abbiano i lettori (sospiro!)
a presto e grazie della lettura e della costante presenza.
PS a quando il tuo nuovo episodio?
27/01/2018 at 21:17
Ciao Maria. Scelgo “attraverso te, ricreo me stesso”, dopotutto sembra innamorato e anche spaventato per i suoi stessi sentimenti nei confronti di lei.
Secondo me, sta subendo una sorta di trasformazione interiore e con lei si sta delineando una strada, appunto una strada proiettata nel futuro, in un futuro completamente differente dal suo presente.
Penso dunque che lui si stia ” ricreando”.
Il capitolo è molto sensuale, senza andare nei particolari chiamiamoli per così dire ‘piccanti”, sei riuscita comunque a creare l’atmosfera giusta e intima fra i due. Bello.
Ciao
Ilaria
28/01/2018 at 12:54
Buongiorno Ilaria
molto interessante la tua lettura del personaggio.
Grazie del commento/complimento.
al prossimo
26/01/2018 at 20:10
Attraverso te ricreo me stesso.
La perenne nebbia di confusione sentimentale sta forse per diradarsi?
27/01/2018 at 09:23
ciao Fue
nebbia di confusione ecc… ahah. Certo che qualcosa si capirà, non tutto però se no non vale 🙂
grazie di essere passato e buon We
25/01/2018 at 19:03
Ce l’ho fatta, sono riuscita a passare e leggendo mi son persa arrivando al terzo capitolo! A me piacciono particolarmente gli scritti in prima persona, specialmente se come il tuo sono così fluidi..bella anche la storia, lui è un personaggio interessante 😀 di sicuro appena ho tempo andrò avanti con la lettura, voglio vedere come si svolgono le faccende amorose nella testa di un uomo.
Ps-tra l’altro ho visto che ne hai scritte un sacco di storie, fino ad ora! Vorrei avere il tempo di leggerne qualcuna,mi aveva ispirato la fiaba della cicala,leggendo le trame 😉 vedremo.
26/01/2018 at 09:29
Che bella sorpresa 🙂
So, per esperienza, che fare la mamma non lascia ampi spazi per se stessi, perciò ho apprezzato ancora di più la tua presenza qui.
Grazie ancora della lettura e del commento (Quale opzione hai scelto?)
a presto
26/01/2018 at 22:45
Sono arrivata alla fine dell’ottavo, finalmente! Ammetto che adoro come scrivi e non mi stupiscono tutti gli incipoints che hai accumulato 🙂 ho votato per “attraverso te ricreo me stesso”, Bellissima Frase.
27/01/2018 at 09:20
Grazie mille Flow, per la lettura e per gli apprezzamenti.
Sono contenta se vorrai restare 🙂
Se e quando leggerai la fiaba, mi farebbe piacere conoscere la tua opinione.
ciao e buon We
25/01/2018 at 17:26
Ciao Maria,
ottimo capitolo. Descrizioni precise e mai invadenti.
Ritengo giusto scegliere la terza opzione.
Ti auguro una buona serata.
26/01/2018 at 09:25
Grazie Allegra, del commento/complimento.
a presto e buona giornata 🙂
25/01/2018 at 15:03
Questo capitolo mi è piaciuto moltissimo. È scritto in una maniera davvero molto delicata! Brava!
Brava sul serio.
A me in quadro ispira “Attraverso te ricreo me stesso”
25/01/2018 at 19:20
Ciao Cristina
grazie della lettura e del commento.
Ti sei accorta che, questa volta, il quadro non è un quadro? In realtà, quest’artista dipinge
direttamente “sulle persone e le cose”, non sulla tela.
a presto
24/01/2018 at 22:38
L’unica frase che, per me, ha qualcosa di intimo e spontaneo è: noi due, a tu per tu.
25/01/2018 at 14:33
Grazie.
L’hai scelta guardando anche l’immagine o solo sulla base del testo?
24/01/2018 at 19:22
Hai una penna molto delicata, Maria, che in diversi passaggi diventa un pennello veramente efficace, rendendo la lettura molto piacevole 🙂
Voto per ” noi due, a tu per tu”
Ciao!
25/01/2018 at 14:30
Ciao Massimo e grazie delle belle parole.
Qui nella piattaforma non sono in molti a leggere le storie già concluse… Se hai tempo e voglia prova a sbirciare la fiaba che ho scritto in precedenza. Io mi sono molto divertita a scriverla 🙂
A presto
26/01/2018 at 09:45
ok: lo metto tra le cose da fare 😉
Ma non è che per caso ce l’hai in formato epub?
26/01/2018 at 11:20
Ahimè no. Sorry.
26/01/2018 at 19:16
Ci sono siti molto facili da usare and gratis che ti permette di ricavare degli epub/kindle 😉mai provato?
24/01/2018 at 18:47
Le contraddizioni generano sempre qualcosa di bellissimo e tu ne hai descritte alcune da dieci più 🙂
(anche il passaggio della macchia, marginale ma intenso, è stato notevole)
Ti si legge sempre con piacere 🙂
25/01/2018 at 14:28
Se, di quanto ho scritto fino adesso, rimane impresso nella memoria del lettore anche una sola frase, per me è un bel risultato. 🙂
Grazie di esserci sempre.
23/01/2018 at 22:15
Mi piacerebbe sfidare la realtà…
(Non “mi accennano”: è “mi fanno cenno”)
Bravissima come sempre, cara!
23/01/2018 at 22:20
Ciao Alessandra
prendo nota 🙂
grazie (mi mancavi)
20/01/2018 at 11:54
Ciao Maria, in questo capitolo ho apprezzato le sensazioni intense che sei riuscita a rendere attraverso frasi come queste:
“In sua presenza, a volte ho la sensazione di perdere l’equilibrio. È come se girassi su me stesso mentre la terra intorno a me gira in senso contrario. Mi sento vagare nello spazio, come se fossi caduto nel ballo vorticoso e solitario di un sogno, tra cielo e terra.”
Riesci a calarmi ogni volta in un’atmosfera diversa, quasi magica 🙂
Per questo direi che l’opzione “sfidiamoci la realtà, per farla coincidere con il sogno” sia perfetta.
22/01/2018 at 14:56
Ciao Naomi
I commenti dove si esemplifica quello che piace e quello che non piace, sono molto utili per capire quello che passa attraverso le parole scritte.
Sono contenta che tu continui a seguire la storia.
Grazie è a presto
18/01/2018 at 01:26
Rieccomi, Maria. Ho votato per sfidare la realtà.
Certo che andare a un appuntamento e trovarci il cugino di lei… Ah ah 😀
Ciao, ti auguro un’ottima settimana
18/01/2018 at 15:22
Grazie Erri
Ti auguro una buona giornata.
15/01/2018 at 15:58
Soli, indifferenti al mondo circostante…
Ancora una volta perché ho lasciato che fosse l’immagine in allegato a suggerirmi la scelta.
Se devo dire a me il capitolo è piaciuto molto.
Hai marcato molto di più il genere, attribuendo al tuo poeta un modo di pensare e di fare tipicamente maschile: brava davvero.
15/01/2018 at 18:53
Grazie Lou.
Devo riconoscere che mi sono messa in un’impresa non facile…
Spero di continuare a essere credibile.
15/01/2018 at 15:15
Soli, indifferenti al mondo circostante.
Una relazione complicata questa. D’accordo con K, inizia a irritarmi questo suo comportamento.
15/01/2018 at 18:50
Hai ragione a dire complicata, un po’ tutte le storie d’amore lo sono, o no?
Grazie di essere passato.
15/01/2018 at 09:56
Ciao Maria,
bel capitolo, scritto con classe come al solito.
Scelgo l’opzione della dimenticanza, il di lei continuo sfuggire e incastrare enigmi nell’animo dell’altro comincia a darmi sui nervi.
Alla prossima!
p.s. vale anche per Allegra.
15/01/2018 at 18:47
Ciao K.
Mi sa che anche il protagonista si trova d’accordo con te 🙂
Grazie del commento
16/01/2018 at 09:33
grazie anche al tuo alter ego
🙂
14/01/2018 at 23:27
Ciao Maria
Io direi di sfidare la realtà e poi vedere se coinciderà col sogno.
Caspita…questa storia è molto coinvolgente.
Mi intriga e mi spinge a leggere e a voler sapere, come andrà a finire questo corteggiamento.
Ciao!
Ilaria
15/01/2018 at 18:45
Ciao Ilaria
Spero di non deludere 🙂 Non ho mai scritto un “rosa” e questi due sono un po’ tosti 🙂
Grazie è a presto
14/01/2018 at 18:38
Soli e indifferenti.
Capitolo interlocutorio che, a mio avviso, fa segnare il passo alla storia, pur se formalmente ineccepibile.
15/01/2018 at 10:18
Grazie per l’ineccepibile, è il “formalmente” che mi fa pensare 🙂
Non nascondo, che ho qualche difficoltà a immaginare “svolte” coerenti, nel rapporto tra questi due Yin e Yang.
14/01/2018 at 18:08
Il mio voto vá a sfidiamo la realtá!
Buona serata
15/01/2018 at 10:11
Grazie di essere passato.
ciaone
14/01/2018 at 17:08
Anche io voto per “sfidiamo la realtà”.
Mi piace come la gelosia colori il protagonista, già scostante di suo, di una diversa, chiamiamola, sfumatura di antipatico!
Molto accattivante.
Ciao e a presto
Massimo
15/01/2018 at 10:11
In effetti, ogni giorno, ciascuno a modo suo, sfidiamo la realtà per far valere i sogni 🙂
Grazie del commento.
a presto
14/01/2018 at 15:48
Si, sfidiamo la realtà per farla coincidere col sogno!
Vediamo cosa ci nasconde questa donna. 🙂
ciao!
14/01/2018 at 21:25
Ciao Cristina
Entrambi sono enigmatici 🙂
Staremo a vedere :-). Grazie
14/01/2018 at 15:22
L’immagine delle lacrime è di rara bellezza. Complimenti. Tutto il capitolo sembra un ballo leggero tra i due. Capitolo delicato, ovattato…brava 🙂
14/01/2018 at 21:22
Grazie della lettura e del commento.
A presto 🙂
12/01/2018 at 19:15
Ciao maria,
ho votato TRA CIELO E TERRA, BALLANO I NOSTRI SOGNI, è stato immediato il collegamento al gioco che facevo da bambina, il girotondo, una quinta dimensione in cui uguaglianza, gioia e possibilità (attaccata con forza al concetto di gioco) la fanno da padroni. Aspetto impazientemente che la storia prenda una bella impennata, vorrei uno svelamento 🙂 A presto
14/01/2018 at 11:45
Ciao Violatis
ho appena pubblicato il nuovo capitolo, ha vinto l’opzione che avevi scelto.
aspetto il tuo passaggio…
grazie e a presto
11/01/2018 at 20:40
Rieccomi, Maria. Ho votato “capogiri e piccoli sbandamenti”, i miei, nel vedere l’opera, e ti lascio libertà interpretativa sul movente del mio pensiero.
Interessante che non abbia elencato la terza opzione: “pensando senza sentire o vivere” 😉
Jolyana sta minando tutte le sicurezze del protagonista, al contrario di Marina, che col suo atteggiamento gli permette di “definirsi per negazione”: sa bene che non la ama, sa bene che preferisce l’indipendenza a una vita con lei.
Intrigante 🙂
Ciao, ti auguro un’ottima serata
12/01/2018 at 19:13
Ottime osservazioni 🙂
A presto Erri e grazie
11/01/2018 at 15:10
Ciao Maria.
Il nostro Nic è un po’ frastornato da queste donne… Sembra uno dei danzatori del dipinto, e appare anche come un sognatore, un tipo che vive di molte fantasie, insomma uno che si fa prendere dai suoi “film” mentali.
È anche per questo che ho scelto la danza dei sogni tra cielo e terra.
A presto
Ilaria
12/01/2018 at 19:11
Ciao Ilaria
In effetti, il protagonista si pone, verso le due donne, in modo molto diverso, come ha evidenziato Erri nel commento sopra.
Con Jolyana è costretto a rivedere il suo abituale schema di relaziona mento.
Grazie della lettura e del commento.
A presto.
10/01/2018 at 15:12
Ho letto ora tutti gli episodi e non posso altro che dire: Complimenti!
È un racconto che ti prende soprattutto per delle frasi che ti fanno comprendere meglio il sentimento e l’emozione che il protagonista prova in quel momento.
Ho scelto la frase “Tra cielo e terra, ballano i nostri sogni.” perchè alla fine tutto ciò che stanno vivendo i due è un insieme di sensazioni che vagano fra cielo e terra, pensate e vissute, ma pronte per essere realizzate così come si realizzano i sogni!!
11/01/2018 at 10:47
Ciao Ely e ben arrivata.
Ti ringrazio per la lettura, commento e complimenti.
Spero di non deluderti nei prossimi episodi. Al momento, l’opzione che hai scelto sembra la preferita. In genere siamo tutti d’accordo che i sogni sono una cosa seria, non potremo vivere senza 🙂
10/01/2018 at 01:23
Un capogiro unico di felicità!
Ho letto ora per la prima volta il tuo racconto e ho solo una cosa da dire: wow!
11/01/2018 at 10:43
Ciao Aliss e ben trovata.
grazie per il tempo dedicato alla mia storia e per il complimento.
Spero vorrai restare 🙂
07/01/2018 at 15:09
Io dico: il cerchio si apre, perchè a quanto pare questa storia non parla solo di due persone.
09/01/2018 at 11:35
Ciao Cristina e grazie della lettura e del commento.
Verrò a leggerti presto.
07/01/2018 at 14:55
Quel quadro mi ha sempre fatto girare la testa… Perciò dico capogiro e piccoli sbandamenti. Ho recuperato anche il precedente. Scusa ma fatico proprio a star dietro a tutto in questo periodo.
Sei bravissima a descrivere le donne, ma d’altronde sei una donna, e il loro mondo di rapportarsi all’universo maschile. Sulle diagnosi e le profezie di mia moglie ci potrei scrivere un libro.
Un solo appunto.
Che riguarda invece i pensieri del tuo poeta: a volte ho come la sensazione che tu abbia qualche remora a calarti fino in fondo nei panni di un uomo.
Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro. Offenderei la tua intelligenza.
Ciao
09/01/2018 at 11:33
Ciao Lou
ti ringrazio delle belle parole e, soprattutto, di essere presente.
Posso solo intuire, quello che volevi dire riguardo “alla mia remora” di calarmi infondo nei panni del protagonista. La tua osservazione mi ha fatto pensare che l’io narrante mascile non sia funzionando a dovere. 🙂
Quando Jaw mi ha scritto in un commento che il protagonista è pieno di sfaccetature e domandato: “Però, un individuo così complesso non rischia di esserlo troppo, per il lettore?”, non mi sono trovata molto d’accordo.
La complessità è intrigante, l’ovvio spesso mi annoia e fa sorgere dei dubbi 🙂
Tuttavia, gli devo dare ragione nel senso che magari molti lettori si aspettano di trovare, alla sezione “Rosa”, un racconto più sdolcinato, che si attenga ai normali cliché.
grazie ancora della lettura e del commento.
06/01/2018 at 18:44
Sono ancora poco presente, però leggo.
Capogiri
08/01/2018 at 13:24
Grazie della lettura, perché dà un senso allo scrivere 🙂
ciao
06/01/2018 at 12:39
Tra cielo e terra ballano i nostri sogni.
Un gruppo di persone unite da un sogno comune che danzano sognandoi.
Ciao Maria
Buon week end
08/01/2018 at 13:22
La tua è una delle interpretazioni possibili 🙂
grazie di essere passato a leggfere e commentare.
06/01/2018 at 00:42
“lei mi attribuisce il potere di leggere il suo pensiero. Non mi crede, quando sostengo che è una facoltà che davvero non possiedo. Si sente svalutata e presa in giro.“
Credo sia un difetto di quasi tutte le donne, o forse è colpa degli uomini che non riescono a capire i loro ragionamenti contorti? 😜
Stavolta il quadro mi ha spiazzato, non so davvero come lo collegherai, ma sono ancora più curiosa.
Voto “tra cielo e terra ballano i nostri sogni” perché quando ho letto questa opzione ho visto l’immagine in maniera totalmente diversa, e non so… Mi ha colpito di più, penso che ci stia a pennello.
Buonanotte!
08/01/2018 at 13:21
Ciao Naomi
Non so se sia veramente “un difetto” delle donne e una “colpa” degli uomini ecc.
Sono sicuramente due prospettive, molto diverse e a volte limitanti, di vedere le cose 🙂
Grazie della lettura e del commento.
05/01/2018 at 09:06
“Compare all’improvviso, da dietro le nuvole delle mie divagazioni mentali, come il bagliore intenso e invadente di una luna nascosta.” Basta questa frase a riempire il capitolo.
Non fraintendermi, mi è piaciuto tutto. Questa volta l’ho trovato più coinvolgente, con la messa a nudo dei sentimenti del poeta, che è un po’ tornato a quello che era nel primo episodio.
Tra cielo e terra, ballano i nostri sogni. Un po’ perché mi piace la frase e un po’ perché è a questo che mi fa pensare il girotondo.
Ciao Maria, alla Prossima!
06/01/2018 at 19:00
Ciao Keziarica
ti confesso che ho avuto qualche difficoltà a scegliere le tre frasi delle opzioni.
Il quadro di Matisse è molto suggestivo e si presta a varie interpretazioni.
Vediamo cosa ne verrà fuori 🙂
grazie della lettura e del commento.
04/01/2018 at 13:59
Una volta, mi ha addirittura “diagnosticato”: «Tu non ti conosci affatto. Se proprio vuoi sapere, un giorno ti sposerai.»
Sciapò.
Stile di classe. Storia raffinata.
06/01/2018 at 18:55
Grazie Mago
sempre gentile.
a presto
03/01/2018 at 22:23
Ciao Maria, eccomi.
Nonostante le mie remore per il genere rosa, il tuo racconto mi ha molto incuriosito.
Scelgo di seguirti perché voglio proprio vedere dove mi porterà il “poeta’ e il suo egocentrismo.
Scrivi molto bene, davvero complimenti.
A presto,
Ilaria
03/01/2018 at 22:24
P.s
L’idea delle immagini mi è piaciuta tantissimo!
Scelgo le vibrazioni 😀
04/01/2018 at 13:00
Ciao Ilaria
Sono felice di trovarti qua.
I commenti aiutano a costruire la storia e “il gioco” è proprio questo: avere, in tempo reale, un feedback sulle parole che pubblichiamo…
grazie ancora della lettura e della tua presenza.
03/01/2018 at 19:43
Vibrazioni Misteriose. Il titolo di questo racconto è troppo forte.
04/01/2018 at 09:03
Ciao Andrea e bentrovato
grazie di essere passato.
03/01/2018 at 16:20
Rieccomi.
Misteriose vibrazioni: ci sta sia con l’immagine sia con la narrazione.
04/01/2018 at 09:02
grazie della lettura e del commento.
a presto
02/01/2018 at 15:41
Eccomi qui, e felice di esserci. La tua storia merita molto, e non lo dico per gratitudine. Articolo meglio:
Delle varie cose che mi piacciono della narrazione, sei abile nel non appesantire mai la prima persona, e soprattutto il presente. Scrivere al presente è un incubo! Ma nel tuo caso me ne accorgo appena.
Il tuo stile ha una cosa che al mio manca. Sai staccarti da terra e perseguire concetti astratti, poetici o filosofici, anche per diversi periodi in sequenza mentre io (forse per paura di perdermi o di sembrare trito) tendo sempre a tornare al flusso narrativo, a chiedermi il quando, chi e dove della narrazione. Per cambiare similitudine, tu ti comporti da sceneggiatrice, io da regista. E’ una cosa che dovrò imparare a fare.
Infine, mi piace come stai presentando il personaggio in “pillole”, attraverso i suoi pensieri, che potrebbero essere veritieri o ‘gonfiati’ dal suo ego, che è una presenza costante nel racconto e lo definisce.
Seguo e voto! Conosco “Notte Stellata”, e mi ha sempre trasmesso una strana sensazione di mistero, quindi vado per la tre.
Buona scrittura.
Massimo
03/01/2018 at 10:33
Ciao Massimo e ben arrivato
Sei stato di parola…
Sono contenta che tu abbia apprezzato i capitoli. Da quello che scrivi, vedo che sei un lettore attento 🙂
In effetti, la mia idea è proprio di caratterizzare in maniera costante e coerente il protagonista, attraverso i suoi pensieri, azioni e reazioni. Cerco di evidenziare anche le sue contraddizioni, che sono il sale e il pepe del suo carattere 🙂
Non è facile o scontato, tenendo conto che è un io narrante maschile.
grazie della lettura e del tuo commento.
a presto
02/01/2018 at 11:22
Ciao Maria, scusa il ritardo, ho votato “gioiosa inquietudine” perché da sempre la “Notte Stellata”, come molti altri quadri di Van Gogh, mi trasmette un misto di gioia e inquietudine: i colori accesi insieme ai colori freddi, le luci nel buio… Comunque vedo che la mia scelta non è stata votata da quasi nessuno, quindi sono felice di non scombussolarti tutto, dato che hai già quasi ultimato il prossimo capitolo.
La storia si fa sempre più intrigante, continuo a dirlo, ma ogni volta lo diventa di più 😉 … Alla prossima!
02/01/2018 at 12:46
Ciao Naomi
Condivido le sensazioni che provi davanti alle opere di Van Gogh.
A dire il vero, quando scelgo le opzioni ho un’idea di come sviluppare la storia, anche se l’episodio è o non è scritto. Voglio dire che va benissimo anche la tua scelta, se sarà la più votata 🙂
Grazie della lettura e del commento.
A presto da me o da te
01/01/2018 at 22:56
Rieccomi, Maria. Ho votato misteriose vibrazioni, l’energia è una sola e la gioiosa inquietudine mi appare alquanto ossimorica. Non ha peli sulla lingua, la ragazza, almeno per ciò che le interessa. Però è ambivalente, perché scopre il gioco di lui ma non rivela il suo… Gioca una partita che vuole vincere, però le regole del gioco chi le conosce?
Ciao, ti auguro un ottimo anno
02/01/2018 at 12:41
Ciao Erri e Buon Anno pure a te
Lettore attento. Ottime osservazioni.
Quanto a ambivalenza… Anche lui non scherza 🙂
Grazie della lettura e del commento
29/12/2017 at 15:28
Ciao!
ho votato per “misteriose vibrazioni” 🙂
Il genere non sarà dei miei preferiti, ma se sono riuscito a leggere le prime 5 parti tutte di fila significa che scrivi bene. Che sfortuna che hai avuto con la T di Martina/Marina!!! Da non credere 🙂
Attendo il seguito
30/12/2017 at 09:46
Ciao Massimo
mi fa piacere trovarti qui.
Grazie della lettura e del commento, non è da tutti leggere cinque capitoli di fila, tenendo conto che nel sito ci sono trecento storie che aspettano di essere lette 🙂
spero vorrai restare.
30/12/2017 at 12:23
Ciao,
Consapevole che ci sono 1000000 storie da leggere, mi sono buttato su qualche “titolo” e sulle reazioni che gli autori hanno leggendo i lavori degli altri. Chiaro che resto: quando si incomincia qualcosa bisogna sempre terminarla.
Attendo la prossima puntata, ciao!
28/12/2017 at 17:08
Strana energia.
Portatrice sana di equivoci. Interessante. Anche se poi parli di mettere giù maschere e filtri e un portatore sano di equivoci non dovrebbe desiderare di prendere questa piega….
🙂
28/12/2017 at 18:55
Dici che ci sino contraddizioni nel capitolo?
Ciao e grazie
27/12/2017 at 12:25
ciao!
E’ sempre un piacere leggerti!
Voto per le misteriose vibrazioni! 🙂
28/12/2017 at 18:54
Grazie Cristina
A presto
27/12/2017 at 10:42
Il subito al dunque della signorina Suarez sembra aver turbato il nostro protagonista farfallone.
Proviamo con strana energia e vediamo come prosegue.
28/12/2017 at 18:54
Ah ah. Vediamo come si orienta la votazione…
Grazie della lettura e del commento.
26/12/2017 at 18:36
Ciao Maria,
ti è scappata una T nel nome della fidanzata o è proprio un’altra persona?
Per dirti la verità, questo capitolo mi ha coinvolto meno degli altri. Non che sia mal scritto, è perfetto per come è confezionato. Ma mi è parso più freddo rispetto agli altri, ovviamente è solo una mia impressione.
Ti aspetto col prossimo e dico Misteriose Vibrazioni.
Alla prossima!
28/12/2017 at 18:52
Ciao Allegra
Il tuo commento mi ha fatto pensare…
Mi aiuti a capire? Quale aspetto ti ha fatto sentire il capitolo più freddo?
Riguardo alla “T” che segnali, mi sfugge proprio cosa intendi dire.
Ho apprezzato il tuo commento.
Grazie
28/12/2017 at 20:34
Marina ed io abbiamo lavorato nella stessa azienda. Anche lei è qui per il corso.”
“Nell’attesa, Marina mi offre una sigaretta.”
Nel capitolo 3 c’è una Marina con cui la relazione sta per finire
Nell’ultimo, invece, a scrivere il messaggio é Martina, con la T. Non riuscivo a capire se si parlava della stessa persona o di un’altra.
Per quel che riguarda la freddezza e il poco coinvolgimento: é una mia impressione, é quello che mi ha trasmesso. La vicinanza, soprattutto fisica, con Karla, che non si chiama Karla, avrebbe potuto, a mio parere, essere più profonda. Il loro avvicinarsi ha un che di asettico che mi coinvolge poco.
Alla prossima!
28/12/2017 at 21:43
Adesso è tutto chiaro. Grazie 1000.
La “T” mi è veramente sfuggita. La ragazza è la stessa e si chiama Marina.
Ciao
A presto
26/12/2017 at 12:59
Portatrice sana di equivoci.. wow.
28/12/2017 at 18:46
Puntuale e sintetico. Grazie di essere passato 🙂
18/12/2017 at 20:58
Ciao, Maria
È pieno di sfaccettature, il tuo protagonista, mi ricorda il corso di geometria, in cui mi spiegavano che cono e sfera sono solo le proiezioni sul nostro misero mondo tridimensionale di solidi a quattro dimensioni (spaziali, il tempo è a parte). Però, un individuo così complesso non rischia di esserlo troppo, per il lettore?
Interpreto la netta variazione di registro tra primo e secondo capitolo come l’inizio di un lungo flashback, ma mi ha stranito parecchio, io l’avrei sottolineata diversamente. O magari mi sbaglio, ma come concilio il poeta del primo col farfallone tormentato degli altri tre, se non con la rappresentazione della stessa persona plasmata dalle esperienze?
Ciao, a presto
19/12/2017 at 09:39
Ciao Jaw
mi ha fatto piacere trovare il tuo commento, sei un lettore che fa attenzione ai particolari 🙂
Parlando di complessià, trovo che sia più complesso il modo in cui ho concepito il racconto, rispetto alla personalità del protagonista. In effetti, non vedo incompatibilità tra la sua passione per la poesia (come hobby, perché di mestiere fa altro) e tutte le sfumature contradditorie del suo carattere. Sono dell’idea che per essere un artista non basta sapere dipingere, per essere uno scrittore non basta sapere scrivere. Lui s’improvvisa poeta, per passione.
Hai visto bene, c’è un lungo flashback; la persona presentata nell’incipit è nella fase della maturità (sono passati diversi anni) ed è sicuramente plasmato dall’esperienza di vita.
grazie ancora del tuo intervento.
a presto
17/12/2017 at 22:28
Ciao Maria,
Il nuovo capitolo mi è piaciuto molto. Ho già commentato prendendo a prestito una delle tue opzioni…😉
Perché ognuno indossa una maschera prima o poi nella vita…
Alla prossima!
19/12/2017 at 09:27
Se hai tempo e voglia, mi fai un esempio di qualche particolare che ti sia piaciuto/non piaciuto? Mi aiuta a prendere la direzione giusta nei prossimi capitoli.
grazie della lettura e del commento.
19/12/2017 at 09:40
esempio:
“D’altronde, sarei anche risibile se raccontassi che sono intrappolato nell’immagine di una ragazza incontrata per caso, che si è incollata alla mia mente come le ali di un insetto si appiccicano a una sostanza zuccherina.”
in questa frase mi piace l’idea di poter essere intrappolati nell’immagine di qualcuno, mi piace meno il rimando ad un insetto o alle sue ali appiccicate…
Alla prossima!
19/12/2017 at 11:23
grazie 🙂
17/12/2017 at 22:27
A ogni volto la sua maschera. Ciao Maria. Episodio ben scritto (ma non è più una novità).
‘Scendere dalla giostra dei pensieri’ , bello davvero, mi ha colpito molto come espressione. Brava.
19/12/2017 at 09:25
Senza svelare nulla, la(e) maschera/e saranno presenti nel prossimo capitolo, vista la votazione fino adesso 🙂
Grazie della lettura e del commento.
15/12/2017 at 12:09
Ciao Maria, eccomi a leggere curiosa i quattro episodi. Complimenti per l’alone di mistero affascinante che circonda i tuoi personaggi. Karla così sfuggevole…lui così stordito. Molto belle le frasi che lasci per le votazioni. Ti seguirò per conoscere come evolverà la storia. Un abbraccio, a presto.
16/12/2017 at 09:17
Ben trovata.
Anche a me è piaciuta da subito l’idea di avere delle immagini a suggerire le opzioni.
Vedo che, fino adesso, tutti stanno apprezzando questa scelta.
grazie della lettura e del commento.
15/12/2017 at 11:43
Eccomi qui 🙂
l’idea delle immagini mi piace, rende il racconto ancora più evanescente, misterioso, oscuro a tratti, è tutto molto coerente e funzionale, sei molto brava in questo. Nicholas è un uomo che nella vita quotidiana detesterei 🙂 il suo comportamento con Martina, non per moralismo, è decisamente irritante. Lui non mi piace, per recuperare dovrà darsi parecchio da fare e spero che abbia una redenzione 🙂 Per quanto riguarda Karla, non saprei, ho delle sensazioni su di lei ma voglio darle il beneficio del dubbio.
Al prossimo 🙂
16/12/2017 at 09:13
Ciao Violatis
E’ mportante conoscere le sensazioni che il carattere e modo di comportarsi dei due protagonisti suscitano nelle lettrici e nei lettori, perciò ho apprezzato il tuo commento.
Spero che anche i lettori maschi mi diano la loro prospettiva, mi aiuteranno così a aderire di più alla realtà (costruire un io narrante al maschile è, per me in quanto donna, un esperimento).
a presto e grazie
14/12/2017 at 19:41
Ciao Maria, mi è piaciuto molto il pensiero finale “non ti faccio scappare” e l’improvvisa decisione di accompagnarla in taxi… Sono curiosa di scoprire come mai era così legata alla penna. Complimenti ancora una volta per il tuo stile di scrittura.
Ho apprezzato molto anche le opzioni finali, e soprattutto quella che ho scelto: “dietro una maschera siamo più veri”
È una frase molto bella, e secondo me molto vera…
Alla prossima! 🙂
15/12/2017 at 10:10
Grazie Naomi
le tue parole sono sempre gentili.
Questo racconto non nasce “ready to use”, lo sto costruendo insieme a voi. Diciamo che nella mia testa c’è uno schizzo che prende forma e volume man mano arrivano i vostri commenti.
grazie e a presto
14/12/2017 at 15:41
Mi è piaciuta molto la situazione “tragica” di rendere credibile qualcosa di improbabile a chi ti ascolta. L’ hai resa perfettamente. Io l’ho provata diverse volte e capisco in pieno la sensazione di imbarazzo ed impotenza (anche questa ben resa)
Bravissima Maria, as usual.
Continuo a seguire.
15/12/2017 at 10:06
Va bene che sei Mago e Senza parole, ma per capire meglio ti devo confessare che non sono sicura di avere capito bene il tuo commento. Scusami, qual’è la situazione improbabile, a cui ti riferisci, che ho reso credibile?
ciao e grazie del tuo commento.
13/12/2017 at 17:55
Ciao Maria,
il capitolo mi è piaciuto, come sempre. La tua capacità di scrittura è inequivocabile.
La maschera, o comunque il volto nell’immagine, mi ricorda molto i viaggi di mio padre all’estero, perché ne aveva portate un paio con sé.
Scelgo “a ogni volto la sua maschera” perché credo che ognuno di noi ne indossi una prima o poi nella vita.
Alla prossima!
15/12/2017 at 10:00
Ciao Allegra
vero quello che dici. Qualcuno ha anche scritto che la bugia non è altro che la verità in maschera 🙂
a presto e grazie del tuo commento.
13/12/2017 at 16:42
Dietro la maschera…
“un silenzio pieno di bisbigli” te la rubo… bravissima, come sempre, Maria.
15/12/2017 at 09:57
Grazie Alessandra
Mi auguro che la storia continui a piacerti.
13/12/2017 at 16:23
Ciao Maria,
mi ero fermato al primo episodio, ma ho recuperato in fretta.
Carino il finale con queste belle immagini; è una cosa che mi piace molto.
Ho votato a ogni volto la sua maschera, come quella ambigua dietro la quale il protagonista nasconde la sua vera identità, probabilmente anche a se stesso.
Vediamo dove arrivi 🙂
a presto
15/12/2017 at 09:56
Ciao Fue, sono contenta di trovarti qui.
Non è facile scrivere da un punto di vista maschile, si corre sempre il rischio di non aderire alla realtà 🙂 Comunque, io ci provo a cogliere luci e ombre.
a presto e grazie.
13/12/2017 at 15:45
Rieccomi, maria. Ho votato “A ogni volto la sua maschera”.
Bello come quasi a ogni riga ci metti di fronte alla contraddittorietà del protagonista che sembra mostrare a tutti due facce in rapida successione. Così con i biglietti all’amica, ma anche col barista e in definitiva con Karla.
Complesso e interessante.
Ciao, buoni giorni 🙂
14/12/2017 at 16:04
Ciao Erri
Hai colto bene le contraddizioni, sei un lettore attento e, perciò, precioso.
grazie 1000 e a presto
14/12/2017 at 16:05
intendo prezioso 🙂
13/12/2017 at 15:08
A ogni volto la sua maschera (anche se devo dire che questa immagine non mi trasmette nessuna sensazione precisa).
Questo episodio mi ricorda certi in film in bianconero, molto eleganti.
14/12/2017 at 16:03
Nessuna sensazione? Uhm… avrò sbagliato a sceglierla?
…film bianonero… lo prendo come un complimento 🙂
ciao e grazie
13/12/2017 at 12:43
Oh! Ecco il nuovo capitolo finalmente 🙂
Mi piace come sempre! E voto dietro una maschera siamo più veri!
14/12/2017 at 16:01
Grazie di essere passata.
ciao
12/12/2017 at 15:30
Ciao Maria, hai espresso le sensazioni davvero bene, e mi è rimasto l’amaro in bocca per l’interruzione brusca all’arrivo di Marina, ma in effetti una pausa ci voleva, e adesso sono ancora più curiosa 😉
12/12/2017 at 20:10
Ciao Naomi
Spero di soddisfare la tua curiosità nei prossimi episodi 🙂
grazie del commento e a presto.
12/12/2017 at 10:35
A che gioco giochiamo? Me lo chiedo e te lo chiedo, confidando in una risposta già dal prossimo. Brava.
12/12/2017 at 20:09
Me lo chiedo anch’io 🙂
grazie della lettura e del commento.
07/12/2017 at 09:37
Eccomi Maria 🙂
É sempre un piacere leggerti.
Io voglio sapere a che gioco stiamo giocando 😉
Illuminami!
08/12/2017 at 15:15
Ciao Cristina
Grazie per la lettura e commento 🙂
A presto
07/12/2017 at 02:22
Uno sliding doors dei tempi moderni? Sono curioso di vedere come te la giochi…
Lo stile è fresco e piacevole… seguo 🙂
08/12/2017 at 15:14
La storia è ancora tutta da costruire, staremo a vedere.
Per ora ho solo alcune idee per il proseguo .
Grazie della tua presenza.
05/12/2017 at 21:07
Rieccomi, Maria. Ho votato perché si metta in gioco.
L’immagine che mi è piaciuta di più, in un capitolo pieno di immagini: “… che trascina tristemente il guinzaglio dell’incertezza dietro di sé”.
Quella più distante dal mio modo di comportarmi: “… sarei solo un tipo pignolo e noioso, di quelli che quando li vedi per strada cambi marciapiede”.
Ti dirò, tra tutte gli individui che posso incrociare sul marciapiede, non vedo i pignoli come i più minacciosi 😀
Ciao, ti auguro un’ottima settimana
06/12/2017 at 20:04
Ciao Erri
Vero, i pignoli non sono forse i più minacciosi ma, delle volte, ti prosciugano l’energia relazionale 🙂
Grazie della lettura e del commento
03/12/2017 at 20:31
Mi metto in gioco. Ottima scrittura! Seguo eccetera 💖
04/12/2017 at 12:46
Ciao Alessandra
Felice di ritrovarti.
Grazie della lettura e del commento.
02/12/2017 at 21:23
La carbonara non gli si addice affatto, non è nel suo stile. Per il resto nulla da eccepire 🙂
03/12/2017 at 09:29
In effetti hai ragione. Per sua stessa ammissione, il protagonista, in quanto buon gustaio delle specialità locali, quella volta ha scelto le carbonare senza convinzione.
grazie di essere passato.
02/12/2017 at 21:17
L’immagIne, ma non solo, mi suggerisce: a che gioco giochiamo
03/12/2017 at 09:25
Grazie Napo, della lettura e del commento.
02/12/2017 at 09:20
Ops… ho inviato senza aver finito il commento 😉
Aggiungo che mi piace il tono delicato con cui stai portando avanti la storia. Bello questo poeta alla ricerca di tracce!
A presto.
03/12/2017 at 09:25
Ciao Athelas
grazie del tuo commento.
Quale delle opzioni hai scelto per il proseguo?
a presto
05/12/2017 at 21:48
Mi metto in gioco 😉
A presto!
02/12/2017 at 09:17
Buongiorno 🙂
Intenso e ben scritto anche questo episodio.
02/12/2017 at 00:40
Se non si gioca con la palla, si gioca coi sogni.
Direi che se ne infischia delle regole.
Una narrazione agevole e disseminata di piccole perle:
“di cane virtualmente abbandonato, che trascina tristemente il guinzaglio dell’incertezza dietro di sé.” Questa è una, ma ne ho trovate qui e là lungo tutto questo episodio.
Aspetto il prossimo!
03/12/2017 at 09:23
Ciao Allegra
grazie di essere passata a trovarmi e del generoso commento.
Spero che il racconto continui ad interessarti 🙂
a presto
01/12/2017 at 18:57
Ciao Maria!
Mi piace tanto il modo in cui scrivi. Il ritmo é incalzante, molto particolare!
Ho votato per la sensazione indefinita, perchè é ciò che ho provato anch’io.
É stato un piacere leggerti. Complimenti!
Attendo il seguito con impazienza.
02/12/2017 at 10:47
Ciao Cristina e ben arrivata
grazie del tuo commento e delle belle parole.
Spero vorrai restare 🙂
30/11/2017 at 21:49
Tracce vaghe e impalpabili 🙂
“Tracce” visto che immagino il poeta intento a cercare dovunque un segno della presenza della ragazza.
Ciao Maria, mi è piaciuto tantissimo questo episodio. A mio parere la curiosità insoddisfatta del poeta è il tocco più affascinante del capitolo. Complimenti!
A presto.
02/12/2017 at 10:34
Grazie Athelas
sono contenta che continui a seguirmi.Ci tengo al tuo parere 🙂
ops! per sbaglio questo commento l’ho scritto sotto le parole di Naomi 🙁
27/11/2017 at 17:32
Ciao Maria, mi ha colpito il carattere della ragazza, e la sua riflessione sul quadro… Mi sembra una persona che va oltre le apparenze, e per questo apprezzo molto il personaggio.
Bellissime le frasi finali, molto poetiche sia l’immagine delle piume che quella della cenere.
Per continuare con questa atmosfera sospesa, voto per l’ombra della sua presenza, dato che andandosene la ragazza ha lasciato un alone di curiosità e dubbi. 🙂
Bravissima, la tua delicatezza nello scrivere rende ciò tutto avvolgente e affascinante.
Buona serata 🙂
28/11/2017 at 15:11
Ciao Naomi e ben ritrovata
Grazie della lettura (fondamentale per chi scrive) e delle belle parole.
I commenti sono un riscontro importante per la costruzione del racconto.
A presto
PS ti arrivano regolarmente le notifiche? A me non arrivano le risposte ai commenti che faccio ai vari racconti
02/12/2017 at 10:32
Grazie Athelas
sono contenta che continui a seguirmi.Ci tengo al tuo parere 🙂
05/12/2017 at 21:49
🙂 grazie Maria. Ti seguo con piacere 🙂
22/11/2017 at 15:35
Mmmm questo capitolo mi lascia quasi amareggiata 🙂 questa donna è ancora un mistero, voglio sapere di più di lei e soprattutto voglio sapere come parlerai tu di lei. Scelgo braccato da una sensazione indefinita perché è esattamente la sensazione che ho io…ti aspetto 🙂
23/11/2017 at 20:32
Amareggiata? Come mai, se posso chiedertelo?
Vero, fino adesso è un po’ dietro le quinte 🙂 la conosceremo meglio nei prossimi capitoli quando interagirà con il protagonista 🙂
Grazie del tuo commento.
21/11/2017 at 17:59
Ciao Maria,
Perdonami ero convinta di aver commentato…🙁
Ovviamente non posso che congratularmi per il tuo scritto, sempre perfetto.
. Non conoscevo il dipinto, nè il suo autore, così sono andata a curiosare un po’… visto che si parla, tra le altre cose, anche di una fuga dalla coscienza, Voto “braccato da una sensazione indefinita”.
Alla prossima, curiosa di conoscere il seguito.
21/11/2017 at 22:02
L’opzione che hai scelto è finora la più votata. Chi di noi non si è mai sentito/a qualche volta dentro ad una sensazione indefinita?
Mi fa piacere che tu sia passata a leggere e commentare.
Grazie
20/11/2017 at 20:39
Tracce vaghe e impalpabili si addicono sia al tuo protagonista che finora ci ha dato solo vaghi indizi – e anche in qualche modo contraddittori – sul suo vero modo di essere, sia all’immagine che hai proposto alla fine dove il pittore ci fornisce solo vaghi indizi per decodificare l’opera: ombre, rincorse, fantasmi.
Non è dato sapere quale sarà lo sviluppo di questa storia: sarà questo l’incontro voluto dal destino? Per ora le tracce sono vaghe.
Ho l’impressione che tu abbia cambiato idea, tra il primo e il secondo capitolo, sulla caratterizzazione del protagonista.
Ti seguirò per capire.
21/11/2017 at 21:58
Come ho scritto a Lou, il protagonista ha i suoi lati di ombra e luce.
Cercherò di rendere interessati le sfumature… 🙂
Grazie del tuo commento
19/11/2017 at 23:24
Guidato dall’immagine ho votato per: “braccato da una sensazione indefinita”, e anche perché ogni tanto mi sento un po’ così 🙂
20/11/2017 at 19:53
Ciao Gabriele
Grazie di essere passato. Spero tu voglia restare 🙂
15/11/2017 at 11:25
Piuttosto che ragionare sul perché della scelta ho ‘scelto’ di andare a istinto e a istinto ho votato ‘L’ombra della sua Presenza!”.
Naturalmente ho guardato l’immagine prima di votare e quell’immagine potrebbe avermi condizionato anche se sarei curioso di sapere da te in che modo credi che potrebbe averlo fatto… e così ti rigiro la frittate del perché della scelta 😉
Quanto all’episodio è scritto bene. Il protagonista ha evidentemente una personalità complessa (e per questo potrebbe aver generato la confusione di cui qui sotto).
Non ho ben capito se lei si chiama davvero Karla…
16/11/2017 at 23:05
Ciao Lou
Certo, l’immagine è ambigua, perciò mi piace e l’ho scelta. Le interpretazioni univoche sono, secondo me, meno interessanti 🙂
Le ombre ci sono e giocano un ruolo ed è naturale che influenzino la scelta dei lettori attenti e non.
Perché dici “personalità” complessa? Tutti, chi più chi meno, siamo fatti di luce e ombre 🙂
Grazie del commento
17/11/2017 at 17:52
Ecco perché mi piace così tanto tI…
Allora, se ricordi, nel mio precedente commento, ti avevo avvertito della necessità di mantenere il tuo personaggio coerente all’indole e al carattere che gli avevi attribuito. In effetti, per come egli stesso si racconta nel primo episodio, non sembra proprio il tipo da approccio piacione e questo atteggiamento potrebbe aver generato un po’ di confusione.
In realtà, però, così facendo, tu non hai affatto tradito la sua identità, piuttosto l’hai arricchita.
Gli scrittori (e qui parlo da lettore) spesso nel delineare i propri personaggi giocano facile e si affidano a modelli tipi (gli stereotipi per quelli bravi). Se si scelgno, come hai fatto tu, modelli di riferimento più complessi (leggi ‘reali’) la faccenda certamente si complica. Il tuo Poeta, a parer mio, è molto reale e come tutte le persone reali nel relazionarsi con altre persone applica modelli comportamentali che considera adatti alla specifica situazione e agli scopi che si prefigge. Nulla di strano, quindi. Se non fosse che non siamo nel mondo reale ma in un racconto e che non siamo abituati da lettori a personaggi tanto reali (leggi ‘complessi’).
Se non si è capito (come è probabile) a me questa cosa che hai fatto mi è piaciuta tantissimo… E scusa se mi sono dilungato un po’. Ciao
17/11/2017 at 21:25
Ho capito quello k vuoi dire.
Mi sa che mi tocca mantenere la coerenza contraddittoria del protagonista 🙂
Grazie di nuovo del riscontro
12/11/2017 at 10:09
Se – e dico se – il protagonista di questo episodio è lo stesso del primo, non può che essere braccato da una sensazione indefinita (come mi suggerisce anche l’immagine). Sembra un personaggio multiforme che si lascia molto prendere dal momento e dalla situazione (e questo è più da poeta che da ingegnere) fino al punto da approfittarne.
Mi è piaciuto molto questo episodio, ma spero con il prossimo di fugare il dubbio che il protagonista sia sempre lo stesso.
13/11/2017 at 22:05
In effetti il protagonista ha le sue contraddizioni, intelligenza emotiva e razionale possono creare conflitti inaspettati 🙂 forse per questo sia tu che Erri ammettete l’ipotesi di “due protagonisti”.
Spero di essere convincente anche con il prossimo capitolo.
Grazie del tuo commento
12/11/2017 at 01:26
Rieccomi, maria. Ho scelto “braccato”, non so, mi pare che calzi bene al protagonista del primo capitolo, che mi sembra inquieto, in cerca, in un certo senso, di una fuga.
E questo secondo? Molto sicuro di sé, il tizio. Ecco, io in realtà, nonostante la narrazione in prima persona, non sono del tutto persuaso che sia lo stesso protagonista. Ma forse ti riferisci a questo con “Riproduzione vietata”? Il protagonista ha qualcosa che preferisce non mostrare? Boh, staremo a vedere.
Ciao, ti auguro un ottimo weekend
13/11/2017 at 21:58
Ciao Erri
Interessante il tuo dubbio sul fatto che il protagonista di questo capitolo possa essere un altro, rispetto all’incipit . Non dico niente per ora. Nel prossimo sarà sicuramente tutto più chiaro.
Grazie del tuo commento.
05/11/2017 at 16:42
Bentornata Maria 🙂
Il tuo incipit mi ha molto incuriosita. Che scrittura poetica! Il Poeta sarà certo fiero di te 🙂
L’ alternanza tra pensieri e gesti concreti genera un bel ritmo. Chissà dove ci condurrai!
Buona scrittura e buona domenica!
06/11/2017 at 21:04
Ciao Athelas
Mi fa piacere trovarti qui 🙂 spero di riuscire a caricare il secondo nei prossimi giorni.
Grazie del commento.
A presto
01/11/2017 at 19:30
Ciao! Che bello tornare qui dopo tanto tempo e avere l’occasione di leggerti!
Ho scelto l’ipotesi più bizzarra (forse – il manichino); sono davvero curiosa di leggere il seguito! Bravissima!
02/11/2017 at 04:23
Che bella sorpresa. Ben trovata.
Grazie per il tuo commento.
01/11/2017 at 16:27
Ciao Maria. Eccomi qua. Anche io, come Napo, ho dovuto faticare un po’ per entrare in sintonia con l’io narrante (ma solo perché so benissimo che sei una donna). Ma sai che pure a me per sfottermi mi chiamano Poeta? Solo che io non mi arrabbio mai, perché dovrei? Già questa cosa la dice lunga sul tuo Poeta. Personaggio certamente singolare che potresti fare fatica a gestire. Credo che la difficoltà maggiore potrebbe stare proprio nella necessità di mantenerlo coerente con l’indole che gli hai attribuito. Dovrai fare molta, moltissima attenzione a non sostituirti a lui. Quanto alle opzioni direi che c’è qualcosa di sbagliato (ma ho dovuto faticare per capire cosa, incredibile ma è così).
01/11/2017 at 22:35
Ciao Lou
Hai ragione, questo “facciamo che io ero” un io narrante maschile è un po’ insolito e delicato da gestire. Con l’aiuto delle vostre osservazioni cercherò di mantenere la coerenza.
Grazie per il commento
31/10/2017 at 18:50
Sei rimasta senza cipolle?
31/10/2017 at 22:23
I’m travelling 🙂 appena posso carico il secondo.
31/10/2017 at 02:44
Incipit intrigante e davvero ben scritto. Ero un po’ titubante ad iniziare un racconto rosa perché sono un novizio del genere, però dopo aver letto il tuo incipit so di essere in buone mani. Molto interessante e, a mio parere, azzeccata la scelta del quadro di Magritte. Complimenti!
È un’immagine che ti prende.
31/10/2017 at 04:44
Ciao Adam e ben arrivato
Quando ho caricato l’incipit ero titubante anch’io, puoi credermi 🙂
Il rosa rosa non mi è mai piaciuto. Mi piace mescolare i colori…
Sono fiduciosa anche se non ho ancora sciolto la riserva 🙂
Grazie di essere passato
27/10/2017 at 12:57
Ciao Maria,
da quel poco che ho intuito di te dalla tua storia precedente, questo incipit non mi giunge affatto come un fulmine a ciel sereno, mi sembra che niente sia lasciato al caso, sei sempre piena, minuziosa, attenta. Sono curiosa e sentimentale nell’accezione di Fitzgerald quindi voglio sapere tutto di questa lei 🙂 E’ un’immagine che ti prende, a presto 😉
28/10/2017 at 18:17
Ciao Violatis e ben trovata
Il genere rosa è completamente nuovo per me. Non sarà probabilmente un rosa “puro”, e credo tu l’abbia intuito subito :-). 🙂
Grazie per il tuo commento e a presto
20/10/2017 at 20:50
Bell’incipit, filosofico, mi ha colpito, specie il passaggio sulla grafia… e poi ho un debole per taccuini e poeti, veri o improvvisati, in oltre citi Van Gogh e ho appena visto Loving Vincent 🙂
Bella anche l’idea del quadro, che per me ha qualcosa di sbagliato 😉
21/10/2017 at 12:50
Ciao Gabriele e grazie di essere qua.
Non ho ancora visto il film su Van Gogh, cercherò di farlo sicuramente 🙂
Qualcosa di sbagliato? Mah! èancora tutto da vedere 🙂
a presto
19/10/2017 at 08:12
Rieccomi.
Un incipit davvero intenso, che “prende” sin dalle prime parole. Spero di aver risolto il problema col pc, ho molto da recuperare.
Ho votato per -C’è qualcosa di sbagliato-
Ciao, a presto 🙂
19/10/2017 at 21:42
Ciao Danio
Felice di trovarti qua.
Grazie del tuo commento
17/10/2017 at 15:08
È un’immagine che ti prende…
Bentornata Maria, mi hai sorpresa con il genere rosa, non mi pare di aver letto storie d’amore firmate da te. Tra l’altro neanche il protagonista, un intellettuale troppo preso da dissertazioni filosofiche, mi sembra un tipo sentimentale. La chiusa però lascia intendere ben altro…
In bocca al lupo per questa tua nuova avventura 😉
18/10/2017 at 12:29
Ciao Anna e grazie di essere qua.
Come ho scritto a Napo, considero questo racconto un po’ una sfida. Non sarà probabilmente un “rosa” puro d’altronde, le rose non sono solo rosse, ne esistono di vari colori 🙂 🙂
A parte il gioco di parole, vediamo se riuscirò a portare a termine l’idea che ho in mente.
a presto e grazie del commento.
15/10/2017 at 23:38
Ciao, con un incipit così non potevo che cliccare su “segui”!
Il protagonista… forse… Non saprei, inutile fare ipotesi. Per questo aspetto il prossimo.
Belle le descrizioni, come in un quadro.
Alla prossima!
16/10/2017 at 17:00
Ciao e ben arrivata
Non ci siamo mai lette, vero? (leggo e commento poco in questo periodo),
Spero vorrai restare.
Grazie del commento.
16/10/2017 at 20:06
Ciao,,
No, non ci siamo mai lette e si, voglio restare?.
15/10/2017 at 22:10
Ciao Maria,
definire il tuo capitolo come poetico mi sembra troppo poco, leggendolo mi è sembrato di cogliere un significato nascosto dietro ad ogni frase, come se ogni parola fosse stata scelta e perfettamente incastonata nell’insieme.
Lo stile di scrittura si è adattato al carattere del personaggio, che hai già delineato attraverso le sue riflessioni.
Seguo volentieri, a presto e complimenti!☺️
16/10/2017 at 16:56
Ciao Naomi e ben trovata
Belle parole le tue. Troppo buona 🙂
grazie del tuo commento
15/10/2017 at 18:28
Bentornata a scrivere, Maria. Ho cliccato il “segui la storia” ancor prima d’iniziare a leggere.
È presto per dare un giudizio. Posso constatare che hai scelto un io narrante maschile e questo è insolito per una donna. In realtà però non so se lo alternerai con un io narrante femminile o manterrai il narratore nell’ottica di lui. Leggo che il protagonista è un poeta e questo non mi piace perché non ho mai fatto mistero che scegliere poeti e scrittori come protagonisti mi sa di referenziale. Però in realtà non so se il mestiere (o l’hobby) del poeta sia solo un pretesto come un altro e poi il racconto si evolverà a prescindere dal mestiere del protagonista.
L’immagine proposta è una di quelle che prende.
16/10/2017 at 07:15
Ciao Napo
L’idea sarebbe di continuare la storia con un io narrante maschile. Vediamo come si evolve il tutto e se sarò capace di farlo. Il mio racconto “Parole” aveva un protagonista maschile, non era però narrato in prima persona.
Questo è un esperimento/sfida. Forse il protagonista non è un vero poeta, infatti dice che lo chiamano” Poeta”. Sono d’accordo con te: meglio non essere autoreferenziale. In ogni caso, se uno in casa fa un po’ di lavoretti con il legno, questo non fa di lui necessariamente un falegname 🙂 🙂
Grazie per il tuo commento, sempre acuto e interessante.